Attualità

Dallo sconto allo scontro. Dietrofront sull’articolo 10

Continua il tormentone dello sconto in fattura che ci perseguita dal 1° maggio, data di entrata in vigore del Decreto Crescita e del suo micidiale articolo 10. Chi l’ha inventato sicuramente non ha mai calcolato i milioni di ore di lavoro perse da imprese, artigiani, associazioni (e ora da politici e lobbysti parlamentari) per cercare di capirlo, attuarlo o ostacolarlo tale e tanto è lo sconquasso che l’articolo 10 ha provocato nel mondo dell’edilizia e della serramentistica con la seduttiva proposta dell’immediato sconto in fattura. E il suo potere di magico appeal sul consumatore finale, dimentico o meglio poco informato degli aumenti di prezzi – dal 25% al 40% – dei prodotti resisi necessari per attuare l’operazione.

Il tormentone continuerà fino alla redazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2020 e della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Con buona pace di coloro che hanno gridato vittoria, forse un po’ troppo prematuramente, all’annuncio dello stop allo sconto in fattura decretato dalla Commissione Bilancio del Senato (vedi news).

Ora siamo al retrofront. Insomma, due passi avanti e uno indietro. La marcia indietro era nell’aria con la presa di posizione di Ance di ieri che riportavamo tra le opinioni delle Associazioni (vedi news) all’insegna di: “Manovra: no a eliminazione totale dello sconto in fattura, sì a rimodulazione -La cancellazione totale del meccanismo dello sconto in fattura per gli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza sismica rappresenta un danno per i cittadini e le imprese. E’ il commento del presidente dell’Ance Buia all’emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio del Senato”.

Sul MiSE-Ministero dello Sviluppo economico si sono scatenate subito anche le pressioni fortissime delle multiutility che l’agenzia di stampa askanews annota diligentemente: Eni, Enel, Acea, Hera, Iren e così via. Così è scattato subito il piano B che è allo studio del ministro Patuanelli (qui ritratto ieri al Tavolo per la crisi dell’edilizia) che prevede la riformulazione con la reintroduzione dello sconto in fattura per valori oltre una certa soglia.

Valore di soglia per lo sconto in fattura

Quale sarà questo valore di soglia? In effetti il piano B era stato ventilato anche da alcune associazioni di settore in caso di insuccesso del piano A ovvero dell’abrogazione dello sconto in fattura. Potrebbero essere i 200 mila euro che propongono ora i penstastellati sempre all’interno del quadro dell’articolo 10. Tuttavia risegnaliamo che la cessione del credito continuerà perché precedente al Decreto Crescita. E quella è senza limite di spesa. L’effetto è sempre lo stesso, anche se meno appariscente e meno impattante.

Insomma, il tormentone continuerà ancora…

a cura di Ennio Braicovich