Edilizia

Cambiamenti climatici, noi e l’edilizia

Quattro avvenimenti nella settimana si rivelano importanti nella lotta ai cambiamenti climatici, per noi e anche per l'edilizia

E’ stata davvero una settimana ricca di avvenimenti questa dal punto di vista dei cambiamenti climatici. Un tema che riguarda tutti noi, le sorti dell’ambiente, dell’umanità, della nostra economia. E riguarda l’edilizia e anche la serramentistica…Mettiamo in fila gli avvenimenti.

I cambiamenti climatici in agenda

L’Europa. Si comincia con il 21 aprile quando il Consiglio e il Parlamento europeo raggiungono un accordo per ridurre le emissioni di gas serra dell’Unione europea. La riduzione dovrà essere del 55% rispetto ai valori del 1990. L’obiettivo fissato rappresenta una tappa intermedia per raggiungere le zero emissioni, ovvero la neutralità climatica, entro il 2050 secondo il Green Deal europeo.

Il secondo avvenimento è stato il “Leaders Summit on Climate” dove si sono ritrovati 40 leader di Stati Uniti, Cina, Russia, India, Giappone, Unione europea e così via. Joe Biden ha annunciato il taglio delle emissioni di anidride carbonica del 52% entro il 2030. Boris Johnson una riduzione del 78% entro il 2035. Il Giappone: un taglio del 46% entro il 2030. Cina e Russia hanno promesso dei tagli consistenti senza indicare quanto ed entro quando.

Terzo evento. Uno studio della società di riassicurazione Swiss Re afferma che l’economia mondiale rischia di perdere fino al 18% del PIL a causa dei cambiamento climatici. Essi rappresentano la più grande minaccia a lungo termine per l’economia globale. Se non si prendono misure di mitigazione, le temperature globali potrebbero aumentare di più di 3°C e l’economia mondiale potrebbe ridursi del 18% nei prossimi 30 anni. I cambiamenti climatici e l’aumento del livello del mare potrebbero peggiorare le cose. Circa 650 milioni di persone vivranno al di sotto del livello del mare o in zone colpite da alluvioni regolari entro la fine di questo secolo.

Quarto evento. La pubblicazione delle bozze del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che fa parte del programma Next Generation EU. In sostanza si tratta di 221 miliardi di euro da spendere. Il Parlamento ha votato a inizio aprile una mozione che impegna il Governo a prorogare il Superbonus 110% e ad inserire tale iniziativa dentro il PNRR. Ora non si bene se il Governo intende prorogare o no al 2023 il Superbonus. C’è un’enorme protesta in atto di associazioni, federazioni, imprese, progettisti, amministratori di condomini, operatori dell’edilizia. Il Superbonus, provvedimento molto complesso e lungo da finalizzare, è appena decollato. Se non lo proroghiamo, rischiamo di ucciderlo appena nato. Speriamo vinca il buon senso e che il Governo proroghi il Superbonus al 2023.

Nel nostro paese le emissioni di CO2 per il 35-40% sono determinate dalle attività umane in edilizia, soprattutto riscaldamento e condizionamento. Qualche cosa è stato fatto per porre rimedio al problema. Ma tanto resta da fare. C’è un intero patrimonio immobiliare da riqualificare energeticamente. L’ecobonus e il Superbonus sono stati pensati per contenere le emissioni di CO2,  per favorire il risparmio energetico e contrastare i cambiamenti climatici.