Normativa

Involucro vetrato, facciate e H’t. Alla Camera gli onn. Zanin, Borghi e Senaldi: “rimuovere l’H’t o depotenziarlo”

Presentata un’interrogazione a risposta scritta per i ministri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti. Gli effetti disastrosi di un coefficiente che blocca le architetture moderne in Italia

Approda in Parlamento il coefficiente H’t, introdotto con i Decreti sull’efficienza energetica del 26 giugno 2015 che di fatto blocca la progettazione e la costruzione di edifici ampiamente vetrati.

H’t Tabella Valori di legge ex DM 26 giugno 2015

L’H’t è il coefficiente medio globale di scambio termico (in pratica è la trasmittanza termica) dell’involucro che presenta valori così bassi da essere raggiungibili solo con prodotti dai costi elevatissimi. A fronte di un paese che presenta un panorama edilizio che al 95% è un colabrodo energetico, il coefficiente H’t non era per niente una priorità. Anzi, a livello internazionale, è risultata una unicità italiana talmente solitaria da risultare una bizzarria normativa.

Grazie all’H’t edifici come il grattacielo Pirelli del 1958 o i più moderni Torre Allianz (qui nella foto) di Milano, progetto Isotzaki-Maffei, il grattacielo di Regione Piemonte e la “Lama” di Fuksas a Roma oggi non sono più possibili, come ha denunciato più volte Unicmi che su questo tema ha incontrato la solidarietà delle altre Associazioni del serramento.

Così l’Italia si sta privando del filone più creativo e dinamico dell’architettura moderna e si impoverisce dal punto di vista progettuale. Ma c’è di più. Grazie a quell’errore oggi praticamente non si progettano più (o solo con grandi difficoltà) edifici a facciate ampiamente vetrate obbligando i nostri costruttori di facciate, universalmente riconosciuti tra i più capaci, a lavorare solo all’estero.

Ben venga, dunque, l’interrogazione scritta degli onorevoli Zanin (primo firmatario, qui nella foto), Borghi e Senaldi (tutti del Partito democratico) che nasce su ispirazione di un gruppo di professionisti molto preoccupati per gli effetti nefasti dell’H’t quali Massimo Calosi, Francesco Nesi, Gigi Battistini, Mirko Giuntini, Luca Attilio De Ponti, Paolo Savoia, Marco Cimini coordinato dall’ ing. Domenico Pepe.

(eb)

Foto: doc. City Life


Mercoledì 13 dicembre 2017, seduta n. 900

ZANIN, BORGHI e SENALDI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il rapporto Cresme-Symbola 2017 evidenzia che nel 2016 solo circa il 21 per cento (pari a 29 miliardi di euro) della produzione edilizia nazionale riguarda le nuove realizzazioni, mentre il 79 per cento (110,5 miliardi di euro) riguarda le ristrutturazioni di cui un terzo degli interventi riguarda manutenzioni ordinarie e due terzi quelle straordinarie;

i nuovi decreti del 26 giugno 2015 sull’efficienza energetica in edilizia (pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 15 luglio 2015) concludono il recepimento della direttiva 31/2010/UE iniziato con il decreto-legge n. 63 del 2013 convertito dalla legge n. 90 del 2013, introducendo un nuovo coefficiente descrittivo delle caratteristiche globali dell’edificio denominato H’t, che valuta la dispersione termica di un edificio attraverso l’involucro edilizio; trattasi di un coefficiente medio globale di scambio termico per unità di superficie disperdente indicizzato per ogni metro quadro;

prima dell’introduzione del nuovo coefficiente H’t, le prestazioni complessive degli edifici erano descritte con l’indice di prestazione energetica complessivo (parametro EPi), con una sovrapposizione confliggente tra i due metodi di valutazione;

inoltre tale parametro H’t rischia di bloccare nei fatti numerosi interventi di rilevante impegno economico nel settore delle ristrutturazioni, dal momento che crea un aggravio immediato dei costi, in quanto nel caso di un edificio esistente molto vetrato potrebbe essere richiesto il ridimensionamento delle aperture vetrate; inoltre agli interroganti pare determinarsi un conflitto con i propositi del decreto legislativo n. 192 del 2995 e successive modificazioni e integrazioni –:

se il Governo non intenda valutare la possibilità di assumere iniziative per rimuovere il parametro H’t, bilanciando tale rimozione con l’introduzione di trasmittanze più restrittive sulle componenti edilizie, o viceversa se non si ritenga sufficiente determinare l’indice H’t come non cogente o comunque non applicabile a fronte di una relazione tecnica del progettista incaricato, nel caso in cui si voglia mantenere il detto parametro.
(4-18788)