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Marketing Automation e utilizzo. Il report di Making Science

Le tecniche di Marketing Automation vengono applicate in meno di un'azienda su due, secondo il report di Making Science. Il managing director Victor Vassallo: «Decisioni spesso prese sulla base di informazioni approssimative, il potenziale dei dati viene sfruttato solo in minima parte»

Online i risultati della rilevazione della società di consulenza tecnologica Making Science, che ha “mappato” l’uso della marketing automation nei settori dei servizi finanziari, del commercio al dettaglio ed e-commerce, del turismo.

Making Science è un’azienda internazionale specializzata in accelerazione digitale, al 15° posto nella classifica FT1000: Europe’s Fastest Growing Companies 2022 nella categoria “Tecnologia”.

Intelligenza artificiale al servizio del marketing: le imprese del settore retail arrancano e l’utilizzo dei dati è ancora limitato. La marketing automation per raggiungere il cliente con newsletter o e-mail personalizzate è utilizzata da meno di un’azienda su due (45%), solo il 39% delle realtà fa ricorso all’analisi predittiva, mentre il 14% delle imprese non impiega il machine learning, rimanendo indietro rispetto aisettori travel e finance (6%).

Queste solo alcune delle evidenze emerse dalla pubblicazione del white paper della società di consulenza tecnologica Making Science dal titolo Trarre il massimo potenziale dai dati: la sfida delle aziende: il documento restituisce i risultati di un’indagine a campione che ha coinvolto 601 decision-maker nel marketing attivi in Italia, equamente ripartiti fra tre settori: servizi finanziari, retail ed e-commerce, turismo, con aziende di diverse classi dimensionali. Secondo la rilevazione in tutti e tre i settori le tecnologie legate all’apprendimento automatico sono adottate in 9 imprese su 10, ma vengono sfruttate solo in alcune delle loro potenzialità.

Marketing Automation solo nel 39% delle aziende

La fotografia – simile a quella restituita da analoghe rilevazioni effettuate dalla società di consulenza tecnologica e marketing digitale in Francia e UK, oggetto della pubblicazione di altri due distinti white paper – propone un quadro segnato da tanti elementi di criticità: se in linea generale il ricorso all’attivazione dei dati in ambito marketing appare ormai diffuso e quasi universalmente acquisito, solo il 37% del campione ricorre a servizi di misurazione avanzata come BigQuery, mentre nel 52% dei casi l’attivazione dei dati è limitata ad analisi generali.

Lo sfruttamento ancora limitato dell’AI fa il paio con i limiti che emergono nella prima parte della ricerca per quanto riguarda l’archiviazione e la gestione dei dati: oltre la metà del campione (54%) ammette di misurare dati provenienti da fonti diverse in silos, ovvero in maniera isolata, mentre il 7% non misura affatto i propri dati. Quasi tre quinti delle aziende (58%) si avvalgono di piattaforme esterne per l’integrazione dei dati, mentre oltre un terzo (il 34%) ricorre a sistemi interni su misura. Tuttavia, il fatto che alcune aziende (12%) ritengano di non disporre delle funzionalità e delle competenze necessarie, né dei dati necessari (3%), mentre in un 38% delle realtà eventuali discrepanze fra diverse piattaforme vengano monitorate ancora manualmente, evidenzia l’esistenza di sostanziali problemi a livello di infrastruttura dei dati.

L’ANALISI: PROCESSI INEFFICIENTI E LIMITI INSFRASTRUTTURALI

«I dati del white paper, ora pubblicato per la prima volta integralmente – spiega Victor Vassallo, managing director di Making Science Italia – confermano come siano ancora poche le realtà che sfruttano appieno i propri dati. Troppi finiscono con il prendere decisioni sulla base di silos di dati e informazioni approssimative, ignorando le potenzialità e le opportunità che si aprirebbero con l’adozione di sistemi avanzati in grado di prevenire processi inefficienti e lacune infrastrutturali e capaci di estrarre, armonizzare e unificare tutti i dati relativi alle attività di marketing».

Le tecniche di Marketing Automation vengono applicate in meno di un'azienda su due, secondo il report di Making Science. Il managing director Victor Vassallo: «Decisioni spesso prese sulla base di informazioni approssimative, il potenziale dei dati viene sfruttato solo in minima parte»
Victor Vassallo

Anche per quanto riguarda la compliance al GDPR molto resta ancora da fare: se la maggior parte delle aziende si sono mosse per recepire in toto o in parte le novità in materia di protezione dei dati, un 3% dei marketer non ha mai sentito parlare del Regolamento generale sulla protezione dei dati, un altro 3% ha scelto deliberatamente di ignorarlo e un 12% ancora oggi dichiara di ignorare se il GDPR vada applicato o meno alla propria realtà.