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Anfit, l’intervento. Il direttore Mariotto delinea che cosa sta dietro l’Assemblea straordinaria

Lunedì 9 novembre, a Bologna, Anfit tiene un’Assemblea straordinaria per siglare il cambio di passo messo in atto dalla nuova Governance della presidente Laura Michelini

L’Assemblea straordinaria che Anfit organizza lunedì 9 novembre all’ATAHotel Bologna, h. 14.30, (vedi news) sarà il primo appuntamento pubblico della nuova governance firmata Laura Michelini, eletta presidente lo scorso aprile dall’Assemblea generale di Arco/Trento.  Sarà quindi occasione per cogliere quanto realizzato in questi primi sei mesi e quanto ci si propone di realizzare in futuro. In vista dell’incontro di lunedì prossimo, Piero Mariotto, direttore dell’Associazione, offre ai lettori degli interessanti spunti di riflessione sui programmi in corso. (eb)


Il grande cambiamento

Il 9 Novembre 2015, a soli sei mesi dall’insediamento della nuova governance, ANFIT si ripresenta in Assemblea Straordinaria per presentare un nuovo modo di interpretare il nostro settore, e di conseguenza il nostro mercato.

Il nostro mondo ha bisogno di rompere schemi che lo hanno cristallizzato per troppo tempo e che hanno creato la paradossale situazione di mercato che l’intero settore sta attualmente attraversando.

Per troppi anni ho assistito con impotenza al monopolio di un ristretto gruppo di persone che sono riuscite ad impedire l’espansione di un intero settore a scapito delle regole del libero mercato, provocando come diretta conseguenza la severa impasse di una intera generazione di imprenditori costretti, anziché crescere grazie alle loro forti capacità imprenditoriali, a barcamenarsi nell’immobilismo della situazione subita. Tutto a danno degli anelli più deboli della catena: i serramentisti ed i consumatori finali.

Sono parole dure le mie, soprattutto se rivolte ad un sistema che mi dà da vivere, ma purtroppo suffragate dalla puntuale analisi derivante da tanti anni di attività.

E’ finalmente giunta l’ora di respirare aria nuova e la data da ricordare è quella del 9 Novembre 2015.

Per introdurre le novità che presenteremo nell’imminente occasione di Bologna è bene ricordare la recente entrata in vigore dei tre Decreti Ministeriali dedicati all’efficienza energetica a conclusione di un farraginoso iter legislativo, superati ed anticipati dalla decisione presa dalla Regione Lombardia che ha preferito non attendere per costruire in classe A già dal 2016. La decisione lombarda ha focalizzato il problema: perché attendere se possiamo sin d’ora costruire immobili di valore superiore? Tuttavia le Associazioni di categoria, lontane da trovarsi d’accordo con una simile delibera hanno tutte, chi più chi meno, osteggiato quella decisione dettata da grande buonsenso dichiarando così di non essere ancora disposte a recepire il nuovo.  Ma siamo già in ritardo.

In breve, il modello costruttivo Italiano è ancora in grave ritardo nel settore del risparmio energetico rispetto ai principali paesi dell’area Euro. Il problema, complice il bassissimo costo dei combustibili fossili, trae origine già dal primo dopoguerra ed è proseguito con pochissime variazioni sul tema fino al 2005 con l’entrata in vigore del DLGS 192, importante punto di svolta in un processo apparentemente irreversibile, finalmente in linea con il principio del libero mercato e le esigenze di risparmio energetico invocate dal consumatore finale.

Se analizziamo quello che è invece accaduto nei paesi di riferimento, Francia, Germania e Inghilterra, vediamo che il settore serramenti si è sviluppato secondo le regole del libero mercato e sempre in linea con le esigenze del consumatore finale, privilegiando un ottimo rapporto prestazioni/prezzo già dai primi anni “70. In mercati come quelli, non esclusivamente influenzati dalle sole logiche protezionistiche d’impresa, la nascita di imprese nel settore della serramentistica è stata indubbiamente inferiore a quella italiana ma ha dato avvio a realtà molto più strutturate, competitive e soprattutto capitalizzate, e di conseguenza meno aggredibili nei loro mercati interni. A seguire, le quote dei prodotti utilizzati hanno inevitabilmente premiato quelli con il migliore rapporto qualità/prezzo per quanto riguarda le prestazioni sia termiche che acustiche attese dal consumatore finale.

