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Architect@Work: riservato agli architetti, d’ispirazione per i serramentisti

L’edizione milanese di Architect@Work come da regolamento ha messo in mostra una serie di proposte innovative e di tendenza, con ampio spazio dedicato ai serramenti. Tema di quest’anno l’ossigeno quale stimolo a realizzare progetti sostenibili ed ecologici

Solo proposte innovative ad Architect@Work, l’appuntamento dedicato e riservato ai professionisti dell’architettura che si è svolto all’inizio di novembre a Milano, ma che viene replicato in altre sedi sia italiane che europee e in Canada. Grande spazio al comparto dei serramenti.

 

Ormai si è capito, vogliamo tutti le nostre case più belle e piacevoli da abitare. Se questo evento intendeva catturare l’attenzione dei progettisti, l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto, grazie a un considerevole numero di proposte di qualità. Ad Architect@Work l’innovazione c’era davvero, e i pur piccoli stand identici fra loro riservati dagli organizzatori a ogni azienda sono più che bastati per mettere in mostra tanti prodotti interessanti. Per questa edizione è stato scelto il tema “Ossigeno”, un elemento di cui si è sentita molto la mancanza nei periodi più soffocanti della pandemia. A corollario della manifestazione, un valido programma di seminari e la mostra “Ossigeno, architettura e materiali”, mirata a presentare questo tema come elemento fondamentale per la qualità della vita, mettendo in scena una serie di piante come oasi verde di respiro e alcuni materiali innovativi dotati di particolari caratteristiche che consentono di sanificare gli ambienti in cui viviamo. L’obiettivo era quello di incentivare a realizzare progetti “green” sostenibili ed ecologici in maniera consapevole e responsabile.

 

Porte e maniglie

Molta “carne al fuoco” nel settore dei serramenti. Per quanto riguarda le porte, si sono viste ante dalle dimensioni e finiture fuori dall’ordinario, e con caratteristiche tecniche sempre più raffinate.

Entrando nello specifico, Bertolotto ha proposto Surface Metalli Filomuro e Intalya. La prima può avere 10 differenti finiture realizzate con particelle metalliche ossidate e una procedura che rende unica ogni anta. L’effetto finale risulta estremamente realistico sia alla vista che al tatto. Intalya invece è in legno con una finitura a olio che esalta le caratteristiche e le peculiarità di questo materiale.

Rinnovata nel meccanismo la porta scorrevole Meli, che coniuga leggerezza e luce nell’unione fra la struttura in alluminio e il pannello Bencore.

Soluzione progettuale esclusiva per Aero di Alma Faber, sistema modulare di pareti divisorie per box bagni e doccia senza piedini, con profili in alluminio anodizzato, e cerniere a scomparsa.

Sempre più facile azionare le porte scorrevoli grazie a Junior 100 di Hawa, meccanismo invisibile che fa muovere ante in legno che pesano fino a 100 kg senza il minimo sforzo mediante un sistema ammortizzante magnetico.

Il design entra anche nelle porte tagliafuoco con Viglas di Picco & Martini, interamente trasparente e dalle finiture minimaliste complanari alla superficie del vetro.

Forster ha ampliato la sua gamma di sistemi per porte e divisori interni creando la linea Presto XS, profili in acciaio decapato dai nodi estremamente sottili che lasciano più spazio alla luce.

La nuova cerniera invisibile regolabile 1431 di Ceam Amadeo, che raggiunge la portata di 150 kg, si colloca nel mercato delle porte di ingresso di hotel prestigiosi.

Sembra svanire nella parete la porta V0 di Viva: sobria e raffinata, ha le cerniere invisibili e il telaio in alluminio rifinibile come la parete.

Hydrox di Zanini è una gamma di porte che, grazie alla tecnologia Dryin, consente di arredare con stile anche gli ambienti in cui l’umidità può causare danni alla porta stessa. Con il sistema Dryin è possibile realizzare ante con la massima stabilità dimensionale, riducendo il rischio di rigonfiamenti causati dall’umidità.

Una porta e la parete opposta in vetro, mentre quelle laterali in melaminico o tessuto per l’originale cabina telefonica Mini di Fantoni. Rivestita con un materiale fonoassorbente, è completa di pavimento, sistema di aerazione, piano d’appoggio, luce a led integrata nel soffitto e predisposizione per le prese elettriche.

Le maniglie erano esposte come opere d’arte, con richiami espliciti alle lavorazioni artigianali, valorizzando l’unicità, il superamento degli schemi, le personalizzazioni di carattere artistico, puntando senza esitazioni sulla qualità che non teme il passare del tempo. Ne hanno dato prova Teca di Ento, che unisce forme rigorose e il fascino del metallo cesellato, le grintose Crocodile Lebee di Fama, con la fedele riproduzione della goffratura della pelle del coccodrillo, e la serie di maniglie in bronzo di Giara, ispirata alla lunga tradizione artigianale nella lavorazione di questo metallo.

 

Finestre

Sottili, sobrie o decorate, ma tutte progettate per lasciare sempre più spazio alla luce, le finestre viste ad Architect@Work declinano in modo molto personale il concetto di design.

Per soddisfare le esigenze dei progettisti sia nei restauri che negli edifici di tipo tradizionale, Secco Sistemi ha creato BV 75, linea di serramenti in metalli pregiati a taglio termico dai profili minimali, sagomati nella parte esterna e dalle sezioni a vista ridotte.

