Finco: il no al “Salva Roma” mette a rischio la filiera

La mancata conversione in Legge del “Salva Roma” avrà secondo Finco conseguenze economiche e occupazionali per quanto riguarda gli appalti pubblici

In un comunicato Finco, la Federazione Nazionale di settore che rappresenta le Industrie dei comparti produttivi di beni, servizi, impianti ed opere specialistiche per le Costruzioni che aggrega attualmente 32 associazioni nazionali di categoria, esprime preoccupazione per la rinuncia del Governo alla conversione in legge del “Salva Roma” che “pone delicatissimi problemi dal momento della decadenza del decreto legge, con conseguenti ripercussioni economiche ed occupazionali, ove non si riesca a ripristinare il dispositivo transitorio riguardante gli appalti di cui al comma 9 dell’articolo 3 del provvedimento relativo alla qualificazione delle imprese”.
“La Finco – afferma la presidente Carla Tomasi – confida nella sensibilità già dimostrata dal Ministro Lupi e dai suoi Uffici circa la regolazione dei mercati perché con ogni possibile urgenza si possa far confluire il citato dispositivo all’interno del primo utile provvedimento.
Da dopodomani infatti si avrà un vuoto normativo gravissimo per l’intero settore degli appalti pubblici in Italia, con particolare danno per le piccole e medie imprese subappaltatrici e specializzate.
Questa mancata conversione influisce infatti sulla qualità e la corretta esecuzione delle opere pubbliche che verrebbero affidate ad imprese non necessariamente ed opportunamente qualificate. Ma influisce anche sulla filiera dei pagamenti verso i subappaltatori che subiscono i ritardi non solo delle stazioni appaltanti ma spesso anche degli appaltatori principali.
E’ inutile, ed a questo punto quasi beffardo, parlare di attenzione alla piccola e media impresa – aggiunge la Tomasi – o magnificare lo “Small Business Act” se poi non si pone la debita attenzione a queste problematiche vitali.
Vogliamo sperare – conclude la Tomasi – che le dichiarazioni degli Onorevoli Boschi e Brunetta, di riprendere alcuni dei contenuti del decaduto Decreto Legge , prevedano la volontà di includere in tali contenuti anche l’articolato del citato testo dell’ articolo 3 comma 9.”