
Le chiusure oscuranti cambiano volto e funzione, diventando alleate smart del comfort abitativo. Connesse, eleganti ed efficienti, superano il concetto di semplice barriera per trasformarsi in veri protagonisti dell’architettura contemporanea. L'inchiesta di giugno di Nuova Finestra
Archiviata la stagione d’oro dei superbonus edilizi, il settore delle chiusure oscuranti attraversa oggi una fase di assestamento, stretto fra crisi economiche globali, incertezze legislative e nuove esigenze da parte del mercato. L’era della crescita facile lascia il posto a un contesto più maturo, segmentato e selettivo, in cui la competizione non si gioca più solo sul prezzo, ma su valori come l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale.
L’inchiesta analizza un comparto sospeso tra due polarità sempre più marcate: da un lato, aziende ancora ancorate a metodi tradizionali, dall’altro, realtà che investono in automazione, smart home, materiali innovativi e integrazione architettonica.
Al centro, un consumatore più attento, che di fatto non si accontenta più del semplice oscurare, ma ricerca soluzioni intelligenti per modulare la luce, migliorare il comfort abitativo e ridurre i consumi energetici.
Oscuranti, tra automazione e domotica
Tra i segnali più evidenti del cambiamento emergono l’automazione e la domotica. Le chiusure oscuranti – tende tecniche, frangisole, persiane o tapparelle – diventano dispositivi connessi, controllabili da remoto e integrabili con sensori climatici e assistenti vocali.
In questo scenario, l’innovazione tecnologica è solo una delle leve. Il vero salto è culturale: la chiusura oscurante diventa parte attiva dell’ambiente, capace di influenzare estetica, efficienza energetica e qualità dell’abitare.
Cresce la domanda di finiture sofisticate, verniciature ad alta resistenza e colorazioni effetto legno dai toni contemporanei, spesso ispirati al linguaggio dell’architettura. Il design minimale diventa strumento chiave per integrare le chiusure in modo armonico, sia nelle nuove costruzioni sia nelle ristrutturazioni.
Oscuranti e normativa
Sul piano normativo, mentre alcuni Paesi europei impongono standard rigorosi per le schermature solari, in Italia manca ancora una regolamentazione chiara. Tuttavia, le certificazioni di qualità e di sostenibilità stanno diventando sempre più importanti nei progetti di fascia alta e negli appalti pubblici. In questo contesto, la norma UNI EN 14501 ha codificato il contributo delle chiusure oscuranti non solo alla protezione solare, ma anche alla riduzione del fabbisogno energetico. Parametri come il valore gTot o la resistenza termica supplementare ΔR diventano strumenti concreti per distinguersi in un mercato competitivo.
Le criticità non mancano: dall’aumento dei costi delle materie prime ai ritardi nei cantieri, fino alla necessità di trasmettere al consumatore il reale valore delle schermature intelligenti. Ma è proprio in questo scenario che si cela l’opportunità per rilanciare il settore.
Innovazione, formazione tecnica, comunicazione efficace e una presenza territoriale solida – tramite showroom e reti vendita qualificate – saranno di fatto i fattori chiave per chi vuole restare protagonista in un mercato che, oggi più che mai, premia visione, qualità e cultura del progetto.
Le aziende a confronto
“Durante il periodo dei bonus, l’attenzione era rivolta al prezzo e agli incentivi fiscali. Oggi, invece, il cliente torna a valutare contenuti tecnici, durabilità e sicurezza delle soluzioni proposte” [..] “Anche se la persiana, da sola, non rientra nelle certificazioni energetiche dell’edificio, è parte di una visione più ampia che include anche sostenibilità e durabilità. Il suo contributo alla protezione solare si manifesta quando è abbinata al serramento e al suo vetro, generando insieme il valore gTot” Matteo Contardi, direttore tecnico Erreci Sicurezza.
La fine dei bonus edilizi non rappresenta un freno, ma una vera e propria opportunità strategica per Eurall. “In questa fase possono tornare a emergere i veri valori del fare impresa, come la solidità, la visione di lungo periodo e l’attenzione alla qualità”, spiega Rebecca Zappi, dell’ufficio marketing e aggiunge “un impegno che Eurall persegue con determinazione, sviluppando soluzioni sempre più funzionali e al passo con le esigenze dell’abitare contemporaneo”.
“Viviamo una fase segnata da incertezze macroeconomiche e da una comunicazione spesso allarmistica”, osserva Davide Roveda, direttore generale Griesser Italia. “A questo si somma un’eredità degli anni post-Covid, in cui l’intero comparto della rivendita di infissi si è limitato a gestire l’abbondanza di domanda, senza mai porsi il problema di come crearne una nuova”. Oggi, il contesto è cambiato. “La situazione è comunque positiva, ma occorre saper gestire la lentezza della cantieristica, che sta allungando i tempi di trasformazione delle offerte in ordini, e degli ordini in fatturato. Per questo serve imprenditorialità, capacità di promozione e non di attesa. Sicuramente le attività dirette a formare, comunicare e allestire gli showroom costituiscono la via migliore per intercettare la domanda di mercato e distinguersi”.
“Il primo trimestre di quest’anno ha fatto registrare un lieve incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, superando le nostre aspettative”, afferma Donato Montanaro, CEO Kikau. “A guidare la ripresa sono stili di vita sempre più sofisticati, che chiedono molto di più al prodotto. Il consumatore italiano si orienta con decisione verso soluzioni di alta qualità, in grado di coniugare prestazioni tecniche, sostenibilità ambientale, semplicità d’uso e valore estetico. Per questo, Kikau continua a investire in tecnologie e materiali che garantiscano massima durabilità e resistenza nel tempo, riducendo al minimo la necessità di manutenzione”.
“Oskura ha reagito puntando su innovazione e ascolto del mercato”, spiega Andrea Torre, direttore commerciale Oskura. “In collaborazione con Kromoss abbiamo sviluppato una gamma cromatica ampia e di alto livello estetico, garantita per 30 anni”.
“I dati UNICMI, Istat e le previsioni dei nostri clienti confermano una sofferenza del settore vetro”, osserva Mariangela Zuelli, CEO Sunbell. Tuttavia, non mancano segnali positivi. I sistemi oscuranti sviluppati dall’azienda – tende tecniche in vetrocamera, veneziane e tende a rullo – rappresentano “soluzioni ad alto valore aggiunto che offrono margini interessanti contribuendo concretamente a differenziare l’offerta sul mercato. Il problema principale è l’incertezza che frena il consumatore finale, alimentata da un quadro geopolitico instabile e dalla mancanza di chiarezza sugli incentivi fiscali”.
“Nonostante le incertezze legate alla volatilità dei costi energetici e alla situazione geopolitica internazionale, il mercato continua a mostrare una sorprendente vitalità”, osserva Andrea Borghetto, responsabile prodotto Yco. “La crescita, tuttavia, non è omogenea. Si sta delineando una netta polarizzazione tra le soluzioni standard e quelle ad alto valore aggiunto. Oggi non è più sufficiente proporre un prodotto funzionale: occorre offrire una soluzione completa, capace di migliorare l’efficienza energetica, il comfort abitativo e l’integrazione con il linguaggio architettonico. La vera sfida non è tanto la contrazione della domanda, ma la pressione sulle marginalità e la complessità normativa, soprattutto a livello europeo”.
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