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Articolo 10: ora con “cessione del credito ai fornitori”

Lo prevede la Proposta emendativa 10.34 avanzata dai due relatori il 5Stelle Raduzzi Raphael, per la Commissione V Bilancio e Tesoro, e il leghista Centemero Giulio, per la Commissione VI Finanze inserita nel testo trasmesso alla Camera per discussione e votazione.

L’articolo 10 del DL Crescita fa e farà ancora discutere. Ora il Decreto legge è in discussione alla Camera per la conversione in legge. Lo hanno esaminato le Commissioni riunite V-VI in sede referente della Camera (ovvero in sede preparatoria del documento finale da sottoporre alla discussione e al voto dell’Assemblea) . Uno dei temi focali della discussione è stato l’articolo 10 che prevede lo sconto immediato in fattura pari al valore dell’ecobonus a carico del fornitore. Una proposta che ha suscitato un mare di proteste nel mondo dell’edilizia e del serramento. Anche in seduta referente il testo dell’articolo 10 ha ricevuto ben 33 emendamenti segnalandosi come l’articolo più sottoposto a emendamenti.

Alla fine la discussione nelle Commissioni riunite V-VI si è conclusa con la Proposta emendativa 10.34. firmata dai due relatori il 5Stelle Raphael Raduzzi, per la Commissione V Bilancio e Tesoro, e il leghista Giulio Centemero, per la Commissione VI Finanze.

Questa la Proposta emendativa 10.34 dell’ articolo 10:

Al comma 1, capoverso 3.1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: Il fornitore che ha effettuato gli interventi ha a sua volta facoltà di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.
Conseguentemente, al comma 2, capoverso 1-octies, aggiungere, in fine, le seguenti parole: Il fornitore che ha effettuato gli interventi ha a sua volta facoltà di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Rimane in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito e ad intermediari finanziari.

 

E’ difficile credere che i fornitori di un serramentista o di un rivenditore di porte e finestre gioiscano di fronte a una proposta che rischia di farli fallire e si presenta  non praticabile e non realizzabile. Sarà un buco nell’acqua essendo stata (mal)pensata solo per acchiappare quattro voti da parte di clienti creduloni che alla fine rimarranno delusi. La proposta, anche emendata, non sta in piedi dal punto di vista economico. Molto meglio stralciare l’articolo 10 in attesa di una formulazione meglio pensata e condivisa dal mondo dell’edilizia e magari inserita nella Legge di Bilancio 2020.

Ora il testo, in prima lettura, è passato in Assemblea per la discussione con votazioni. Tra qualche giorno passerà all’esame del Senato, sempre in prima lettura.

Il primo commento ufficiale è di CNA che parla di “rattoppo peggio del buco” e prosegue:“Valutiamo molto negativamente l’emendamento all’articolo 10 del Decreto Crescita, in discussione alla Camera. Se approvato, questo emendamento, presentato dai relatori, non risolverebbe i problemi già sollevati dalla CNA sulla cessione dei crediti relativi alle detrazioni fiscali per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica. Non è stata intaccata, infatti, la complessità delle procedure adottate per il riconoscimento dei benefici fiscali in una sola soluzione. E rimangono inalterati i rischi per le piccole imprese di restare schiacciate dai grandi fornitori, che si qualificherebbero come ultimi acquirenti dei crediti d’imposta e potrebbero fissare i prezzi per la loro ri-cessione e per l’esecuzione dei lavori”.
(eb)