Attualità

Come farsi notare sul web

Mauro Zamberlan di Studio Centro Marketing, durante il SerramenTalk ha parlato di tutti gli elementi che permettono al sito di un’azienda di farsi notare in rete

Di cosa necessita il sito di un’azienda di porte e finestre per diventare visibile? Come ottimizzarlo e posizionarlo al meglio nei motori di ricerca? Ce lo spiega Mauro Zamberlan di Studio Centro Marketing nel suo talk al Made Expo 2021.

Il sito web di un’azienda rappresenta la sua filiale in Internet, contribuendo a renderne la percezione in positivo o in negativo, a seconda di come gli utenti vi navigano e percepiscono i suoi contenuti. Così Mauro Zamberlan nel suo intervento al SerramenTalk, ci spiega quanto sia importante avvalersi dell’attività SEO (Search Engine Optimization). Si tratta una serie di strategie e tecniche che migliorano il posizionamento del sito web nei motori di ricerca, rendendo più facile la ricerca di prodotti e servizi offerti dall’azienda. Conoscere per quali parole chiave conviene farsi trovare – spiega Zamberlan – fornisce preziose indicazioni sulla struttura che dovrebbe avere il proprio sito e sui contenuti da realizzare. La SEO è un processo continuo, un’attività trasformativa per il sito ma anche per l’azienda, che aiuta partendo dai propri potenziali clienti e dai loro bisogni.

Una volta individuate le prime parole chiave che rimandano ai prodotti, i servizi e i materiali che si desidera proporre al cliente ideale è necessario ampliare e aggiornare, periodicamente, l’elenco delle parole chiave seguendo delle formule precise che aiuteranno a individuare le migliori.

Validi aiuti sono i suggerimenti forniti da Google, quelli che rappresentano, precisa Zamberlan, le “query” (richieste) più cercate nei motori di ricerca. Facciamo un esempio: se scrivo su Google “serramenti in alluminio”, mi compariranno, come suggerimenti “serramenti in alluminio prezzi, taglio termico, colori, ecc…

Tra gli strumenti gratuiti messi a disposizione, “Google Trends” consente di fare un confronto tra due argomenti, analizzare le “query” di maggior tendenza e quelle più ricercate. Ciò fornisce spunti interessanti per la creazione di nuovi contenuti.

Esistono anche strumenti a pagamento, come “Ubersuggest”, che aiuta a trovare le “keyword” (parole chiave) più profittevoli indicandone volume di traffico, tendenze e la “difficulty”, ossia quanto è difficile posizionarsi per quella parola chiave. Stabilita la reale importanza delle “keyword”, qual è l’obiettivo quando si digita una determinata parola? Ci sono tre grandi categorie: informazionali, transazionali (l’utente è propenso a fare un’azione) e infine quelle navigazionali (l’utente ha già le idee chiare e cerca il punto vendita dove comprare).

Un altro obiettivo è quello di riuscire a collegare gli argomenti proposti al “Customer Journey”, il viaggio che l’utente sta compiendo, grazie ai contenuti.

I testi, precisa Zamberlan, sono il cuore dell’attività SEO e, per essere efficaci, devono fare riferimento al patrimonio di parole chiave individuate. Le pagine, dunque, sono i contenuti fondamentali di un sito web dove si presenta l’azienda. Si può essere trovati tramite le keyword transazionali e informazionali, ma soprattutto, attraverso le pagine del sito si può indirizzare l’utente a compiere le azioni che si desidera. I post dei blog, invece, sono dedicati agli approfondimenti e, pubblicati periodicamente, possono aiutare a intercettare nuovi potenziali clienti nelle varie fasi del loro “Customer Journey”.

Le parole chiave vanno inserite nel nome della pagina, nei titoli, nella URL, nelle immagini, nella “keyword density” e nei link interni ed esterni.

Il SEO va localizzato, è necessario infatti posizionare geograficamente il sito. Come? Con “Google My Business”, uno strumento gratuito e utile che consente ai proprietari di attività commerciale locali di gestire la propria presenza online. Per esempio, si possono creare e modificare le informazioni e i contenuti di una scheda locale per aiutare i clienti a trovare lo showroom.

Zamberlan conclude il suo intervento con un accenno ai contenuti pubblicati sui social media che, precisa, sono utili e facilitano il posizionamento. Ciò che si dovrebbe fare è creare contenuti social per le parole chiave con cui si è posizionati, in modo da provare ad occupare la prima pagina di Google.

a cura di Letizia Di Peppo