Attualità

Bologna. La tragedia del bimbo morto dissanguato. I periti accusano: ”Vetro spesso solo 1,99 mm!”

Un vetro assolutamente non di sicurezza. L’incidente mortale lo scorso agosto quando la rottura del vetro di una porta finestra recise l’arteria femorale del piccolo Alessandro do Rosario 

Era spesso solo 1,99 mm, praticamente quanto una carta velina. Questo il vetro della porta finestra di una casa popolare di Bologna che, rompendosi, recise l’arteria femorale del piccolo Alessandro do Rosario provocandone la morte in pochi secondi. Il tragico incidente avvenne lo scorso agosto (vedi nostra news). Il ragazzino voleva liberare il fratellino rimasto bloccato sul balcone da un porta finestra malfunzionante. Nel tentativo ruppe la lastra di vetro. Le lame taglienti hanno fatto il resto.

Nei giorni scorsi, segnala il quotidiano Il Resto del Carlino di ieri, i periti del Tribunale hanno accertato lo spessore e la qualità del vetro eseguendo anche test sul vetro (vedi video in basso) di una porta finestra probabilmente prelevata nello stesso appartamento dove avvenne la tragedia. Le analisi hanno verificato non solo lo spessore davvero infimo, diremmo miserrimo, della lastra ma soprattutto la sua mancanza di resistenza all’urto di un corpo molle e pesante, test che simula l’urto del corpo umano. E la sua capacità di rompersi in micidiali lame.

Ora la parola passa ai magistrati inquirenti. Acer, l’ente che gestisce l’edilizia economica e popolare di Bologna, aveva l’obbligo, sostengono gli avvocati della famiglia del piccolo, di sostituire vetri così poco resistenti e pericolosi. Il Resto del Carlino narra di un palleggiamento di responsabilità tra l’Acer e il Comune. L’ente lamenta la mancanza di fondi e sostiene che in ogni caso il compito di sostituire le vecchie lastre spettava al proprietario degli immobili, cioè il Comune di Bologna.

Alla fine dell’articolo il giornalista Gilberto Dondi si domanda e al contempo domanda ai responsabili della città: “Quanti altri vetri pericolosi ci sono negli alloggi pubblici? Probabilmente tanti.”

Lo domandiamo anche noi. Incidenti del genere non devono più succedere per sciatteria, trascuratezza, irresponsabilità o, peggio, per mancanza di conoscenze  e competenze. Esiste in Italia una norma sulla sicurezza dei prodotti vetrari in edilizia, la UNI 7697, che ci invidia mezza Europa. Purtroppo ancora poco conosciuta da progettisti, direttori lavori, uffici tecnici, committenti. E soprattutto poco applicata nel nostro patrimonio edilizio esistente. E questo al di là degli obblighi di legge.

L'occasione è perfetta per evidenziare che da qualche settimana finalmente abbiamo in Italia una norma, la UNI 11463, che ci aiuta a dimensionare lo spessore dei vetri di serramenti, facciate continue, pareti vetrate (vedi news). Anche questa norma andrà conosciuta e applicata.

(eb)

Foto e video: si ringrazia il Resto del Carlino