Normativa

NTC 2018. In Gazzetta la Circolare n. 7/2019 con istruzioni e aggiornamenti

NTC 2018. E’ stata finalmente pubblicata in Gazzetta la Circolare del CSLLPP che riporta le Istruzioni per l’applicazione delle NTC 2018. Infatti il tanto atteso provvedimento è apparso sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 35 del 11-02-2019 – Suppl. Ordinario n. 5.  Si tratta della Circolare n. 7 21 gennaio 2019, n. 7 C.S.LL.PP.  Istruzioni per l’applicazione dell’«Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni”» di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018 (vedi news).

Obiettivo della Circolare è di fornire agli operatori del settore, ed in particolare  ai  progettisti,  opportuni  chiarimenti, indicazioni ed elementi informativi per una più agevole  ed  univoca applicazione delle norme stesse. Il testo, che consta di ben 348 pagine, è articolato conformemente alle  norme tecniche  di  cui  mantiene  la medesima strutturazione in capitoli e paragrafi, al fine di una più agevole consultazione.

In un primo commento a caldo il prof. ing. Paolo Rigone, direttore tecnico di Unicmi riflette: “Si tratta di un documento importante e corposo che andrà studiato a fondo. In attesa di una valutazione più approfondita debbo rilevare con soddisfazione che per quanto riguarda il calcolo dell’azione del vento , essenziale per la progettazione dell’involucro e delle facciate continue, la Circolare n. 7/2019 sulle NTC 2018 ha incorporato alcune nostre osservazioni che mettevano in risalto l’utilità e il valore dell’Eurocodice e delle istruzioni del CNR”. Così al punto C3.3.8.1 la Circolare n.7/2019 segnala come “utile riferimento” sui criteri di analisi l’Eurocodice EN-1991-1-4 e le Istruzioni CNR DT207.

Oltre alle facciate continue, le NTC 2018 sono essenziali anche per i calcoli sui parapetti, sulle verande e naturalmente sulle opere di carpenteria in metallo e in legno.

Venendo ora all’organizzazione del documento, esso risulta così articolato:

Premessa

  1. Oggetto della norma
  2. Sicurezza e prestazioni attese
  3. Azioni sulle costruzioni
  4. Costruzioni civili e industriali
  5. Ponti
  6. Progettazione geotecnica
  7. Progettazione in presenza di azioni sismiche
  8. Costruzioni esistenti
  9. Collaudo statico
  10. Norme per le redazioni dei progetti esecutivi e delle relazioni di calcolo
  11. Materiali e prodotti per uso strutturale
  12. Riferimenti tecnici

In particolare:

Il Capitolo 2 individua i principi fondamentali per la valutazione della sicurezza, definendo altresì gli Stati Limite Ultimi (SLU) e gli Stati Limite di Esercizio (SLE) per i quali devono essere effettuate le opportune verifiche sulle opere; introduce, inoltre, i concetti di Vita nominale di progetto e Classi d’uso; classifica, infine, le possibili azioni agenti sulle costruzioni ed indica le diverse combinazioni delle stesse e le verifiche da eseguire.

Il Capitolo 3 codifica i modelli per la descrizione delle azioni agenti sulle strutture (pesi e carichi permanenti, sovraccarichi variabili, azione sismica, azioni del vento, azioni della neve, azioni della temperatura, azioni eccezionali).

Il Capitolo 4 tratta le diverse tipologie di costruzioni civili ed industriali in funzione del materiale utilizzato (calcestruzzo, acciaio, legno, muratura, altri materiali).

Il Capitolo 5 disciplina i criteri generali e le indicazioni tecniche per la progettazione e l’esecuzione dei ponti stradali e ferroviari. Per i ponti stradali, oltre alle principali caratteristiche geometriche, definisce le diverse possibili azioni agenti, con i diversi schemi di carico per quanto attiene le azioni variabili da traffico. Per i ponti ferroviari particolare attenzione è posta sui carichi ed i relativi effetti dinamici. Particolari e dettagliate prescrizioni sono, poi, fornite per le verifiche, sia agli SLU che agli SLE.

