Economia

Federcostruzioni: “la ripresa appare realisticamente all’orizzonte” ma il Governo deve fare di più

Il quadro generale è in netto e continuo miglioramento. Tuttavia occorrerebbero interventi a forte impatto nell’immediato e che abbiano carattere di continuità

E’ stato presentato al SAIE il Rapporto 2015 di Federcostruzioni, la federazione di Confindustria che riunisce “le categorie produttive più significative di tutto il mercato edile e infrastrutturale” con il fine di evidenziare a livello politico, economico e istituzionale le istanze e gli interessi comuni del sistema delle costruzioni. Tra i soci la federazione annovera Ance, Anima, Assovetro, Confindustria Metalli, Federchimica, Oice ed altri. In sintesi rappresenta 30 mila imprese, 350 miliardi di euro di fatturato, circa 2 milioni di occupati e 100 associazioni.

Il Rapporto 2015 trae un bilancio conclusivo del 2014 (“un anno ancora in perdita”), un primo bilancio della crisi (in 6 anni meno 650 mila posti di lavoro e 125 miliardi di euro, per la filiera -29,6% in quantità) e traccia il quadro prospettico del 2015 e del 2016. A controbilanciare le perdite del mercato interno sono venute per fortuna in soccorso le esportazioni: a fronte di una diminuzione della produzione in valore destinata al mercato interno del 30% nel periodo 2008-2014 si registra una crescita delle esportazioni del 23% nel periodo 2009-2014.

Quanto alle prospettive per il 2015 e il 2016 l’analisi di Federcostruzioni è all’insegna di un cauto ottimismo. Se la crisi per il sistema delle costruzioni non può dirsi finita, si può invece sostenere che si stia attenuando. Le previsioni di chiusura dell’anno in corso (2015) e per l’anno successivo (2016) sono dunque improntate ad un cauto ottimismo dovuto ai segnali positivi di allentamento della crisi in atto e che si collocano in un quadro generale in netto e continuo miglioramento. Si passa infatti da -9,5% del 2012 a -5,7% del 2013 a -3,0% del 2014 ad una previsione di -0,5% per il 2015 e di -0,1% per il 2016.  

Per invertire questa tendenza ed imprimere una decisa accelerazione al processo di sviluppo occorrerebbero, sottolinea Federcostruzioni, interventi a forte impatto nell’immediato e che abbiano carattere di continuità. L’adozione di nuove misure da parte del Governo finalizzate a dare rapido avvio a nuove iniziative sul fronte dei lavori pubblici, a incentivare il risparmio energetico, qualità e sostenibilità, permetterebbe la configurazione di un altro scenario che prefigura per il sistema delle costruzioni una interruzione della caduta nel 2016, con una crescita dei livelli produttivi in termini reali dell’1,8% su base annua.