Fuoco e facciate continue

Per le facciate continue, le disposizioni legislative italiane di riferimento per il tema sono:

• Lettera Circolare n° 5043 del 15/04/2013 “Guida per la determinazione dei requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”;
• Decreto del 30 marzo 2022 “Regola tecnica verticale di prevenzione incendi per facciate degli edifici civili” (RTV.13).

Entrambe le disposizioni prevedono che, in caso di facciate continue che:

• mettano in comunicazione verticalmente due diversi compartimenti (ad es. compartimentazione dell’edificio piano per piano),
• mettano in comunicazione orizzontalmente due diversi compartimenti appartenenti allo stesso piano,

è necessario prevedere in facciata rispettivamente delle fasce orizzontali o verticali di separazione al fuoco di altezza minima 1 metro e aventi specifiche caratteristiche di resistenza e reazione al fuoco, al fine di prevenire la propagazione del fuoco tra i due compartimenti contigui.

Se non diversamente specificato dal progetto antincendio o da altre disposizioni contrattuali, gli unici casi in cui tali fasce di separazione non sono necessarie sono:

• Ai sensi della Lettera Circolare n° 5043:
  • Edifici aventi altezza antincendio < 12 metri;
  • Elementi di facciata che appartengono a compartimenti aventi carico d’incendio specifico ≤ 200 MJ/m²;
  • Elementi di facciata che appartengono a compartimenti all’interno dei quali il carico di incendio specifico è > 200 MJ/m² se essi sono provvisti di un sistema di spegnimento ad attivazione automatica.
• Ai sensi della RTV.13:
  • Edifici classificati “SA” ai sensi della RTV.13 ossia:
    • Edifici aventi le quote di tutti i piani comprese tra -1 m < h ≤ 12 m, affollamento complessivo ≤ 300 occupanti e che non includono compartimenti con Rvita pari a D1, D2;
    • Edifici fuori terra, ad un solo piano;
  • Edifici con carico di incendio specifico ≤200 MJ/m² in tutti i compartimenti
  • Edifici e compartimenti provvisti di sistema di spegnimento automatico.

Hanno risposto ing. Valentina Guerra e ing. Debora Inzoli (ufficio Tecnico Unicmi)

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