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Sconto in fattura? Anfit: ecco come rifiutarlo

Mentre non arriva nei tempi di legge il provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate ecco il testo da inserire nelle offerte commerciali e nei preventivi per mettersi al riparo da eventuali richieste future di applicazione dello sconto

Sconto in fattura? Come mettersi al riparo da richieste future? E’ assolutamente da segnalare che Anfit pubblica lodevolmente sul proprio sito il testo da inserire nelle offerte commerciali e nei preventivi per mettersi al riparo da richieste di applicazione dello sconto in fattura previsto dal nefasto articolo 10 del Decreto Crescita. Si tratta, spiega una breve nota di presentazione, di un ulteriore strumento, sempre sviluppato in sinergia con le altre Associazioni del settore, per affrontare “i disagi creati dall’introduzione dell’Articolo 10 della Legge 28/06/2019, n.58, comunemente nota come DL Crescita.  Nella nota Anfit ringrazia in effetti Unicmi che ha sviluppato a livello pratico il testo.

Ecco il testo proposto:
“Con la presente proposta/offerta la sottoscritta ditta/società dichiara di non essere disponibile ad applicare la nuova e aggiuntiva modalità di fruizione delle agevolazioni fiscali introdotta dall’art. 10 del Decreto Legge n. 34 del 30 aprile 2019 rubricato “Modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e di rischio sismico”, convertito nella Legge 28 giugno 2019 n. 58, consistente nel riconoscimento – in favore dei beneficiari – di uno sconto immediato, in misura corrispondente alla detrazione fiscale, sul corrispettivo ad essa dovuto.
Pertanto, il cliente dichiara di essere perfettamente consapevole che con l’accettazione della presente proposta/offerta non potrà esercitare tale facoltà di opzione nei confronti della sottoscritta ditta/società, e potrà avvalersi esclusivamente dell’utilizzo diretto delle detrazioni fiscali, qualora ne abbia diritto.”

E’ da rammentare che in ogni caso la misura dello sconto in fattura resta inapplicabile fin quando l’Agenzia delle Entrate non avrà emesso il relativo provvedimento attuativo. A tal proposito è da notare che questo andava emesso entro il 30 luglio, cioè ieri. Il che non è avvenuto mentre proprio ieri, quindi nei termini di legge, è stato emesso un provvedimento dell’Agenzia ad attuazione di un disposto del Decreto Crescita relativo al Patent Box. A questo punto  l’Agenzia ha già violato la legge n. 508 del 28 giugno 2019. Che sia un’indicazione delle turbolenze in atto nelle sfere ministeriali a proposito di un testo di legge che tutti i partiti oramai vogliono o modificare più o meno profondamente o abrogare del tutto? Lo vorremmo sperare.

Tuttavia a raffreddare i facili entusiasmi in merito ricordiamo che a suo tempo, sempre a proposito della cessione dell’ecobonus sulle singole unità immobiliari, l’Agenzia impiegò ben sedici mesi per far uscire il provvedimento attuativo del 19 aprile 2019. Ovviamente non per lassismo o inettitudine ma semplicemente perché il nostro sistema legislativo e fiscale è diventato talmente complicato e farraginoso che ci si perdono dentro perfino i dirigenti delle Entrate. Figuriamoci i cittadini e le imprese!

a cura di Ennio Braicovich