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Controllo di gestione serramentisti: “E facciamoci pagare!”

Il controllo di gestione per le aziende artigiane di produzione serramenti e per le rivendite di porte e finestre è, ci si perdoni la schiettezza, ancora largamente da venire. Salvo nobili eccezioni, naturalmente. Di controllo di gestione aveva scritto proprio oggi Gianni Ricci di Mikaline additando il costo enorme dei preventivi (vedi news). Il momento attuale è propizio per riflettere su questo e altri aspetti di gestione dell’azienda.

Farsi pagare i preventivi, i rilievi misure, le uscite per l’assistenza, e sull’unghia, come si dice, è una prima soluzione per mettere i conti in ordine nella gestione delle aziende dei serramentisti artigiani e attuare una prima forma di controllo di gestione.

Lo segnala Roberto Raia, serramentista dell’alluminio di Roma, tipico esempio di artigiano di settore. Una microazienda, come la definiscono gli economisti. E’ uno dei tantissimi che fanno girare il settore dell’alluminio, che lo reggono in piedi. Uno di quelli che fanno “presidio di quartiere”, pronti ad intercettare la minima esigenza dei clienti. Roberto è attivissimo sul web e sui social. Tanti anni fa, agli albori del web ha avuto l’accortezza di depositare il sito www.infissiroma.it. Senti in lui pulsare l’orgoglio artigiano. In effetti Roberto è figlio d’arte avendo ereditato l’azienda – periferia sud-est, zona di Torre Angela- dal padre, che oggi, a 70 anni, dà ancora volentieri una mano in officina.

Il medico delle finestre

Sulla pagina facebook di Guidafinestra cogliamo un lungo e generoso scambio di informazioni e di opinioni di Roberto Raia con i colleghi e lo contattiamo. Lo spunto è la notizia: “Preventivi di serramenti. Evitare di farli a pioggia” che riporta l‘intervento del geom. Eugenio Travisani di Foggia, serramentista e rivenditore di porte e finestre (vedi news). Travisani oramai filtra i richiedenti i preventivi in modo da concentrarsi su pochi ed efficaci attuando una prima forma di controllo di gestione.

Il primo commento di Raia è: “Faccio questo da una vita. E se i clienti vogliono che vada al loro domicilio, mi devono pagare la chiamata che poi verrà scontata dall’ordine finale qualora venga accettato. Altrimenti me li tengo per il servizio svolto”. Alle obiezioni  il serramentista replica: “Io gli faccio l’esempio della visita dal medico specialista. C’è chi mi ha risposto “sì ma quello è un medico” …Io gli rispondo che io sono il medico delle finestre e se non è intenzionato a pagarmi la chiamata, può rivolgersi al suo medico curante per il preventivo delle finestre.

Farsi pagare l’uscita

Per l’uscita io chiedo 60 € iva inclusa che fatturo appena rientrato in sede. Per questo mi sono anche attrezzato con il pos portatile. Non credete, la gente non è tutta scema. Ci sono clienti da prezzo e clienti di qualità. Cominciano a dare importanza anche alla qualità senza soffermarsi solo sul prezzo finale. Basta fargli capire che stanno acquistando serramenti e che dovranno tenerseli almeno per i prossimi 15 anni e non un paio di scarpe che fra 6 mesi devono buttare via.
Per i 60 euro iva inclusa, in fattura scrivo contributo di servizio per rilievo misure presso cantiere/abitazione. Altra cosa importante, spesso non faccio figurare neanche le misure sul preventivo lascio solo il prezzo. Altrimenti con il preventivo dettagliato, con le misure indicate e con il prezzo si fanno il giro di tutti i serramentisti che trovano in rete. Le misure sono indicate solo in conferma d’ordine.

Il pos portatile

Per il pos portatile io ho preso sumup. Pago l’1,95%% sia su pagobancomat che carte di credito e non ho i costi fissi che le banche ti fanno pagare per il noleggio. Quindi, se non lo usi, non paghi un euro. Costa poche decine di euro che si abbassano se vieni invitato da qualcuno. La batteria è eterna. Si connette con l’app sul telefonino ed è più veloce di un pos collegato alla linea fissa e entro 3 giorni hai i soldi sul conto.
Io ho fatto i conti con il noleggio della banca e le commissioni. Se fai transazioni fino a 4000 euro annui ti conviene. Io lo uso maggiormente per i rilievi e per le assistenze. Per il resto non c’è bisogno del pos visto che gran parte dei pagamenti si ricevono tramite bonifico.
In tanti anni ho avuto molte soddisfazioni. E bisogna continuare a evolversi e a cambiare per migliorarsi sempre più.
Comunque io con questo pos portatile, ho eliminato anche il ” devo andare a prelevare dopo te li porto” che il più delle volte, fatalità!, o si dimenticavano o non avevano tempo.

I clienti da preventivo

Ci sono clienti davvero particolari. Li riconosci subito quelli che si fanno i vari giri: vengono con le misure già pronte e sono super preparati, ti dicono loro quale vetro mettere ecc… Ci sta pure che si facciano i giri da più serramentisti eh, ma se davvero pagassero per ogni preventivo richiesto, non credo che avrebbero poi così tanto tempo e denaro da spendere!
Una volta uno è venuto in produzione. Dopo è andato da mio zio e dopo un’ora l’ho trovato dentro il nostro showroom che avevamo a circa un km dal laboratorio.
E poi ci sono quelli che ti vengono e ti dicono “io voglio infissi domal”, ed io che gli rispondo “no signore, noi utilizziamo profili all.co” , e lui “e non me li può fare con il domall ?” … “Certo comprami le punzonatrici, i gruppi fresa e la serie del software e te le faccio in domal”.

Questa la testimonianza di Roberto Raia. Vogliamo cominciare da questi esempi per mettere in atto qualche prima forma di controllo di gestione?

#infissicelafaremo

a cura di Ennio Braicovich