È pensato per la tutela dei volatili il vetro AviSafe di Pilkington, che eliminano dalle facciate i riflessi ingannevoli che possono impedire agli uccelli di percepire l’ostacolo. Molto interessante anche la vetrata riscaldante, in cui l’elettricità viene convertita in calore grazie a uno speciale coating trasparente ad alta resistenza.

Ora è possibile abbellire le finestre in Pvc con My Design di Alphacan, sistema di decorazione della superficie interna realizzato con una tecnologia di stampa inedita. Un rivestimento trasparente fa da protezione contro i danneggiamenti.

Minimal Windows, sistema di vetrate scorrevoli quasi privo di telaio di Keller, è ora proposto in versione premium, altamente isolata con triplo vetro, adatta anche a una casa passiva.

La novità per K-Line si chiama KL-FP ed è un serramento battente ad anta invisibile dalle notevoli prestazioni acustiche ed energetiche, con telaio in alluminio a taglio termico. L’anta viene proposta in due design, smussata o squadrata.

Ferrofinestra di Mogs nelle linee W20 e W40 è una gamma completa di profili in acciaio laminati a caldo che permette di realizzare enormi aperture con telai molto esili.

 

Schermature

Anche nel settore della protezione si sono visti diversi progressi, particolarmente incentivati dal crescente successo di questi sistemi da quando l’outdoor è diventato un bene molto prezioso in seguito al lockdown, quando tutti si sono accorti di quanto sia essenziale (appunto) l’ossigeno, il tema dominante di questa edizione di Architect@Work.

La novità 2021 di Gibus si chiama Energy Pergola, e serve a ridurre l’impatto ambientale della vita all’aria aperta. Oltre a comfort e riparo, questa pergola bioclimatica offre infatti la possibilità di utilizzare la luce solare come fonte energetica grazie ai moduli fotovoltaici che incorpora. Ad Architect@Work Gibus ha proposto anche Nodo, tenda a bracci in cassonetto che grazie alle forme geometriche di base consente sempre un’estetica equilibrata, indipendentemente dall’inclinazione.

Hydra è il nome della tenda a zip dall’estetica minimale messa in mostra da KE. È concepita per essere accostata a strutture esistenti mediante un attacco a parete senza fissaggi a vista ed è dotata di illuminazione integrata sulle guide e sul cassonetto.

La già nota AriaLuce di Pinto, avvolgibile dal design a foro largo, si arricchisce del modello Therm, offrendo ora anche il vantaggio dell’isolamento termico.

Pronema ha lanciato presentato i modelli della serie Led. Fra questi la zanzariera verticale o tenda a rullo a motore 100i, con guida antivento e posa a incasso. Ha il cassonetto e le guide a scomparsa, con la luce Led personalizzabile.

Protezione solare dinamica IM7 è la gamma di prodotti Renson progettata per integrarsi perfettamente con i serramenti minimali, dotati di grandi vetrate e telai quasi invisibili. Allo scopo sono stati sviluppati profili extra, tipo un canale di guida laterale specifico.

L’architettura tessile spiega le vele con Fold&Roll di Sun Square, che ora, con il nuovo modello Axis, consente la copertura di 90mq con solo due punti di fissaggio, caso unico nel settore delle vele ombreggianti.

 

Altri spunti

Cos’altro c’era ad Architect@Work 2021? Si può fare un discorso generale sulle finiture viste girando fra gli stand, che presentavano caratteristiche qualitative migliorate e una valenza estetica sempre più sofisticata, improntate soprattutto a contribuire a dare agli elementi un aspetto lussuoso, sempre però entro i confini della sobrietà e del buon gusto. Queste finiture hanno un carattere che ormai si potrebbe definire universale, riguardando un’ampia gamma di superfici: porte, facciate, arredi, infissi ecc. Il design sia interno che esterno insomma ha veramente l’imbarazzo della scelta, grazie a questo crescendo di combinazioni di stile e prestazioni, senza quasi più limiti nelle dimensioni delle superfici da personalizzare.

Nuova vita per la rete metallica, reinterpretata in modo contemporaneo. Questo elemento dal fascino intramontabile e dalla grande versatilità può dare un tocco molto personale sia dentro che fuori gli edifici, in versione sia morbida che rigida, assumendo inaspettatamente anche declinazioni lontane dall’high tech, come nelle proposte della spagnola Codina.

Anche la ceramica ha sempre più cose da dire: l’evoluzione delle tecnologie di lavorazione scopre nuove applicazioni per questo materiale, che amplia i suoi orizzonti fino a essere utilizzata come facciata ventilata o rivestimento di porte.

Rilevante anche la presenza di proposte riguardanti il comparto dell’acustica, a dimostrazione del crescente interesse in questo tipo di soluzioni, sempre più all’insegna dello stile e del design.

Riflette infine il diffuso desiderio di affermare la propria individualità l’offerta variegata di rivestimenti e personalizzazioni di superfici dure e non. In questo campo si sono potute apprezzare insolite soluzioni ibride, con incontri tra settori che prima erano separati.

Architect@Work è stata insomma una vetrina scintillante piena di sostanza, decisamente in grado di stimolare l’interesse dei visitatori.

a cura di Lucia Carleschi