Attualità

Le finestre splendide di Cheone a Milano

Fa furore un murales dipinto dall’artista pugliese sulla parete cieca di un immobile in Corso di Porta Romana 113

Finestre che si contorcono in mille modi sfidando la geometria. Decorazioni di facciata che sembrano spuntare potenti dalla facciata rivolte in ogni direzione. Balconi e ringhiere che appaiono travolti da onde telluriche. Mensole che sfidano la gravità e il senso comune dello spettatore: è questo il terremoto visivo ed emozionale che sta procurando a mezza Milano il murales dipinto dallo street artist Cheone.  Là, in Corso di Porta Romana 113, c’era una triste facciata cieca color giallino indefinito ed indefinibile di un palazzo borghese art decò firmato Portaluppi. Proprio qui è arrivata la provocazione sensoriale dell’artista pugliese Caiffa Cosimo, in arte Cheone. Un vero e proprio shock visivo.

C’è chi evoca le case dell’architetto catalano Gaudì, c’è chi parla di arte surrealista, chi invece la vede come opera psichedelica.  Attorno all’opera di arte urbana si sta creando un fenomeno emotivo di massa. C’è chi arriva in auto e, non credendo ai propri occhi, frena di colpo e crea ingorghi a ogni ora. C’è un via vai di passanti che innalzano gli occhi e il telefonino al murales e scattano a dismisura.

I commenti si sprecano. Senti di tutto ma in generale avverti un senso di commozione, di gioia e di ringraziamento per un artista che ha saputo dare luce a una parete cieca. In cui l’elemento che colpisce di più sono proprio le finestre che assumono mille e una forma. La luce ha le sue regole anche se distopiche. Il trompe-l’oeil di Cheone ha lasciato traccia. E noi lo ringraziamo.

a cura di EB