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Superbonus: finito l’effetto traino, rallenta la crescita

Secondo l'ultimo report ENEA, l'incremento degli edifici legato al Superbonus si è esaurito: la crescita ora è dovuta solo alla chiusura dei cantieri già avviati

Le principali notizie di questa settimana nel mondo dell’edilizia: l’analisi del report ENEA evidenzia la fine dell’effetto trainante del Superbonus sull’edilizia. A seguire, il focus sul rapporto Italy Buildings Climate Tracker che sottolinea la necessità urgente di investimenti nella riqualificazione energetica degli edifici italiani. Infine, uno studio di MutuiSupermarket.it e Nomisma evidenzia la crescente domanda di abitazioni green, confortevoli e vicine ai servizi di prossimità da parte degli acquirenti.

 

Terminato l’impulso degli incentivi Superbonus 

Il report mensile pubblicato da ENEA, aggiornato al 31 marzo 2025 potrebbe trarre in inganno.

Nonostante i dati abbiano tutti segno positivo (edifici coinvolti +971 rispetto a febbraio, 116,2 miliardi per lavori conclusi ecc.), di fatto da giugno 2024 a marzo 2025 il numero totale di edifici è cresciuto solo di 3.816 unità, gli investimenti ammessi a detrazione sono aumentati di 2,9 miliardi e la media mensile di nuovi investimenti è passata da oltre 3 miliardi (periodo 2022-2023) a meno di 300 milioni.

Questo significa che i numeri crescono ma in virtù della chiusura dei cantieri già avviati e che l’effetto Superbonus è terminato.

 

Rinnovare gli edifici è una priorità

Il rapporto Italy Buildings Climate Tracker (marzo 2025) del Bpie mostra che l’Italia punta a una riduzione delle emissioni del 31% entro il 2030, rinviando il grosso dello sforzo al periodo 2030-2050. Tuttavia, come riporta MF-Milano Finanza, i dati 2022 evidenziano ritardi: le emissioni sono calate del 12,4% contro un obiettivo del 14,3%, il consumo energetico è sceso del 3% invece dell’8,1% previsto, la quota di rinnovabili è cresciuta solo dell’1,9%. In un contesto in cui il 69% degli edifici residenziali rientra nelle classi energetiche più basse (E-G), e il paese importa oltre il 74% dell’energia, la situazione è urgente.

Nomisma stima che investire 83,4 miliardi in 5 anni potrebbe ridurre le emissioni del 16% entro il 2030 e generare risparmi medi del 36% sulle bollette. Ma i benefici vanno oltre: secondo il World Energy Outlook dell’Agenzia internazionale dell’energia, il settore edilizio crea fino a 15 posti di lavoro ogni milione di euro investito.

 

Cresce la domanda di abitazioni green, confortevoli e con servizi di prossimità

Il Borsino Mutui Acquisto sulla prima casa, realizzato dall’osservatorio MutuiSupermaket.it-Nomisma, registra un trend in crescita per gli alloggi sostenibili tra chi intende acquistare casa nei prossimi 12 mesi.

Solo il 10% degli intervistati esclude l’efficienza energetica dai fattori determinanti per la scelta, circa un terzo delle famiglie italiane mira a comprare alloggi in classe A o B, e il 44% dei giovani che intendono acquistare casa considera favorevolmente le condizioni agevolate che propongono le banche, con tassi scontati fino all’1% per i mutui green.
Secondo lo studio sono tre i criteri che guidano gli acquisti: comfort, efficienza energetica, contesto urbano. Si cercano soprattutto case luminose e con ampi spazi, un sistema energetico che consenta di risparmiare e la vicinanza ai servizi di prossimità.

Il 37% degli intervistati chiede esplicitamente un’abitazione ecologicamente efficiente, mentre il 28% considera l’opzione di ristrutturare un immobile per migliorare le prestazioni sui consumi.