
La piattaforma Enea per l’invio dei dati riferiti ai lavori svolti nel 2025 che beneficiano dell’Ecobonus e del Bonus ristrutturazioni non è ancora attivo.
Un notevole ritardo considerate le tempistiche degli anni precedenti!
Le principali notizie di questa settimana nel mondo dell’edilizia: ancora nessuna novità dal portale Enea che risulta ancora bloccato e non permette l’invio dei dati; per tranquillità degli utenti la Cassazione dice che omissioni e ritardi nell’invio della comunicazione Enea che è collegata all’Ecobonus non devono essere considerati rilevanti per la possibile decadenza dallo sconto fiscale
Detrazioni fiscali 2025: il portale ENEA non è ancora attivo
La piattaforma per inviare all’ENEA i dati dei lavori svolti nel 2025 che beneficiano dell’Ecobonus e del Bonus ristrutturazioni ordinario (per i lavori con ricadute sull’efficienza energetica) non è ancora attivo.
Un notevole ritardo considerato che sia nel 2023 sia nel 2024 la piattaforma era stata attivata a fine gennaio, un ritardo dovuto all’attesa di chiarimenti da parte degli organi competenti per aggiornare i portali (detrazionifiscali.enea.it e bonusfiscali.enea.it) alle disposizioni della Legge di Bilancio per il 2025.
Sebbene per i lavori terminati nel 2025 non sia ancora possibile trasmettere le comunicazioni, i mesi fin qui passati non incidono sul termine di legge dei 90 giorni che sarà infatti calcolato a partire dall’attivazione del portale. Un obbligo sanzionato con la perdita degli sconti, anche se di recente alcune pronunce della Cassazione hanno sostenuto la tesi contraria.
Ecobonus, per la Cassazione la comunicazione all’ENEA non è perentoria
Omissioni e ritardi nell’invio della comunicazione ENEA che è collegata all’Ecobonus non devono essere considerati rilevanti per la possibile decadenza dallo sconto fiscale. Lo dice la Cassazione con le ordinanze 12422 e 12426 depositate il 10 maggio.
Questa interpretazione è partita dalla sentenza della Cassazione 7657/2024 dove si spiegava che la normativa non consente di considerare il termine di 90 giorni come perentorio, dal momento che la comunicazione ENEA ha finalità essenzialmente statistiche per consentire il monitoraggio del risparmio ottenuto a seguito degli interventi di riqualificazione energetica. L’indirizzo, in questi ultimi anni sempre confermato, dall’agenzia delle Entrate viene così messo in discussione.
Il comparto del vetro vale oltre 10 miliardi di euro
La filiera italiana del vetro chiude il 2024 all’insegna della crescita e della produttività. Il valore economico totale ha superato i 10 miliardi di euro, come riferisce l’associazione GIMAV.
Le macchine per vetro toccano i 2,8 miliardi di euro di giro d’affari. L’export fa registrare performance sempre più importanti, dove gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato con una crescita dell’11% sul 2023, pari a 226 milioni di euro e un’incidenza del 12,3% sulle esportazioni totali dall’Italia verso gli USA. A seguire c’è la Germania con il 9% di incidenza su export totale, davanti alla Turchia che nel 2024 ha fatto registrare +24%.
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