In Italia invece le cose sono andate in direzione opposta: le piccole e piccolissime aziende nate in un mercato che non richiedeva investimenti in innovazione per ottenere l’obbiettivo del miglior rapporto prestazioni/prezzo, si sono per anni fatte una concorrenza legata al prezzo più basso ed ora non possono difendersi dall’assalto dei paesi dell’Est Europa. I produttori dell’Est europeo sfruttando in modo esemplare gli aiuti della Comunità Europea e l’esperienza di un mercato oramai maturo per quanto riguardava i prodotti da utilizzare, il PVC di facile industrializzazione ma ora anche gli altri materiali quali il Legno e l’Alluminio, hanno creato delle maxi-aziende che di fatto stanno distruggendo il tessuto della filiera nazionale del serramento.

Se vogliamo sopravvivere spetta a noi ricomporre i cocci di un mercato irriconoscibile dopo oltre sette anni di crisi, e per farlo l’unica via è quella della sua totale riforma la cui costante è altra rispetto quella sino ad ora utilizzata dal mercato agonizzante.

La mia personale ambizione, ora finalmente condivisa da tutta la nostra Associazione, è quella di creare un mercato modulato sulle richieste di noi consumatori finali, con l’obbiettivo di soddisfare le esigenze imposte dalla Legislazione Europea per arrivare a produrre serramenti con il migliore rapporto prestazioni/prezzo.

Questo primario obbiettivo coincide con la soddisfazione dell’utente finale cui ANFIT fornirà finalmente la possibilità di verificare, attraverso delle semplici procedure di controllo quanto dichiarato dai serramentisti riguardo le prestazioni.

Il 9 di Novembre ANFIT proporrà, grazie agli accordi stipulati nell’ultimo periodo, un percorso trasparente di controllo, di verifica ed assicurativo dell’attività dei propri Associati nei confronti della clientela.

Controcorrente, partendo quindi dalle esigenze provenienti dal “basso” della filiera ovvero dal consumatore finale, ANFIT con il proprio Marchio di Qualità ha creato grazie al Label Energetico numerato la tracciabilità dei serramenti realizzati dai propri Associati.

Con il Label di posa ne garantirà le reali prestazioni in opera e, grazie al protocollo d’intesa che sarà firmato proprio il 9 Novembre prossimo, con ADICONSUM creerà un “Ente Paritetico” di controllo volontario che vigilerà, coadiuvato dal supporto tecnico di ANFIT, sull’ attività dei serramentisti nei confronti degli acquirenti per mezzo di una procedura tecnica ed esecutiva che sarà impegnativa sia per le aziende ma anche per il consumatore finale, sostituendosi infine grazie ad un accordo extragiudiziale ai tribunali ordinari, diventando di fatto arbitro nella eventuale controversia che dovesse insorgere tra azienda serramentistica e consumatore finale.

Ultimo passaggio di questa nuova proposta di mercato sarà l’assicurazione che garantirà, proprio attraverso l’Associazione con una polizza definita “rimpiazzo” eventuali vizi del prodotto installato: l’assicurazione con validità triennale garantirà l’intervento di ANFIT sui serramenti installati anche nel caso di un eventuale chiusura dell’attività del serramentista fornitore dei serramenti.

Tutte queste  novità verranno presentate in anteprima il 9 Novembre a Bologna nel corso dell’Assemblea Straordinaria di ANFIT davanti a rappresentanti della politica, delle Istituzioni, degli Organismi Tecnici ed delle Associazioni. Insieme rappresentano l’embrione del modello Francese di certificazione R.G.E. (Reconnu Garant de l’Environnement), garanzia di esecuzione dei lavori a regola d’arte e nel rispetto delle tematiche legate all’ambiente ed all’efficienza energetica attraverso la quale il Governo Francese obbliga le aziende a Certificarsi e il consumatore finale ad acquistare da aziende certificate; la certificazione R.G.E. è obbligatoria per proporre e ottenere gli sgravi fiscali legati al miglioramento effettivo delle prestazioni energetiche degli edifici.

Una rivoluzione copernicana per l’Italia in un settore per anni quasi privo di controllo, perché si sa che dove non c’è verifica e controllo ognuno si può muovere come meglio crede e in tale territorio sono spesso i furbi a farla da padrone impedendo quel circuito virtuoso che un mercato libero ma regolamentato dallo Stato dovrebbe produrre.

Piero Mariotto