Infissi e domotica. Addio al bonus energia?

Con il decreto allo studio che penalizza infissi, schermature solari e la domotica si dimezza il valore delle detrazione. Via libera al sommerso

“Casa: rischio taglio del 50% del bonus energia”. Questo drammatico titolo campeggia in prima pagina del Sole24Ore di oggi. Già ieri il quotidiano finanziario aveva dedicato un corposo articolo sui contenuti del decreto che penalizzano oltre il decente il settore degli infissi. Come denunciato dalla lettera aperta al primo ministro Conte, al sottosegretario Governo Giorgetti e ai ministri Di Maio, Toninelli, Tria e Costa e al sottosegretario al MIT Rixi.

A rischio taglio del bonus energia sono proprio il settore dei serramenti, quello contiguo delle schermature solari e la domotica.

Per gli infissi la bozza di decreto permette una soglia di spesa ammissibile al metro quadro, tutto compreso,  di 350€ per installazioni effettuate nelle zone climatiche  A, B e C e di 450€ al metro quadro per le zone climatiche restanti D, E ed F. Coinvolte pure le schermature solari per le quali è previsto un massimale di spesa di 160 € al metro quadrato.

Il limite massimo di spesa ammissibile è di 120 mila euro (fin eccessivo, diciamocelo). Quindi il limite di detrazione ammissibile è di 60 mila euro. La detrazione per il bonus energia rimane del 50% (si fa per dire, visti i limiti di spesa ammissibili al metro quadro appena citati.

Il settore degli infissi è già stato oggetto di decimazione poco tempo fa con il passaggio dell’ecobonus dal 65% al 50%. Ora questo ulteriore taglio rischia veramente di aprire le porte del sommerso da un lato e ai prodotti a basso costo che provengono molto spesso da paesi dell’Europa dell’Est. Vogliamo davvero far licenziare tanta gente? vogliamo davvero incrementare la black economy ovvero il nero? vogliamo davvero far chiudere tante aziende italiane?vogliamo davvero incrementare l’import di prodotti a basso costo?

Ricordiamoci che un terzo del volume annuo degli infissi è ottenuto grazie al bonus energia. Quale settore artigianale o industriale accetterebbe un taglio del 33% dei propri ricavi? Lo scenario che si apre è davvero catastrofico.

(eb)