Economia

Legge di Bilancio 2018 e detrazioni. Rispunta il bonus mobili

Eliminato dalla prima bozza ritorna il bonus mobili ed elettrodomestici che aveva dato una boccata d’ossigeno a un settore profondamente depresso. Lo anticipa il Sole24Ore

Ritorna il bonus mobili eliminato dalla prima bozza della Legge di Bilancio 2018. Lo anticipa il solitamente bene informato Sole24Ore di domenica 22 ottobre. Non si tratta di abbaglio redazionale ma di informazione solida, frutto di fonti certe (ovvero i Ministeri dell’Economia e Finanze e dello Sviluppo economico), che appare in almeno quattro punti dell’autorevole giornale finanziario.

In copertina, nel riquadro dal titolo “Le novità. Rientra il bonus mobili…” e in un boxino dal titolino Bonus Fiscali in cui si rilancia “Sconto sui mobili prorogato”. Affermando: “Viene nuovamente prorogata la possibilità di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione”.

La notizia appare anche nell’articolo di taglio basso a destra della seconda pagina dal titolo “Pacchetto crescita con Pir estesi all’immobiliare, bonus mobili e incentivi alle PMI che si quotano” dove si legge “sono queste le novità di una delle ultime bozze del Ddl di bilancio”, come se al Ministero dell’Economia e Finanze si sfornassero bozze a ritmo sostenuto diverse una dall’altra da utilizzare come ballon d’essai per testare le capacità di resistenza dei singoli settori penalizzati da questa o quella riduzione di bonus.
E di fronte alla scomparsa del bonus mobili ed elettrodomestici, legato alle ristrutturazioni edilizie, la protesta di FederlegnoArredo non è mancata. Se ne è fatto portavoce il presidente della Federazione Emanuele Orsini con una serie di affermazioni che devono aver fatto breccia.

Anzitutto, Orsini ha evidenziato che il bonus mobili non è un regalo ma uno strumento di politica industriale. Partendo dai dati elaborati a partire delle dichiarazioni dei redditi della Consulta Nazionale dei Caf, risulta che l’agevolazione è stata utilizzata da 860.000 italiani per una spesa di oltre 4,5 miliardi di euro. “Non si tratta di un regalo alle aziende ma di uno strumento di politica industriale che ha dimostrato di essere un incentivo all’economia reale e ha giocato un ruolo fondamentale nel far ripartire il mercato interno”.

Altro argomento di peso: il bonus mobili non grava sulle casse dello Stato. Sempre il presidente di FederlegnoArredo: “Il provvedimento è a costo zero ed ha creato gettito fiscale. Inoltre finora ha salvato oltre 10.000 posti di lavoro, garantendo un risparmio sulla cassa integrazione di circa 40 milioni di euro”. Con effetti positivi su tutta la filiera italiana dell’arredo.
Infine: “rinunciare a questo strumento equivarrebbe a infliggere un colpo durissimo al tessuto imprenditoriale italiano. Senza il bonus mobili ci sarebbe un segno negativo del 2% rispetto all’anno precedente. Stiamo parlando di 300 milioni in meno di gettito Iva, che corrisponde a un calo dei consumi del 13%, senza parlare dei posti di lavoro a rischio”.

Che dire? Chapeau! se tornerà in Ddl quanto affermato dal giornale finanziario, augurandoci anche che riemerga l’ecobonus per gli infissi e le schermature solari brutalmente ridotto dal 65% al 50% equiparando la sostituzione dei serramenti a una ordinaria operazione di ristrutturazione edilizia. Anche il settore del serramento ha bisogno di una boccata d’ossigeno.
(eb)