
Calano del 35% i bonifici per agevolazioni edilizie a causa del taglio alle detrazioni fiscali, diminuzione largamente prevedibile, anche se ci si attendeva una percentuale maggiore
Le principali notizie di questa settimana nel mondo dell’edilizia. Secondo Il Sole 24 ore calano gli investimenti per agevolazioni edilizie, dato che, secondo il Cresme andrà peggiorando. L’80% degli edifici italiani è ancora inefficiente e siamo in ritardo rispetto agli obiettivi EPBD. Ancora bloccati i portali Enea dedicati alle agevolazioni Ecobonus e Bonus ristrutturazioni ordinario.
Bonus casa: investimenti in calo del 35%
Tra gennaio e febbraio i privati hanno effettuato bonifici per agevolazioni edilizie pari a 3,15 miliardi di euro, segnando un calo del 35% rispetto allo stesso periodo del 2024, dove l’importo dei bonifici parlanti ha raggiunto i 4,86 miliardi di euro. Questi i dati pubblicati da Il Sole 24 Ore.
Il calo, dovuto al taglio delle detrazioni deciso con la legge di Bilancio, è stato più contenuto rispetto alle aspettative, da un lato perché “c’erano tantissimi lavori da finire; dall’altro oggi ci sono agevolazioni comunque migliori di quelle previste per il 2026 e qualcuno forse sta correndo per beneficiarne”, osserva Lorenzo Bellicini, direttore del CRESME. Secondo Bellicini nei prossimi mesi andremo infatti a peggiorare in quanto nel 2026 le detrazioni scenderanno dal 50% al 36% per le prime case e dal 36% al 30% per le altre.
Siamo in ritardo rispetto agli obiettivi EPBD
L’80% degli edifici italiani è ancora inefficiente. Oltre otto edifici su dieci in Italia sono stati costruiti prima del 1990. Di questi, circa il 79% si colloca nelle classi energetiche più basse (inferiori alla D).
In assenza di un’accelerazione nelle politiche di riqualificazione, nel nostro paese la decarbonizzazione arriverà nel 2103, raggiungendo la neutralità climatica del comparto edilizio con mezzo secolo di ritardo rispetto all’obiettivo europeo del 2050 previsto nella direttiva EPBD, che l’Italia dovrà recepire entro il 29 maggio 2026.
Se si intervenisse in modo mirato sugli edifici più vecchi, adottando soluzioni smart, digitali e ad alta efficienza, il risparmio economico potenziale ammonterebbe a 17-19 miliardi di euro all’anno, pari fino al 19% della spesa complessiva sostenuta dalle famiglie per l’energia. Queste le stime pubblicate nel rapporto strategico 2025 della Community Smart Building di Teha Group.
Secondo il modello elaborato da Teha, in collaborazione con ENEA e CNR, una riqualificazione diffusa potrà consentire non solo benefici sul piano economico, ma anche una riduzione del 29% dei consumi energetici, del 5% di quelli idrici e tra il 20% e il 24% delle emissioni di CO2 (8-12 milioni di tonnellate annue in meno).
Nel nostro paese il tasso di rinnovamento è fermo allo 0,85%, metà della media europea, la metà rispetto a Francia e Germania, che registrano un valore del 1,7%. Questo significa che, ogni anno, in Italia viene ristrutturato meno dell’1% del patrimonio edilizio esistente; inoltre, tra il 2018 e il 2025 la quota di edifici in classe A è passata solo dal 2,9% al 3,8%.
Portale ENEA, nuova nota che ribadisce l’attesa di chiarimenti
ENEA ha pubblicato una nuova nota che replica i contenuti della precedente dove spiega di essere ancora in attesa di chiarimenti da parte degli organi competenti per aggiornare i portali dedicati alle agevolazioni (Ecobonus e Bonus ristrutturazioni ordinario) alle disposizioni della legge di Bilancio 2025.
La corretta interpretazione di alcuni requisiti nuovi saranno infatti decisivi per l’applicazione degli sconti, il portale per inviare all’ENEA i dati dei lavori svolti nel 2025 rimane quindi ancora bloccato.
L’obbligo di trasmettere i dati all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori viene sanzionato con la perdita degli sconti, anche se sul punto c’è molta discussione nella giurisprudenza, con pronunce della Cassazione che hanno detto il contrario (ordinanze 12422 e 12426 depositate il 10 maggio).
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere