Prodotti in legno. Il laboratorio Catas lancia l’allerta formaldeide

Da tempo obbligatoria la dichiarazione di conformità delle emissioni di formaldeide alla classe E1 secondo la EN 13689 per i pannelli a base di legno immessi sul mercato

Porte interne, rivestimenti per porte blindate, finestre in alluminio/legno e in legno/alluminio, cassonetti, pannellature, controsoffitti, zoccolini, pavimenti, scale, mobili, … Un elenco praticamente infinito di prodotti in cui vengono utilizzati semilavorati a base legno.  Un mondo che è regolamentato dal 10 ottobre 2008 da un Decreto Ministeriale che stabilisce infatti che tutti coloro che producono, importano o immettono sul mercato pannelli a base di legno (compensati, Mdf, Osb, truciolari, multistrati, listellari eccetera) o prodotti nei quali sono utilizzati sono tenuti ad allegare ai prodotti una dichiarazione di conformità che ne attesti la rispondenza alla classe E1 (sulla base della norma EN 13689).

Lancia l’allerta formaldeide il Catas, il più importante laboratorio europeo per le prove e le certificazioni della filiera legno arredo sulla base di precisi indizii. “Abbiamo precisi segnali che le autorità competenti stanno dimostrando una certa sensibilità all’argomento – spiega il vicedirettore Franco Bulian – ed è bene che le imprese si facciano trovare preparate per evitare ogni spiacevole conseguenza”.

La formaldeide, sostanza altamente volatile e dannosa per la salute, è presente in diversi materiali da costruzioni, legno incluso. Nel nostro Paese sono da tempo obbligatori, accettati e applicati i limiti previsti dalla classe E1 per l’emissione di formaldeide di tutti i materiali compositi a base legno, ma non tutti hanno recepito anche un altro obbligo, ovvero la “dichiarazione”.

“I produttori di pannelli sono obbligati, come ben sanno, a verificare l’emissione di formaldeide rispettando le procedure della norma e a eseguire controlli di produzione”, spiega Bulian, “e sono tenuti ad allegare ai prodotti una dichiarazione di conformità che ne attesti la rispondenza alla classe E1 (sulla base della norma EN 13689). Dunque non basta “essere in E1”, ma bisogna anche dichiararlo in modo esplicito.