Economia

Automazioni e divorzi. FAAC: Somfy exit, 100% va alla Curia di Bologna

Porte girevoli. Torna tutta italiana la multinazionale delle automazioni degli ingressi e del controllo accessi

Faac e Somfy divorziano alla luce del fatto non vi sono progetti comuni di sviluppo sciogliendo i loro legami intrecciati. La multinazionale francese delle automazioni possedeva infatti il 34% della multinazionale italiana delle automazioni degli ingressi e del controllo accessi che a sua volta deteneva il 7,3% del capitale di Somfy e che riceverà a titolo di conguaglio 50,7 milioni di euro.
L’accordo è stato firmato ieri a Milano nello studio del notaio Marchetti da parte dei rappresentanti della società francese e del presidente della società di Zola Predosa (BO) Andrea Moschetti su incarico della Curia bolognese. Quest’ultima è infatti detentrice del 66% del capitale sociale di Faac a seguito del lascito testamentario di Michelangelo Manini, unico figlio del fondatore Giuseppe, deceduto tre anni fa.

I legami tra Somfy e Faac risalgono a 25 anni fa. Da allora di strada entrambe le società ne hanno fatto molta. Somfy ha raggiunto quasi il miliardo di fatturato (981,7 milioni nel 2014 per l’esattezza) diventando capofila mondiale nel settore delle automazioni di chiusure per edifici residenziali e commerciali. Quotata alla Borsa di Parigi con una capitalizzazione di circa 1,7 miliardi di euro, la società francese è attiva in 60 paesi al mondo e impiega 6250 addetti. In Italia controlla la BFT di Schio (VI) specialista nelle automazioni di ingressi e varchi e Window Automation Industry, attiva nel settore delle automazioni per finestre, tende da sole e tapparelle.

Faac conta oggi un fatturato attorno ai 300 milioni di euro, 1800 addetti, 16 stabilimenti di produzione, 32 filiali in 5 continenti e più di 80 distributori ufficiali nel mondo

Ora, dopo 25 anni di intrecci societari, ma senza un progetto comune, il divorzio. Negli ultimi tre anni  la multinazionale francese aveva tentato diverse volte di raggiungere il controllo della società di Zola Predosa con offerte che, secondo notizie di stampa, avrebbero superato il miliardo di euro, sempre rifiutate dalle Diocesi felsinea.  

Faac quest’anno festeggia il 50.mo anniversario della fondazione. Era infatti il 1965 quando l’imprenditore edile Giuseppe Manini, notando che nei condomini i cancelli restavano sempre aperti, ebbe l’idea di creare ‘qualcosa’ che li avrebbe aperti e rinchiusi in modo automatico. Era nato così il primo sistema di movimentazione automatica per cancelli di Faac, un marchio che sarebbe diventato celebre negli anni ottanta e novanta per lo spot pubblicitario del leone posto a guardia del cancello.
(eb)