Cosa si intende per “abitazione principale” per accedere al bonus infissi?

La corretta definizione di “abitazione principale” rappresenta un nodo centrale per l’applicazione della detrazione al 50% prevista nel 2025 per la sostituzione degli infissi. La Circolare 8/E del 19 giugno 2025 chiarisce i requisiti anagrafici e sostanziali che devono essere rispettati per accedere all’aliquota massima. Una comprensione tecnica di questi criteri è indispensabile per i serramentisti, che devono valutare fin da subito la posizione del cliente rispetto alla normativa fiscale vigente.

Quando un immobile può essere considerato “abitazione principale” ai fini della detrazione?

La Circolare 8/E del 19 giugno 2025 ribadisce che per accedere alla detrazione del 50% sugli infissi nel 2025 è necessario che l’intervento sia effettuato su un’immobile che costituisca abitazione principale del soggetto beneficiario o dei suoi familiari conviventi.

L’abitazione principale è definita come:

• l’immobile dove il contribuente ha la residenza anagrafica e in cui dimora abitualmente;
• oppure, nel caso in cui la spesa sia sostenuta dal coniuge o da un familiare convivente, quello in cui il familiare risiede e dimora abitualmente.

Sono ammessi anche alcuni casi particolari, come:

• soggetti che si trasferiscono temporaneamente per motivi di salute (propri o di familiari);
• contribuenti che non risiedono ancora nell’abitazione ma vi si trasferiranno entro breve termine (ad esempio, a lavori conclusi).

Non sono considerati abitazione principale gli immobili a disposizione, le seconde case o quelli destinati a locazione, anche se utilizzati saltuariamente dal proprietario.

Per i serramentisti è utile:

• chiarire fin da subito al cliente il significato di “abitazione principale” ai fini fiscali;
• chiedere una dichiarazione scritta o autocertificazione che attesti la residenza anagrafica e la dimora abituale;
• inserire tale riferimento nel contratto, per garantire trasparenza ed evitare contestazioni future.

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