Attualità

Assemblea AITAL: qualità, ricerca e sinergie per il futuro dell’alluminio

L’Assemblea AITAL ha registrato una partecipazione ampia e rappresentativa della filiera, confermando la centralità dell’associazione nel promuovere qualità, ricerca e sviluppo dei trattamenti superficiali dell’alluminio. Durante l’incontro sono stati analizzati l’andamento del mercato, le prospettive economiche, i progressi tecnici e i progetti in corso, con un focus sulle sfide della filiera e sulle opportunità di crescita future.

L’assemblea annuale di AITAL che si è tenuta a fine ottobre ha registrato un’ampia partecipazione: 62 aziende associate e 122 iscritti complessivi, con oltre il 50% presenti tra presenze dirette e deleghe. Un segnale di compattezza per una filiera che rappresenta i trattamenti superficiali dell’alluminio e ne promuove cultura tecnica e qualità.

 

L’intervento del presidente Ettore Bonetti

Ad aprire i lavori il presidente Ettore Bonetti, che ha ringraziato i presenti e ricordato il valore di un’associazione “dall’anima tecnica, proiettata verso qualità e innovazione”. Nel quadro di un 2025 instabile – tra tensioni geopolitiche e domanda altalenante – il comparto alluminio ha tenuto, sostenuto da costruzioni e PNRR e dal riconoscimento dell’alluminio come materiale sostenibile. L’assemblea è stata inoltre l’occasione per celebrare i 50 anni di Qualital (1975–2025), “riferimento nazionale e internazionale per la qualità”.

 

Le attività associative

È poi intervenuto l’ing. Giampaolo Barbarossa, Segretario Generale Aital, che ha aggiornato la platea sul progetto Ecobuilding e sulle principali iniziative tecniche in corso.

Le prove effettuate hanno certificato che l’alluminio trattato può raggiungere una durabilità fino a 50 anni, anche in condizioni ambientali severe. I risultati confluiranno in una nuova norma UNI sulla durabilità dei trattamenti superficiali.

Barbarossa ha poi illustrato:

  • Le attività tecniche in corso
  • Le nuove schede tecniche (ad es. sulla fessurazione dell’alluminio anodizzato)
  • L’andamento dei marchi rappresentati
  • Le iniziative editoriali (rivista Oxit e portale tecnico AITAL–Qualital)

Ha inoltre aggiornato i presenti sui numeri dell’associazione:
83 soci ordinari e 39 sostenitori, con nuovi ingressi significativi come Mexal Progress, KM Tech e Tiger Coatings Italy.

 

Il mercato dei semilavorati in alluminio

Ha preso poi la parola la dott.ssa Tatiana Pavia, Centro Studi Assomet, che

ha ripercorso l’evoluzione dei consumi di alluminio in Italia dal 1954 al 2024, evidenziando una crescita di lungo periodo interrotta soltanto da tre fasi recessive (2009, 2012 e 2020, quest’ultima legata alla pandemia). Dopo il record storico del 2021 – con 2,2 milioni di tonnellate consumate – il 2024 si è chiuso a 1,9 milioni di tonnellate, segnando un ridimensionamento rispetto ai picchi post-Covid. Sul versante produttivo, il 2024 ha mostrato un incremento del 3% nei semilavorati (estrusi e laminati), mentre pani e getti di fonderia hanno registrato un calo tra il 6% e il 7%, risentendo della debolezza dell’automotive. Il fatturato complessivo della filiera dell’alluminio ha raggiunto i 41,4 miliardi di euro, in lieve aumento (+1%) grazie all’effetto prezzi.

Entrando nel dettaglio dei principali comparti, gli estrusi hanno chiuso il 2024 con un fatturato di 2,7 miliardi di euro (–1%), mentre i laminati hanno messo a segno una crescita significativa (+13%), trainata soprattutto dalla domanda del packaging alimentare e farmaceutico. Le previsioni per il 2025 indicano una produzione attesa attorno alle 600.000 tonnellate (con una variazione possibile di ±1%), ma con marginalità sotto pressione per l’aumento dei costi e la crescente competizione. Per gli estrusi, si stima una riduzione delle importazioni del 6% e un leggero aumento dell’export (+1%), con ordini esteri in miglioramento e un settore sempre più orientato ai mercati internazionali. Nel mercato dei laminati, invece, continua a crescere il peso delle importazioni da Germania, Francia ed Egitto, mentre la Turchia si conferma molto presente in diversi segmenti. La Cina mostra un calo nell’estruso, a fronte di un incremento nelle esportazioni di laminati.

 

La relazione economica

Il Prof. Carmine Garzia, Responsabile scientifico Ufficio Studi Economici Unicmi, ha offerto una lettura ampia e integrata della congiuntura economica, collegando l’andamento macro ai mercati delle costruzioni, dei serramenti e delle facciate.

Sul fronte economico generale, Garzia ha ricordato che il PIL italiano 2025 è atteso a +0,6%, un valore inferiore alle stime iniziali, in un contesto caratterizzato da consumi stagnanti nella seconda parte dell’anno. Ha inoltre sottolineato come il tasso di occupazione abbia raggiunto il 63%, un livello record, mentre l’inflazione si mantiene più bassa rispetto alla media UE. Lo scenario internazionale resta complesso: Stati Uniti e Cina stanno rallentando, con effetti diretti sulle esportazioni e sulla manifattura italiana. Da qui la sintesi del professore: «Il 2025 è stato meno brillante del previsto. Il 2026 mostra segnali concreti di miglioramento.»

Passando al settore delle costruzioni, Garzia ha parlato di una vera e propria riallocazione della domanda. I permessi a costruire risultano in calo, soprattutto nel nuovo residenziale, mentre le compravendite immobiliari continuano a crescere grazie all’obsolescenza del patrimonio edilizio, che spinge verso il rinnovo. Parallelamente, lungo la filiera si osserva una correzione dei prezzi B2B, fenomeno che sta erodendo la marginalità delle imprese. In questo contesto, il professore ha richiamato l’attenzione sul rischio concreto della guerra degli sconti, già visibile in vari segmenti del settore.

 

Serramenti, facciate e materiali

Nell’analisi dedicata a serramenti, facciate e materiali, Garzia ha presentato un quadro molto chiaro: il rinnovo residenziale è previsto in contrazione del 15-20% nell’arco di due anni, mentre il non residenziale mostra segnali di crescita e rappresenta un ambito ricco di opportunità per l’alluminio. Il mercato delle facciate continue, valutato in circa 900 milioni di euro, appare dinamico ma estremamente fragile, con numerosi operatori in difficoltà a causa di errori di preventivazione e di una concorrenza sui prezzi sempre più aggressiva. L’alluminio si conferma invece stabile e competitivo, con margini superiori e una previsione di crescita nel non residenziale. Di segno opposto il pvc, le cui importazioni sono crollate del 56% nel primo semestre 2025, mentre continua la crescita del segmento legno–alluminio, dinamico e ad alto valore aggiunto. Garzia ha ribadito un messaggio chiave: «Il vero rischio non è la domanda: sono i prezzi. Evitiamo la concorrenza distruttiva.»

Chiudendo con una panoramica sui bilanci delle aziende dei trattamenti superficiali, il professore ha illustrato il fisiologico riassestamento successivo al boom 2021–2022, con ricavi in calo del 9% nel 2023 e del 2% nel 2024. Nonostante ciò, il settore mantiene una redditività molto alta, con un ROS medio del 7,7%, uno dei più elevati della manifattura italiana, e un indebitamento tra i più bassi in assoluto. Le imprese specializzate nei trattamenti mostrano inoltre margini migliori rispetto alle aziende più diversificate. La conclusione di Garzia è stata chiara: «I segmenti che cresceranno sono quelli nei quali l’alluminio ha già una forte penetrazione. Dobbiamo concentrarci lì.»

 

Parte istituzionale

Dopo l’ampia relazione economica, l’assemblea è tornata agli aspetti istituzionali con l’intervento dell’Ing. Ettore Bonetti, che ha guidato la parte statutaria prevista dall’ordine del giorno. Il presidente ha innanzitutto sottoposto ai soci l’approvazione del verbale dell’assemblea precedente, seguita dalla presentazione e dall’approvazione del bilancio consuntivo e del bilancio preventivo 2025, entrambi accolti senza osservazioni. Bonetti ha poi confermato la solidità della situazione patrimoniale dell’associazione, illustrando anche il recente cambio del commercialista e il conseguente riassetto amministrativo reso necessario dagli eventi degli ultimi mesi. In chiusura, ha aggiornato i presenti sull’avanzamento del progetto Ecobuilding e sulle attività tecniche previste per il 2025, ribadendo l’impegno dell’associazione nel sostenere ricerca, normazione e qualità all’interno della filiera.

 

50 anni di Qualital

L’assemblea si è chiusa con un intervento celebrativo dell’Ing. Rolando Ragazzini per i 50 anni di Qualital, che ha ripercorso:

  • la nascita dei marchi Qualanod, Qualicoat, Qualideco, Qualisteelcoat
  • lo sviluppo dei laboratori
  • l’accresciuta presenza internazionale
  • la separazione tra Qualital e Qualital Servizi
  • il ruolo crescente nella normazione europea

 

In memoria dell’ing. Riccardo Boi

L’Assemblea è stata anche un’occasione per ricordare una figura fondamentale per l’Associazione, scomparsa da alcuni mesi mesi. Pioniere e “anima tecnica” del sistema dei marchi, l’ing. Riccardo Boi ha dedicato la propria vita a far crescere Aital, Qualital e la cultura della qualità: nei prodotti, nei processi e nella certificazione. Ricerca, laboratorio e normazione sono stati il suo lascito più concreto alla filiera.