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La performance acustica

Nella seconda giornata del SerramenTalk, l’Ing. Cristiano Vassanelli, consulente in ambito edilizio, per quanto concerne il mondo dell’isolamento acustico, ha presentato due casi storici incontrati nel corso della sua attività professionale.

Nella seconda giornata del SerramenTalk, evento organizzato dalla redazione di GuidaFinestra durante la fiera MadeExpo 2021, l’Ing. Cristiano Vassanelli, specializzato in isolamento acustico, ha presentato e analizzato due casi storici incontrati nel corso della sua attività professionale.

 

Isolamento acustico: il caso della palazzina sul Lago di Garda

Il primo caso riguarda un problema relativo a un serramento vetrato in una palazzina a uso residenziale sul Lago di Garda, progettata, eseguita e sottoposta a collaudo, per procedere alla classificazione acustica secondo Norma UNI 11367, con classe attesa II.

Particolare attenzione è stata posta nella scelta degli infissi, delle porte di accesso agli alloggi e di tutto quanto influenzava la prestazione isolante delle porzioni di facciata. Dopo aver rimediato a un problema insorto sulle bocchette di mandata e ripresa dell’aria con l’inserimento di silenziatori applicati ai condotti – spiega Vassanelli – lo studio ha riguardato i test per procedere alla classificazione acustica. Durante i 12 collaudi fonometrici rappresentativi di tutti i parametri acustici, è stato possibile percepire, nelle porzioni di facciata F1 ed F2, qualche difetto di isolamento. Una volta confermato che gli infissi posati erano effettivamente in grado di rispondere alle indicazioni di progetto, la ricerca si è concentrata sulle modalità di posa e le condizioni al contorno degli infissi. La mappatura acustica della porta finestra alzante scorrevole ha confermato la non rispondenza al requisito di Legge per due porzioni, quelle relative ai collaudi denominati F1 ed F2, con i seguenti risultati: indice di isolamento D per F1 = 35 dB e 38 dB per F2. Il motivo di ciò, precisa Vassanelli, dopo un attento incontro con i posatori e il loro tecnico, è risultato come segue. La porta finestra alzante scorrevole, a causa del proprio peso e della presenza di un bancale effettuato con materiale isolante, durante la messa in opera ha subito un cedimento di circa 2 mm nella zona centrale. Tale cedimento ha chiaramente creato una fessura sulla parte alta dell’infisso causando l’evidente dispersione di isolamento. A ciò si è aggiunto anche lo ‘spanciamento’ del profilo di battuta a terra del portoncino di ingresso che creava una piccola fessura responsabile del passaggio del rumore. Terminati gli interventi di ‘aggiustamento’ degli infissi, sono state eseguite nuovamente le misure sulle due porzioni di facciata F1 ed F2 che sono risultati per entrambi pari a 42 dB.

Da questa esperienza risulta – sottolinea Vassanelli – che la variabile di posa è di capitale importanza, così come devono essere attentamente considerate la regolazione/registrazione dei serramenti e le condizioni al contorno. Per questo specifico caso, il Tribunale di Trento ha riconosciuto il risarcimento dei danni al proprietario dell’alloggio.

 

Performance acustica degli edifici: il caso di un nuovo condominio a Como

Il secondo caso studio di cui ha relazionato Vassanelli al SerramenTalk, si riferisce alla fornitura e posa di portoncini blindati che dividono gli alloggi dal vano scale di un nuovo condominio situato a Como.

Dall’analisi dei valori ricavati come isolamento, si è constatato che il portoncino aveva evidenti difficoltà ad isolare alle medie frequenze (tra 1000 Hz e 2500 Hz, il parlato di una persona, per intendersi) e che aveva maggiore resistenza al passaggio del rumore in corrispondenza delle cerniere di attacco al controtelaio. I valori più bassi di isolamento sono stati invece riscontrati in corrispondenza dei giunti in alto e in basso del portoncino. Dai valori ottenuti nei vari punti di scansione è stato possibile rilevare il valore dell’indice di isolamento acustico del portoncino, pari a circa 30 dB (mentre il certificato di Laboratorio dava 40 dB). Come nel caso precedente, si sono riscontrati problemi legati alla posa. In particolare, le guarnizioni non riuscivano a sigillare efficacemente i giunti e inoltre, mancava il perfetto allineamento tra telaio e anta del portoncino.

Ciò – conclude Vassanelli – oltre a confermare le lamentele degli inquilini, ha evidenziato come nel precedente caso di studio, la notevole incidenza che hanno le opere di posa, la regolazione dei serramenti, il numero di guarnizioni e le condizioni al contorno (il rispetto delle indicazioni del produttore).

 

a cura di Letizia Di Peppo