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Faré, Unicmi: pagare i fornitori #infissicelafaremo

Inusuale lettera aperta del presidente Unicmi Guido Faré: non è solo questione di etica ma di salvaguardia di una filiera

Guido Faré

In tempi di Covid-19, in ogni settore, si stanno verificando ritardi, sospensioni e dilazioni dei pagamenti dei fornitori. Vi sono aziende, e la stampa ha riportato esempi, che già prima dei decreti governativi di marzo avevano sospeso o cercato di dilazionare i pagamenti dei fornitori. L’edilizia non fa eccezione e la serramentistica neanche. Sul fenomeno, poi, si innestano crisi di liquidità di aziende determinate da una cronica gestione poco attenta e, aggiungiamo noi, italiche furbizie. Su questo spinoso tema interviene, in maniera inusuale, Guido Faré, presidente di Uncmi con una lettera aperta ai soci, che così mette in luce in luce il fenomeno:

“In questi giorni, ripeto che sono difficili e dolorosi per ognuno di noi, si stanno accavallando lettere di soggetti dell’intera catena della filiera delle costruzioni che annunciano ritardi e dilazioni nei pagamenti ai fornitori.

Ritardi e dilazioni che in molti casi non sono determinati dall’assenza di liquidità ma da una sorta di “messa in sicurezza preventiva” delle proprie risorse finanziarie. Ritardi e dilazioni che si assommano drammaticamente al tragico problema della “scarsa puntualità” nel pagamento dei crediti alle Imprese (e uso un eufemismo) da parte della Pubblica Amministrazione”.

Il problema non è solo di etica ma di interesse diretto di tutte le aziende del settore a che l’intera filiera continui a funzionare in attesa della ripartenza. Sottolinea il presidente dell’associazione dell’involucro: “uno scenario caratterizzato dall’interruzione dei pagamenti fra Imprese può soltanto determinare un collasso innanzitutto dei piccoli operatori, ma in prospettiva dell’intera filiera che rischia in questo modo di pregiudicare la propria operatività una volta che l’emergenza sarà attenuata o conclusa.”

Chi si trova in reali difficoltà deve porre la massima attenzione agli strumenti che lo Stato e il sistema creditizio stanno ponendo in campo per garantire liquidità come il Fondo di Garanzia per le PMI previsto dal Decreto CuraItalia che ha esteso la garanzia da 2,5 a 5 milioni di euro.

Faré non esita a lanciare un appello al senso di responsabilità di “tutti i Soci” a partire dai grandi soggetti industriali: “se la liquidità in Azienda è ancora presente non interrompiamo la catena dei pagamenti ai fornitori mantenendo le scadenze prefissate, se la liquidità in Azienda sta iniziando a divenire problematica con l’aiuto dei vostri consulenti amministrativi e finanziari sfruttate tutte le possibilità offerte dai provvedimenti legislativi già messi in atto (sospensione mutui, finanziamenti, etc.) e utilizzate la liquidità per onorare le scadenze di pagamento.

Ho ben presente le difficoltà che molti di voi stanno vivendo ma in questo momento deve prevalere una visione di insieme: interrompiamo una catena viziosa che rischia di lasciare sul campo vittime che non si riprenderanno mai più e salvaguardiamo l’intera nostra filiera“.

Mentre l’attività istituzionale di Uncmi sarà orientata a favorire nuovi provvedimenti a favore della liquidità delle Aziende siano promulgati dal Governo, ognuno faccia la propria parte.

Quanto all’azienda in cui Faré opera da dirigente, Technoform, essa ononerà “tutti i pagamenti alle scadenze prefissate”.

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a cura di Ennio Braicovch