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Incidenti. Una porta cede e fa una vittima. Quanto costa?

Il risarcimento stabilito dal giudice del Tribunale di Oristano a favore dei familiari della vittima è di 385 mila euro.

Incidente da porta che cede. Quanto può costare il cedimento di una porta di un teatro che causa, nel tempo, la morte di chi sfortunatamente si è trovato sulla traiettoria dell’infisso cadente? La cifra è di 385 mila euro e rappresenta l’ammontare del risarcimento stabilito dal giudice del Tribunale di Oristano a favore dei familiari della vittima, un pensionato deceduto nel 2015 a seguito di un incidente verificatosi 5 anni prima, quindi nel 2010.

Tutto è successo il 30 maggio 2010 quando il pensionato Salvatore Ladu si reca al teatro civico di Bosa, un comune di quasi ottomila abitanti della provincia di Oristano, situato sulla costa occidentale del centro-nord della Sardegna non lontano da Alghero. Sfortunatamente viene travolto e schiacciato a terra da una pesantissima porta in legno del teatro.

Ne riportò traumi e patologie gravissime che, secondo il consulente tecnico d’ufficio, nominato dal giudice nel corso della causa, ne hanno causato alla fine il decesso. Il Comune è stato ritenuto responsabile dell’incidente e dovrà risarcire complessivamente la bellezza di 385 mila euro ai familiari che hanno lamentato di aver sostenuto ingenti spese per l’assistenza al pensionato. In realtà la somma proverrà dalla Sara Assicurazioni che era all’epoca l’assicuratore del Comune. Nulla si sa invece del costruttore della porta, dei posatori dell’infisso, del progettista o dell’eventuale direttore lavori.

La struttura è sorta come Civico Mercato, ed è stata riconvertita negli anni Ottanta a Civico Teatro. La riapertura però non venne raggiunta a causa degli interminabili lavori che sono iniziati negli anni Ottanta e mai veramente conclusi. Al punto che il sindaco Luigi Mastino nel 2015 scrisse alla Regione:
«Le terrazze di copertura hanno pendenze non adeguate e l’impermeabilizzazione mostra segni di cedimento; gli impianti antincendio hanno necessità di manutenzione; l’accesso al palco è precluso ai disabili perché manca un piano di sollevamento; le strutture lignee di copertura, realizzate in sezioni non sufficienti a garantire la resistenza al fuoco, vanno adeguate con una controsoffittatura in cartongesso o legno; l’impianto elettrico necessita di una revisione generale; manca una riserva idrica di acqua potabile; è necessario un allaccio con potenza elettrica più elevata per garantire l’adeguata alimentazione degli impianti di condizionamento».

Dopo il 2015 il teatro di Bosa scompare dalle cronache della rete come pure dal sito del comune e non è certo che i lavori, costati due milioni di euro, siano serviti a qualcosa. Ci piacerebbe essere smentiti. Nel frattempo, purtroppo, c’è stato pure un morto.
(eb)