Normativa

Vetro strutturale. Dal CNR il DT 210 sull’uso strutturale del vetro

Un Documento Tecnico utile per l’intera filiera ma con notevoli aspetti critici e certamente migliorabile

Il CNR ha pubblicato nei giorni scorsi sul proprio sito internet il DT 210 “Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Costruzioni con Elementi Strutturali di Vetro”. Il DT 210 era stato approvato lo scorso 5 dicembre dalla “Commissione di studio per la predisposizione e l’analisi di norme tecniche relative alle costruzioni” del CNR.

Il prof. Franco Maceri presidente della Commissione evidenzia che il CNR, licenziando nuovi Documenti Tecnici, “riprende, nel solco delle tradizioni, il proprio ruolo di soggetto normatore in situazioni fortemente innovative”. In particolare, nel caso del DT 210, “vuole con queste Istruzioni mettere a disposizione della comunità tecnico-scientifica degli ingegneri, dei produttori e degli operatori tutti nell’area dell’ingegneria strutturale uno strumento concettualmente limpido ed operativamente semplice ed efficace, capace di rispondere alle nuove esigenze progettuali e di favorire lo sviluppo di quell’importante settore dell’economia nazionale che corrisponde al mondo delle costruzioni”.

Quale, dunque, il campo applicativo del DT 210? Lo spiegano nell’introduzione gli autori affermando che il vetro “vede moltiplicare le sue applicazioni in forma di pannelli di grande superficie, coperture, solai, scale, pareti, pilastri, parapetti. Gli elementi di vetro, utilizzati inizialmente con semplice funzione di tamponamento o rivestimento, costituiscono oggi strutture vere e proprie che, di conseguenza, devono essere sottoposte a procedure di calcolo, valutazione e controllo, dello stesso tipo di quelle utilizzate per tutti i materiali strutturali”.

Si ricorda molto opportunamente ai tanti che nel nostro paese fanno finta di nulla, che anche oramai “nelle applicazioni di una certa rilevanza, con specifiche funzioni strutturali e non, è già consuetudine progettuale verificare e dimensionare gli elementi di vetro secondo i principi della Scienza delle Costruzioni, integrati da regole pratiche di progettazione reperibili in alcuni riferimenti normativi (principalmente stranieri) o nella letteratura tecnica consolidata. A livello internazionale, il progetto di norma europeo prEN 16612-2013 “Glass in building — Determination of the strength of glass panes by calculation and testing”, elaborato dal gruppo di lavoro CEN TC 129/WG8, ribadisce che le vetrazioni debbano in generale essere dimensionate in accordo con i principi generali stabiliti dall’Eurocodice UNI EN 1990”.

Il documento che consta di 362 pagine, lungamente atteso a causa del vuoto normativo in materia, è stato piuttosto discusso (vedi news) da parte delle associazioni Uncsaal e Assovetro, di progettisti e di industrie operanti nel campo delle strutture vetrate che hanno criticato taluni aspetti del DT nella fase di pubblica inchiesta come le parti relative ai parapetti (eccessivo sovradimensionamento), le facciate, le pareti vetrate e il capitolo 9.

Non ci sembra, a una prima lettura, che il DT 210 abbia tenuto conto delle tante osservazioni pervenute fatto salvo per il cap. 9 che appare riscritto. Citiamo a mo’ di esempio il punto 4.3.2 Carichi variabili orizzontali quando si afferma che “La progettazione di parapetti, pareti o facciate di vetro che svolgono anche la funzione di proteggere gli utenti dalla caduta dall’alto, deve essere effettuata considerando le azioni orizzontali della folla. Non è necessario tenere conto di dette azioni solo in caso di presenza di parapetti o ringhiere, strutturalmente indipendenti dai vetri e dimensionate in accordo con le vigenti normative in materia, che escludano il contatto, anche accidentale, con il vetro“.

Anche le parti relative ai parapetti non sembrano essere state modificate. Ma queste sono solo osservazioni puntuali, diciamo, da prima lettura. Se queste prime percezioni fossero errate chiediamo fin d’ora venia. Il documento per la sua corposità merita una lunga e attenta lettura.

Il lettore si domanderà però a questo punto quale sia il grado di cogenza del DT210. Nell’introduzione del Documento il CNR si premura benevolmente di “ricordare che le Istruzioni, per loro genesi e natura, non sono norme cogenti, ma vogliono rappresentare un aiuto per i tecnici volto a filtrare la ponderosa bibliografia, nazionale e internazionale, che la letteratura tecnica mette a disposizione, lasciando comunque agli stessi la libertà e la responsabilità finale delle scelte”.

Tuttavia, qui, gli estensori del Documento, quasi tutti professori universitari di Scienza delle Costruzioni, sembrano dimenticare che le Norme Tecniche delle Costruzioni di cui al DM 14 gennaio 2008 (un Decreto Ministeriale, quindi) a pagine 428 citano tra i riferimenti tecnici utilizzabili proprio i DT del CNR. Di fatto nell’attuale vuoto normativo oggi il DT 210 rappresenta l’unico riferimento regolamentare che trova per di più un autorevolissimo avvallo legislativo. L’augurio è che il CNR con la sensibilità dimostrata nei confronti della progettazione e dell’industria sappia con prontezza porre rimedio ai punti critici di un’opera che rimane altamente meritevole.

(eb)

In allegato qui sotto l’Indice del DT 210

Per scaricare il DT 201 dal sito del CNR clicca qui