Edilizia: Francia, il 2014 anno nero per il nuovo?

In Francia nel 2013 un fallimento su 3 ha riguardato un’azienda del settore delle costruzioni. E il numero dei permessi di costruzione si riduce ulteriormente.

In Francia un fallimento su 3 riguarda un’azienda del settore delle costruzioni. E il numero dei permessi per nuove realizzazioni si riduce ulteriormente.
E’ quanto sottolinea Coface, azienda che si occupa di consulenza e assicurazione rischi per le imprese e che conta oltre 1100 professionisti in Francia.  Coface ha studiato i fallimenti di aziende francesi nel 2013. E le previsioni non sono rosee: è prevista la chiusura di ben 20mila aziende del settore nel prossimo anno.
 
Coface, ha preso in considerazione 62.500 fallimenti in Francia nel 2013, una cifra in crescita rispetto al 2012.
 A fine ottobre 2013, più di 20 000 aziende del settore costruzioni hanno chiuso i battenti (di queste il 78 % sono imprese edili) con un +5 % sul 2012. Immobiliari (+3,5 %) e servizi per il settore (+9 %) vedono anch’essi crescere il numero dei fallimenti.
 
Il 95% delle aziende del settore è rappresentato da micro aziende piuttosto fragili economicamente.
 
Mancanza di differenziazione, rallentamento della domanda, diminuzione dei prezzi delle case sono alla base del problema.
 
Secondo Jennifer Forest, economista di Coface intervistata dal francese L’Equipe “i fallimenti crescono a un ritmo più sostenuto in edilizia rispetto a quello di altri settori. E nel 2014, lo scarto sarà ancora maggiore: +7 % “.

Il motivo principale di questo trend va ricercato nella diminuzione dei permessi di costruzione (-16 % a fine settembre 2013 con una previsione di 331.303 alloggi/anno, cifra inferiore del 2,4% rispetto al 2012).
Questa situazione riguarda – sottolinea BatiActu – quasi l’intero territorio francese. In particolare, in 16 regioni metropolitane su 22, con un -21,8% in Alsazia, -25% in Corsica, e -20,5% nel Midi-Pyrénées. In controtendenza, con segno positivo, l’Aquitania e i Paesi di Oltremare.

Inoltre non viene prevista alcuna crescita prima della seconda metà del 2014.
Un altro fattore da tenere presente secondo Coface è rappresentato dalla diminuzione dei prezzi delle case. Se da un lato darà respiro alle immobiliari aumentando il numero dei possibili clienti, dall’altro è un aspetto definito ‘inquietante’ per i professionisti del settore.
Così, un calo del 5 % dei prezzi delle case porterà ad un +7 % del numero di fallimenti nel settore.