Economia

Marchio UKCA per prodotti da costruzione dopo Brexit

Il Regno Unito lancia il nuovo marchio a protezione del mercato di Inghilterra, Galles e Scozia. Il Nord Irlanda è escluso al momento. Moratoria di un anno

Il marchio UKCA per i prodotti da costruzione sul mercato britannico può finalmente prendere il largo con il Brexit e dopo l’accordo di recesso siglato in extremis con l’Unione Europea. In effetti il Regno Unito era già uscito dall’Unione Europea il 31 gennaio 2020. Quel che avevamo preannunciato un anno fa (clicca qui) con una certa amarezza, dopo 30 anni di libera circolazione delle merci e delle persone tra il continente e l’isola, è successo veramente. L’accordo di recesso raggiunto alla vigilia di Natale tra UE e Regno Unito attenua la paventata durezza del Brexit in versione hard. Tuttavia, le industrie che esportano saranno soggette a nuove regole e controlli doganali e in qualche caso a tasse doganali.

Le regole in sintesi per il marchio UKCA

Il marchio UKCA testimonia sostanzialmente che il prodotto è conforme a tutti i requisiti legislativi del Regno Unito applicabili e che le procedure di valutazione della conformità sono state ultimate positivamente.
E’ da tener ben presente che le disposizioni in merito riguardano, come sottolinea subito il sito ad hoc del Governo di Londra, l’immissione di prodotti da costruzione sul mercato britannico limitato alla Gran Bretagna, ossia Inghilterra, Galles e Scozia. Non copre le merci immesse sul mercato dell’Irlanda del Nord o le merci immesse sul mercato britannico dall’Irlanda del Nord che dal punto di regolamentare e doganale continua a far parte dell’Unione europea. In quell’area continuerà ad essere in vigore la marcatura CE come nell’Unione.

La marcatura CE dei prodotti da costruzione è riconosciuta in Gran Bretagna fino al 31 dicembre di quest’anno. Il Governo britannico si è dato un anno di tempo per introdurre una propria legislazione. Le aziende che desiderano immettere dei prodotti da costruzione su quel mercato dovranno ricorrere solamente ai servizi di un ente notificato riconosciuto dal Regno Unito.
Le aziende che esportano prodotti da costruzione certificati sotto il sistema AVCP1, vedi porte tagliafuoco e porte sulle vie di fuga, dovranno sottoporsi a controlli in fabbrica da parte di ispettori degli organismi notificati britannici. Le aziende britanniche dovranno parallelamente ottenere marcatura CE e DoP da parte di organismi notificati dell’Unione, i quali non possono più operare nel Regno Unito.

Cambia anche il regime doganale. Tutte le cessioni di merci dall’Italia al Regno Unito rappresenteranno operazioni di esportazione (verso paese terzo – extra UE). Sarà perciò necessario espletare formalità doganali. L’ICE ha approntato una utile pagina web intitolata Brexit in pillole per gli esportatori italiani contenente una serie di indicazioni pratiche anche sul marchio UKCA e sul nuovo regime tariffario includente le liste dei beni strumentali e di consumo. Nella lista prodotti di consumo chi produce serramenti e li vuole esportare potrà rinvenire il nuovo regime tariffario.
Così si vedrà che porte, finestre e persiane in legno non pagheranno dazio. Per contro “Porte, finestre e loro telai e soglie per porte, in alluminio (escl. mobili per porte)” pagheranno un 6% che proprio non ci voleva. Non presenti nella lista i serramenti in pvc.

a cura di Ennio Braicovich