Normativa

Tapparelle motorizzate. Devono portare la marcatura CE?

Per la legge, una tapparellina motorizzata e un impianto tessile, devono assolutamente presentare le stesse garanzie di funzionamento sicuro per l’utilizzatore. Analizziamo le differenti responsabilità di chi installa una tapparella motorizzata e di chi la mette in servizio

La marcatura CE delle tapparelle motorizzate è un argomento di cui si parla poco… perché scomodo. Sia ai produttori di automatismi che agli installatori di tapparelle e tende, serramentisti, elettricisti, rivenditori di porte e finestre. Parlo di marcatura CE secondo la Direttiva Macchine dando per scontato che le tapparelle, con o senza motorizzazione, anzitutto portino la marcatura CE secondo UNI EN 13659.

Anche se spesso sono componenti dal peso leggero, le tapparelle motorizzate sono soggette anch’esse alla Direttiva Macchine, come dimostra nell’articolo a seguire l’ing. Antonio Abbiati di RGA Project. Il quale affronta il tema spinoso di chi debba marcare CE.

Ringraziamo l’esperto di marcatura CE e di certificazione di prodotto e di azienda, per un contributo che punta i riflettori su un ambito rimasto nell’ombra come pure rimane nell’ombra il tema della marcatura CE per i serramenti motorizzati e le tende motorizzate. Ma questi saranno argomenti oggetto di una prossima puntata. (Ennio Braicovich)


Tapparelle motorizzate e Direttiva Macchine

Chi fornisce tapparelle motorizzate, ovvero complete di motore, ma senza procedere alla “immissione sul mercato” e senza “metterle in servizio”, ha l’obbligo di apporre la marcatura CE secondo la Direttiva Macchine 2006/42/CE?

Antonio Abbiati specialista in porte su vie di fuga e tagliafuoco
Antonio Abbiati, specialista in marcatura CE

Questa è una domanda che spesso ci viene posta.  Per rispondere al quesito è necessario fare alcune considerazioni analizzando e valutando alcune fondamentali prescrizioni del Decreto Legislativo 27 Gennaio 2010, n. 17 pubblicato sul Supplemento ordinario alla G.U. 41 del 19 febbraio 2010-Serie generale. Esso è entrato in vigore il 6 Marzo 2010 per attuare la Direttiva Macchine 2006/42/CE.

Raccomando a chi volesse approfondire le disposizioni del D.Lgs. 17/2010 di leggere qui (link alla legge) soprattutto le definizioni. Qui ne forniremo una succinta esposizione.

Le tapparelle motorizzate sono macchine

Leggendo il D.Lgs. 17/2010, in particolare le definizioni all’articolo 2, si coglie immediatamente che una tapparella motorizzata, vale a dire azionata da un motore elettrico e non dalla forza umana o animale diretta, è senza dubbio una macchina.

La fornitura a un utilizzatore finale di un prodotto completo (in questo caso la tapparella motorizzata), installata e funzionante, è definita “immissione sul mercato” e “messa in servizio”. Fino a quando un prodotto rimane in uno show room, anche se è finito e funzionante risulta, per altre definizioni, “messo a disposizione del mercato”. Esso, di fatto, non ha un utilizzatore finale verso il quale è avvenuto un passaggio di proprietà, ma è solo destinato ad esibire e dare evidenza delle proprie caratteristiche funzionali e/o prestazionali ai potenziali clienti.

Un prodotto in queste condizioni sarà “immesso sul mercato” solo dopo essere stato venduto, installato e “messo in servizio”, sotto la responsabilità di un “fabbricante”.

Se non le mettete in servizio…

Da quanto sopra esposto, discende che chi fornisce parti di una Macchina senza procedere alla “immissione sul mercato” e senza “metterla in servizio” non ha l’obbligo di apporre la marcatura CE secondo gli obblighi imposti dal D.Lgs. 17/2010. Quindi, se vendete e/o installate delle tapparelle motorizzate e non procedete ai collegamenti, non siete soggetti alla Direttiva Macchine. Siete però sempre però soggetti alla marcatura CE secondo UNI EN 13659.

L’obbligo di apporre la marcatura CE secondo la Direttiva Macchine spetta unicamente a chi immette la macchina sul mercato mettendola in servizio.

Questo significa che, il soggetto che realizza il sistema di automazione di una Tapparella Motorizzata mettendola in servizio, anche senza aver acquistato direttamente i materiali necessari a realizzarlo, si deve anche prendere la responsabilità di:

-ottemperare a tutti gli obblighi di legge previsti dal D.Lgs. 17/2010;

-garantire il funzionamento sicuro della “macchina” che ha realizzato;

Per esempio, eseguire le prove di impatto della tapparella in discesa per verificare il corretto funzionamento, e la verifica sia dei collegamenti elettrici che ha fisicamente realizzato, sia delle sicurezze attive previste nella logica di controllo del sistema di automazione.

Le sanzioni previste per chi non osserva le prescrizioni del D.Lgs. 17/2010, sono indicate nell’Art. 15 dello stesso.

Pensare alle proprie responsabilità

Ignorare completamente l’obbligo di applicazione della Direttiva Macchina può avere un impatto molto rilevante, sia in termini economici, sia in termini di sostanziale modifica della propria qualità di vita.

Essere stati la causa di un incidente per la propria negligenza di non aver applicato la Direttiva Macchine, è qualcosa che rimane sulla coscienza e che cambia la vita.

Anche una tapparellina motorizzata di pochi chili di peso che durante la discesa non arresta la propria corsa, può causare danni inimmaginabili.

Per questo, pensare di non avere responsabilità per aver “solo collegati i fili come era indicato nello schema allegato alla confezione”, non è sufficiente per chiamarsi fuori dai guai in caso di incidente.

Se collegate i fili e mettete in servizio….

Chi “collega i fili” e “mette in servizio” la “Macchina Tapparellina”, dovrebbe innanzitutto avere tutti i requisiti professionali previsti dal D.M. 37/08 del 22 gennaio 2008, la legge sugli impianti negli edifici. E deve assumersi la piena responsabilità di applicare correttamente il D.Lgs. 17/2010 che recepisce la Direttiva Macchine 2006/42/CE.

Nel contesto della Direttiva Macchine, più di ogni altro, la prevenzione è l’unica strada percorribile anche se, vedendo quello che succede tutti i giorni, questa sembra essere un’altra storia.

Conclusioni

Dopo tutti i gravi incidenti di cui abbiamo, purtroppo, ricorrenti notizie (ricordo l’incidente nell’azienda tessile in provincia di Prato dello scorso mese di maggio), non credo più che si tratti solo di mancanza di controlli ma credo che si tratti di profonda, conclamata e totale “IGNORANZA” rispetto alla cultura della sicurezza. Per la legge, una tapparellina motorizzata e un impianto tessile, devono assolutamente avere le stesse garanzie di funzionamento sicuro per l’utilizzatore finale … solo questo conta!

Ing. Antonio Abbiati, RGA Project

Immagine in alto: doc. Somfy

a cura di Ennio Braicovich