Economia

Decreto Maggio. CNA Produzione: ok cessione del credito bancabile ma, ma…

Sì alla cessione del credito bancabile ma no assoluto allo sconto in fattura versione 2020 contenuto nelle bozze del Decreto Maggio, come anticipate dalla stampa, riguardanti gli interventi di ecobonus e sismbonus. E’ questa in grande sintesi la posizione di CNA Produzione che ci gira Mauro Sellari, presidente di CNA Produzione nazionale, e che trovate qui sotto. Le sottolineature sono nostre.


Con nostro grande stupore torna nuovamente alla ribalta il famigerato “sconto in fattura” che seppur ripresentato sotto altra veste rimane sempre un’incombenza per le aziende fornitrici.
Suona strano che proprio coloro che non meno di un anno fa sono stati compagni di battaglia contro il famigerato art. 10 oggi tornino a riproporre nuovamente questa opzione, facendo rientrare dalla finestra ciò che a dicembre avevamo, dopo una estenuante battaglia fatta tutti insieme, buttato fuori dalla porta.

Come Confederazione non possiamo assolutamente sostenere lo sconto in fattura, in nessuna forma questo si possa presentare. Se è sicuramente positiva la volontà annunciata dal premier Giuseppe Conte di elevare fino al 110% le detrazioni per i lavori di efficientamento energetico e per l’edilizia sostenibile, per la CNA sarebbe inaccettabile se il rafforzamento degli incentivi si trasformerà in nuovi e pesanti oneri a carico delle piccole imprese.

E’ bene ricordare che come CNA per contrastare la distorsione del mercato derivante dall’introduzione dello sconto ci siamo costituiti in sede legale, sia a livello nazionale che europeo, per richiedere l’abolizione di ciò che a suo tempo era inammissibile per tutte le associazioni. Non vogliamo assolutamente che la nostra dignità e credibilità che abbiamo con gli associati, sia messa a repentaglio da una proposta scellerata. Sul meccanismo dello sconto in fattura è bene ricordare che anche l’Autorità Antitrust si è espressa in più occasioni sottolineando che rappresenta uno strumento distorsivo della concorrenza.

Siamo nel bel pieno di una crisi economica che non ha precedenti nell’ultimo secolo, dove le imprese sono in grandissima difficoltà economica e con mancanza totale di liquidità e quanto proposto non potrebbe che peggiorare drasticamente la situazione. In questo momento abbiamo il dovere di salvaguardare tutte le nostre imprese, proponendo strumenti che diano veramente uno “scossone” al mercato ma che non vadano a ledere in nessun modo la già fragile economia delle aziende.

La nostra proposta forte e pressante su eco incentivi e sismabonus sarà sulla cessione del credito da parte del cliente agli istituti di credito, finanziarie e tutte le altre figure del mondo creditizio che per loro natura sono deputate a questo servizio. Solo in questa maniera garantiremo anche le condizioni di libero mercato legate ad una uguale e paritaria concorrenza, cosa che ai tempi dello sconto in fattura non avvenne con l’ingresso nel mercato delle grandi aziende di distribuzione che se non fossero state fermate con l’abrogazione del provvedimento, avrebbero causato la chiusura di migliaia di imprese artigiane, oltre che creare una forte distorsione del mercato in fatto di costi.

Le micro e piccole imprese non possono pagare il conto del potenziamento dell’ecobonus. Lo sconto in fattura penalizza e soffoca imprese che sono già al limite per la crisi economica provocata dal Covid-19.

Viviamo un momento assai particolare che ha bisogno di attenzioni particolari ma non di giochi d’azzardo dove si può mettere a rischio o addirittura perdere molte aziende, in particolare quelle micro e piccole che come CNA Produzione abbiamo l’onore ma soprattutto l’ onere di rappresentare.

Inoltre, rammarica leggere quotidianamente sui giornali notizie eclatanti che preannunciano nella nuova manovra detrazioni fiscali per ecobonus o sismabonus oltre il 100%, annunci che di fatto hanno bloccato tutte le commesse e preventivi in essere poiché i clienti, giustamente, attendono per usufruire di questa nuova opportunità. Certo che dopo 2 mesi di fermo questa era l’ultima cosa che serviva alle imprese. Forse è il caso che ci sia più silenzio e più fatti concreti se non vogliamo distruggere una già flebile economia.

Mauro Sellari, CNA Produzione

a cura di EB