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Ecobonus e Legge di Bilancio 2018. Tisi: E i decreti attuativi?

“Uno o più decreti” dovevano essere emanati dal Ministero dello Sviluppo economico entro il 2 marzo. Il commento (acido) del blog dell’ing. Giovanni Tisi, esperto di settore

Piuttosto che male, meglio piuttosto

Da quasi un mese è scaduto il termine (vedi news) che i Ministri si erano dati per mettere ordine nei meccanismi di detrazione fiscale che hanno modificato con la nuova Legge di Bilancio. (Loro, inadempienti già a Natale, han chiesto il recupero a Pasqua.. e l’hanno disatteso: un qualsiasi studente per un simile comportamento verrebbe bocciato; ah, vero.. il 4 marzo hanno bocciato anche i Ministri)

Da un mese i politici hanno altro a cui pensare piuttosto che al risparmio energetico o alle prospettive di lavoro di tante imprese.

I decreti mancanti (‘..uno o più..’, ad abbundantiam, recita la Finanziaria) non riguardano aspetti marginali: si parla di nuove procedure per tutti gli interventi, di nuovi limiti di trasmittanza da rispettare, di nuovi tetti di spesa: quindi si parla di soldi, di certezze, di modalità operative per imprese e consumatori.

L’aspetto più critico rimangono i limiti di spesa; da sempre, per gli interventi sui serramenti, i limiti in vigore erano tanto alti che non hanno mai rappresentato un problema; adesso si vocifera di impostare limiti di spesa legati alla superficie dei serramenti sostituiti: tot metri quadri, tot spesa massima incentivabile.

Benissimo, si smetteranno di incentivare le maniglie d’oro zecchino, si renderanno più difficili le truffe e i rialzi fraudolenti.

Attenzione però, che con i numeri non si scherza; porre dei limiti ‘a capocchia’, senza consultare gli archivi, senza conoscere la realtà dei cantieri, basandosi solo sui listini prezzi, può portare al disastro.

Prova ne sia che, quando si è voluta incentivare l’efficienza energetica della Pubblica Amministrazione con Conto Termico 2.0  parametrando il costo del serramento a 400 euro/mq, la risposta è stata una sonora pernacchia: a 400 euro al metro quadro si vendono solo serramenti di trenta anni fa, installati con quattro viti scarse. Di sicuro non si rispettano né i limiti di trasmittanza, né le prestazioni acustiche, né le vetrazioni di sicurezza, né le specifiche della UNI 11173, né la progettazione della posa in opera secondo la UNI 11673-1.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, l’ENEA, il GSE hanno una mole di dati sterminata per stimare correttamente il costo medio di sostituzione dei serramenti. Il Ministero delle Finanze ha (o dovrebbe avere) un significativo campione di controlli effettuati per stimare quante siano le dichiarazioni fraudolente.

Ecco, se dobbiamo fare ‘..uno o più decreti..’ di corsa (sic!) e male, prendendo i dati di riferimento da tabelle di una forma di incentivo che NON HA FUNZIONATO, allora forse è meglio non farli.

Se dobbiamo incentivare di più i serramenti più scarsi, se dobbiamo tornare a dar fiato all’evasione con conseguente perdita di gettito fiscale, forse è meglio non farli.

La finanziaria contiene una clausola di salvaguardia che, ‘Nelle more dell’emanazione dei decreti’, prevede che tutto vada come prima, il che pone enormi problemi interpretativi a ENEA e Agenzia delle Entate.

Però, forse, meglio male che peggio.

ing. Giovanni Tisi