Nel percorso della decarbonizzazione il settore dell’industria fa passi avanti, mentre sono insufficienti le riduzioni delle emissioni per edifici e trasporti
Apre lo sportello telematico per il credito d’imposta per l’utilizzo di materiali riciclati. In ambito decarbonizzazione cresce il settore dell’industria, rallentano edilizia e trasporti. L’Italia resta all’avanguardia in Europa nell’economia circolare, ma arretra nella transizione energetica
Credito d’imposta per materiali riciclati: apre lo sportello telematico
Dal 1° dicembre 2025 al 30 gennaio 2026 apre lo sportello telematico per la presentazione da parte delle imprese delle istanze di rimborso (credito d’imposta) delle spese sostenute nel 2024 per acquistare prodotti in plastica riciclata o imballaggi biodegradabili. La modulistica è allegata al Decreto direttoriale 353 del 17 novembre 2025. Il beneficio mira a incrementare il riciclo di plastiche miste e scarti produttivi non pericolosi o la selezione e il recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa al recupero energetico, nonché a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi e dei rifiuti non riciclabili da materiali di imballaggio.
L’agevolazione è prevista per gli anni 2024 e 2025, come credito d’imposta pari al 36% delle spese sostenute e documentate per gli indicati acquisti e fino a un massimo annuo di euro 20mila per ogni beneficiario. Le domande vanno presentate al ministero dell’Ambiente online.
Decarbonizzazione: cresce il settore dell’industria, rallentano edilizia e trasporti
Dal nuovo database online Atena, atlante della transizione energetica nazionale di Italy for Climate (centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile), nel percorso della decarbonizzazione il settore dell’industria fa passi avanti, mentre sono insufficienti le riduzioni delle emissioni per edifici e trasporti.
Secondo i dati di Atena, dei 376 milioni di tonnellate di gas serra generati in Italia nel 2024, il 32,5% è prodotto dall’industria, il 30% dai trasporti, il 26,4% dagli edifici e l’11% dall’agricoltura.
Gli edifici dal 1990 al 2024 hanno tagliato le emissioni del 22%, il Superbonus è stato una spinta ma insufficiente per riuscire a dimezzarle entro il 2030.
Riciclo, Italia retrocede
L’Italia resta all’avanguardia in Europa nell’economia circolare, dal riciclo dei rifiuti all’impiego di materie prime, ma arretra nella transizione energetica dalle fossili alle rinnovabili retrocedendo dal terzo al quinto posto, preceduta da Svezia, Olanda, Austria e dalla Danimarca che si aggiudica il podio.
Il resto d’Europa procede molto velocemente nella transizione energetica, mentre l’Italia ha rallentato.
Secondo la classifica dei Paesi europei, che si basa su 21 indicatori del rapporto Circonomia 2025, dal 2022 al 2023 (ultima annata disponibile per i dati Eurostat presi in considerazione) i progressi dell’Italia sono stati inferiori alla media europea in termini di consumo energetico pro-capite e per unità di Pil, mentre risulta più marcata la minore riduzione del consumo di fonti fossili.

Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere