Attualità

Da Anfit nuovi traguardi per il Made in Italy delle finestre

Bilancio delle attività svolte nell’anno appena trascorso, focus sui prossimi traguardi e uno sguardo d’assieme sulle prospettive dell’edilizia italiana. Così la parte pubblica dell’Assemblea generale 2015 di Anfit svoltasi alle Cantine Ferrari di Trento

Può una Cantina veicolare i valori dell’eccellenza italiana ma anche di attaccamento alle proprie radici e al territorio? Certamente se siamo in presenza delle Cantine Ferrari di Trento, da oltre 100 anni un marchio ambasciatore in tutto il mondo del miglior Made in Italy. E’ questo il luogo simbolico prescelto per la parte pubblica dell’Assemblea generale di Anfit, l’associazione che più di ogni altra si è battuta per la tutela dei produttori nazionali facendo di questa tutela il proprio valore fondativo.

Eletti nuovi presidente e Direttivo (vedi news) nella parte privata dell’Assemblea, la parte pubblica si è focalizzata su un bilancio analitico delle attività svolte nell’anno appena trascorso ragionando anche sui prossimi traguardi. Non è mancato un pubblico passaggio di testimone tra il past president Paola Tonini e il neopresidente Laura Michelini che ha lodato il lavoro svolto finora definito un’ottima base di partenza per nuovi e più impegnativi traguardi e nuove adesioni.

“Solo negli ultimi 15 giorni abbiamo avuto 15 adesioni. Più siamo e più conteremo” ha subito precisato il direttore Piero Mariotto che ha dato il tono della giornata inquadrando gli interventi degli oratori all’interno delle attività dell’associazione. Come Angela Amato di Spazio/Parola, agenzia di comunicazione e PR, che da sei mesi sta affiancando l’associazione in una continua campagna di comunicazione al “mercato”. Una campagna fatta di comunicati stampa, newsletter, co-organizzazione di eventi e di attività di pubbliche relazioni che globalmente ha prodotto una forte crescita della notorietà e della visibilità del marchio Anfit su giornali e riviste specializzati, su periodici generalisti e oltre 40 siti web. E una spinta all’adesione di nuovi soci all’Anfit. Nel corso dell’ultimo periodo i soci Anfit sono passati da 20 a 41 mentre i soci associati (fornitori) sono cresciuti da 4 a 11.

Prossimo obiettivo dell’associazione è il Label di Posa presentato da Mariotto come necessario complemento del Label energetico. Stefano Mora, direttore del Consorzio Legnolegno, ne ha riferito inquadrando il problema della posa degli infissi all’interno del mercato del recupero edilizio. Quanto al Label occorrerà sviluppare un sistema di rating che tenga conto del contributo del sistema di posa alle prestazioni del prodotto. Premettendo che prima di arrivare al traguardo occorrerà sviluppare un programma fatto di formazione preliminare, prove e rilevazioni in cantiere e analisi agli elementi finiti dei nodi di posa.

Della nuova edilizia all’insegna della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico ha parlato Nadia Boschi, Vice Presidente di GBC-Green Building Council Italia, l’organizzazione che spinge il marchio energetico-ambientale Leed. Oggi sono i grandi investitori istituzionali internazionali che premono per l’adozione di protocolli come lo statunitense Leed e il britannico Breeam nei grandi progetti. Domani è prevedibile una cascata a pioggia sui cantieri medi e magari anche su quelli piccoli. Il costruttore di serramenti, ha sottolineato Boschi, deve porre adeguata attenzione al contenuto di riciclato, all’imballaggio, alla regionalità del prodotto (che deve essere inferiore a 800 km) e alla Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD).

Piero Mariotto ha dato conto in maniera analitica delle attività di Anfit a cominciare dal Label energetico che ha anticipato le mosse dell’Europa e ha fatto conoscere l’associazione ben oltre i confini del mondo del serramento. “Abbiamo superato in pochi mesi la soglia delle 10 mila etichette energetiche per le finestre. Un successo dovuto alla semplicità e praticità del Label, che attesta per di più l’origine del prodotto”.
E poi le campagne a tutela del prodotto Made in Italy come l’azione contro quel rivenditore di infissi che vantava di offrire prodotti nazionali e marcati come tali mentre in realtà erano importati. ”C’è un vasto utilizzo distorto del marchio Made in Italy. Il Direttore di Anfit non ha mancato di citare le campagne di difesa del serramento in Pvc attaccato da qualche produttore “disinformato” e qualche ente “poco aggiornato”. In questo quadro è benvenuto l’arrivo del settimo requisito, la sostenibilità, del Regolamento Prodotti da Costruzione su cui punta la Commissione europea. Il settimo requisito, ha evidenziato Mariotto, alzerà il livello delle sfide e della competizione. In questa fase sarà essenziale il lavoro di Eurowindoor, la Federazione europea delle associazioni del serramento e dei produttori, cui aderisce Anfit.

Molto importante è l’attività di presidio della normativa sia europea che nazionale. Vedi la battaglia sulla UNI 7697. Altre norme di rilievo sono in arrivo: le nuove UNI 10818 (posa in opera dal punto di vista contrattuale) e UNI 11173 (criteri di scelta dei serramenti). E poi la futura norma sulla posa (sul sistema di posa).
Altrettanto di rilievo è l’intensa attività di presidio legislativo grazie a Finco, la Federazione delle Associazioni delle Industrie per le costruzioni, che monitora costantemente e attentamente i lavori di Parlamento e Ministeri perché la minaccia può nascondersi dietro un codicillo apparentemente innocente.

E infine il Label di posa su cui l’Associazione conta molto perché dovrà intersecarsi con il Label energetico. Sigla Mariotto: “In base al rating di posa il serramentista potrà offrire concrete garanzie di posa. Dobbiamo fare un salto di qualità sia nell’acquisizione delle competenze che nel valutare adeguatamente le prestazioni del serramento in opera. Il Label di posa sarà un’altra pietra miliare nel rafforzamento di Anfit”.
E conclude: ““Il Label di posa e l’attenzione alla sostenibilità sono solo due esempi delle nostre attività messe in campo il cui scopo ultimo è valorizzare la produzione dei nostri soci. Un buon lavoro è stato fatto finora nonostante i momenti duri che abbiamo affrontato. Ma tanto resta da fare. Per questo è essenziale l’adesione di nuovi soci. Più siamo, più la nostra azione sarà efficace sui tavoli che contano”.
Gloriosa e inevitabile conclusione dell’Assemblea generale è stata la visita alle famose Cantine inebriandosi tutti di cultura degli spumanti e di italiche eccellenze.
(eb)