Il Capitolo 6 tratta il problema della progettazione geotecnica distinguendo, in particolare, il progetto e la realizzazione:

–              delle opere di fondazione;

–              delle opere di sostegno;

–              delle opere in sotterraneo;

–              delle opere e manufatti di materiali sciolti naturali;

–              dei fronti di scavo;

–              del miglioramento e rinforzo dei terreni e degli ammassi rocciosi;

–              del consolidamento dei terreni interessanti opere esistenti, nonché la valutazione della sicurezza dei pendii e la fattibilità di opere che hanno riflessi su grandi aree.

Nell’articolazione del progetto vengono introdotte, distintamente, la modellazione geologica e la modellazione geotecnica del sito i cui metodi e risultati delle indagini devono essere esaurientemente esposti e commentati, rispettivamente, nella “relazione geologica” e nella “relazione geotecnica”. Dopo le indicazioni relative alle verifiche agli stati limite, si fa un breve ma significativo cenno al metodo osservazionale ed al monitoraggio del complesso opera-terreno. È introdotto, infine, un importante paragrafo sui tiranti di ancoraggio, con le relative verifiche, regole di realizzazione e prove di carico.

Il Capitolo 7 tratta la progettazione in presenza di azioni sismiche ed introduce un importante paragrafo riguardante esplicitamente i criteri generali di progettazione e modellazione delle strutture, per la evidente riconosciuta importanza che assume nella progettazione la corretta modellazione delle strutture, anche in relazione all’ormai inevitabile impiego dei programmi automatici di calcolo. Nel paragrafo inerente i metodi di analisi ed i criteri di verifica, viene opportunamente trattata, accanto a quella lineare, l’analisi non lineare. Sono, poi, fornite le disposizioni per il calcolo e le verifiche delle diverse tipologie di strutture (cemento armato, acciaio, miste acciaio-calcestruzzo, legno, muratura, ponti, opere e sistemi geotecnici).

Il Capitolo 8 affronta il delicato problema delle costruzioni esistenti; dopo i criteri generali sulle diverse tipologie di edifici e le variabili che consentono di definirne lo stato di conservazione, introduce la distinzione fondamentale dei tre di-versi tipi di intervento che possono essere effettuati su una costruzione esistente:

– riparazioni o interventi locali, che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.

– interventi di miglioramento, atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle NTC;

-interventi di adeguamento, atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle NTC;

Un ulteriore importante paragrafo riporta le disposizioni per la progettazione degli interventi in presenza di azioni sismiche nelle diverse tipologie di edifici.

Il Capitolo 9 riporta le prescrizioni generali relative al collaudo statico delle opere e le responsabilità del collaudatore. Indicazioni sono fornite sulle prove di carico, con particolare attenzione alle prove di carico su strutture prefabbricate e ponti.

Il Capitolo 10 tratta le regole generali per la redazione dei progetti strutturali e delle relazioni di calcolo, ovvero della completezza della documentazione che caratterizza un buon progetto esecutivo. Qualora l’analisi strutturale e le relative verifiche siano condotte con l’ausilio di codici di calcolo, un paragrafo indica al progettista i controlli da effettuare sull’affidabilità dei codici utilizzati e l’attendibilità dei risultati ottenuti.

Il Capitolo 11 completa i contenuti tecnici delle norme fornendo le regole di qualificazione, certificazione ed accettazione dei materiali e prodotti per uso strutturale, rese coerenti con le procedure consolidate del Servizio Tecnico Centrale e del Consiglio Superiore e le disposizioni comunitarie in materia.

Il Capitolo 12 infine, segnala a titolo indicativo, alcuni dei più diffusi documenti tecnici che possono essere utilizzati in mancanza.

(eb)