Terza serie FAQ del MISE. H’t e i serramenti: un disastro!

E’ uscita la terza serie di FAQ con le quali il Ministero dello Sviluppo Economico cerca di portare chiarezza su alcuni punti del Decreto Requisiti Minimi.

E’ uscita la terza serie di FAQ (vedi allegato in fondo) con le quali il MISE-Ministero dello Sviluppo Economico cerca di portare chiarezza su alcuni punti del Decreto Requisiti Minimi. Una, in particolare coinvolge direttamente i serramentisti e riguarda l’annoso problema del parametro H’t di cui si è ampiamente discusso su queste pagine, sulla rivistaNuova Finestra e in tanti convegni. Ne avevamo scritto solo qualche settimana fa (vedi news).

Questa la domanda 3.1:

Nel caso di ristrutturazione importante di secondo livello che comporti solamente l’isolamento dei componenti opachi, senza quindi sostituzione dei componenti trasparenti, l’H’t deve essere determinato includendo nel computo anche i componenti trasparenti?

Domanda tutt’altro che peregrina; infatti, se la risposta fosse NO, la verifica dell’H’t sarebbe inutile (essendo sicuramente verificata), se la risposta fosse SI, si dovrebbe includere nella verifica di un intervento parti dell’involucro che non sono oggetto di sostituzione e che, nella maggioranza dei casi, proprio perché non vengono sostituite, porteranno alla NON verifica del parametro H’t.

La risposta del MISE è:

Ai fini della verifica del coefficiente di scambio termico per trasmissione, è necessario considerare sia le parti opache sia le parti trasparenti costituenti l’involucro dell’elemento oggetto di intervento nel solo caso in cui entrambe siano di proprietà del medesimo soggetto giuridico; qualora le parti opache appartengano a un soggetto giuridico diverso da quello a cui appartengono le parti trasparenti, la verifica dell’H’T deve essere eseguita solo sulla parte su cui si interviene. L’approccio suddetto vale anche nel caso nel caso di sostituzione dei soli componenti trasparenti, per la quale si ricada nella ristrutturazione importante di secondo livello.

Si tratta quindi di una risposta triplice:

1. SI, nel caso in cui pareti e serramenti siano dello stesso proprietario (quindi in tutti gli edifici non condominiali).
2. NO, nel caso le pareti siano proprietà comune e i serramenti proprietà privata (come capita nei condomini)
3. SI anche nel caso in cui si operi sulle sole parti trasparenti ma queste, superando l’incidenza del 25% del totale dell’involucro (cosa che può capitare in edifici molto finestrati), richiedano l’applicazione della verifica di H’t.

Le prime due risposte sono un evidente controsenso fisico: il calore che esce non si chiede certo di chi sia la proprietà della struttura che sta attraversando; se (e dico SE) abbiamo posto un obiettivo al consumo specifico medio delle strutture isolanti, non ha molto senso dire che si applica solo se la proprietà è in capo a un solo soggetto e non si applica più se coinvolge una pluralità di soggetti diversi; quindi o lo togliamo per tutti, o lo applichiamo in modo serio.

La terza è ancora più grave, anche se discende direttamente dal Decreto ed è pertanto scontata e non può essere oggetto di interpretazione: se ci si imbatte in una struttura molto vetrata, dove il contributo delle superfici trasparenti supera il 25% del totale (caso magari infrequente nell’edilizia residenziale ma tutt’altro che raro nel terziario), le prestazioni richieste sono irraggiungibili a prezzi ragionevoli. (giovanni tisi)

H'T
H’T: i valori massimi ammissibili secondo il DM 26 giugno 2016 App. A

 

N.B.: La ristrutturazione importante di secondo livello è un intervento che interessa l’involucro edilizio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio

Documenti Allegati

Allegato-3-FAQ-Efficienza-Energetica-Edifici-Terza-serie.pdf