Economia

DL 106/2017: quale vigilanza sui prodotti da costruzione?

Un Convegno di elevato livello fa il punto sullo stato della conoscenza del DL 106/2017 e dei controlli sui prodotti da costruzione

Quali controlli, quale vigilanza sui prodotti da costruzione esistono oggi in Italia? Una risposta, anche se interlocutoria, l’ha fornita il Convegno tenutosi il 12 ottobre 2018, a Milano, presso la Sala conferenze del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Organizzato da FINCO, ITC/CNR, CSLLPP e CNI l’evento ha visto come protagonisti i più importanti attori pubblici e privati del mondo delle costruzioni. Il tema centrale su cui si è dibattuto è stato quello dei Prodotti da Costruzione e del Decreto Legislativo 106/17 in merito alla loro commercializzazione, all’impiego ed alla vigilanza del mercato in Italia. Una tematica centrale che ha suscitato grande interesse da parte di una platea proveniente da tutte le parti del territorio nazionale.

Il dibattito è stato introdotto dall’intervento del prof. Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha sottolineato l’importanza del concetto di scienza e di tecnologia applicata al mondo delle costruzioni e la forte sinergia che deve instaurarsi tra questo settore e il sistema istituzionale di riferimento.

Successivamente la presidente FINCO, Carla Tomasi, ha preso la parola sul Decreto Legislativo 106/17 che ha come intento quello di andare a disciplinare l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento n.305/2011/UE che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la Direttiva 89/106/CEE.

La presidente Tomasi ha sottolineato l’attenzione che la Federazione FINCO da sempre manifesta nei confronti del tema della marcatura CE, di fondamentale importanza sia per la libera circolazione dei prodotti da costruzione che per dare certezza all’utilizzatore finale del prodotto e garantirne la conformità a una specifica norma tecnica armonizzata. Enfatizzata anche la necessita di avere un mercato trasparente, omogeneo e vigilato non solo nei confronti del consumatore ma anche nei confronti delle imprese e di tutti coloro che operano nella filiera delle costruzioni.

Sono seguiti i saluti del prof. Manfredi della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), che ha sottolineato l’importanza delle certificazioni sia del prodotto che del costruito finale, e dell’ing. Renzi del Servizio Tecnico Centrale del MIT, che, in sostituzione del presidente Sessa del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha ribadito come l’intento del DLgs 106/17 non sia punitivo ma abbia come obiettivo la responsabilizzazioni degli operatori in linea con la prevenzione del rischio che è alla base delle Norme Tecniche per le Costruzioni e che non può non partire dal prodotto da costruzione.

Due le sessioni tecniche di confronto sviluppate nel corso della mattinata: la prima ha visto come protagonisti il Ministero delle Infrastrutture, il Ministero dell’Interno (Vigili del Fuoco), il CNI  e lo stesso ITC/CNR sui principali contenuti del Decreto Legislativo e sul ruolo che l’ITC/CNR e le professioni tecniche hanno nella materia; mentre la seconda ha ospitato i rappresentanti  del mondo della produzione industriale, delle costruzioni, della progettazione e dell’accreditamento che si sono confrontati alla luce delle rispettive esperienze. Tra i partecipanti al confronto, che è stato moderato dall’ing. Renzi, anche l’ing. Paolo Rigone nella doppia di veste di professore del Politecnico di Milano e di direttore tecnico di Unicmi.

Tra i punti su cui è stato posto l’accento più volte e sui quali si è dibattuto:

1)            Il funzionamento del Comitato Nazionale di Coordinamento dei prodotti da costruzione previsto dall’art.3 del Decreto Legislativo 106/17 e la possibilità che deve essere garantita agli stakeholders del settore di poter partecipare a tale Comitato.

2)            La necessità che gli attori presenti nella Filiera vengano sensibilizzati alla tematica della marcatura CE e siano sottoposti a controlli periodici al fine di garantire la correttezza del loro comportamento sul mercato.

3)            L’importanza di una maggiore conoscenza e consapevolezza del Decreto Legislativo in questione anche al fine di evitare le sanzioni (anche penali) ivi previste (che non sono “nuove” ma raccolgono in maniera unitaria quelle già esistenti).

4)            La necessita di reperire le risorse per finanziare la vigilanza senza gravare sugli operatori corretti che chiedono un controllo del mercato.

5)            Il bisogno di completare l’iter di implementazione del DLgs 106/17 non ancora concluso per la mancanza di una serie di Decreti attuativi (come ad esempio quello su ITAB, l’organismo italiano di elaborazione di specifiche tecniche necessarie per la marcatura CE in assenza di Norme Tecniche Europee Armonizzate).

6)            L’importanza della formazione e dell’informazione lungo tutta la filiera delle costruzioni (progettisti, produttori, esecutori, distributori, certificatori) come rimedio ad una contrattualistica pubblica che spesso non premia la qualità.

7)            La centralità della responsabilità degli attori della filiera.

Ultimo intervento quello di Accredia che ha posto l’accento su tre concetti fondamentali, per le certificazioni accreditate: la reputazione, la sussidiarietà e la internazionalità che potrebbero rappresentare un valore aggiunto per gli Organismi Notificati nel momento in cui dall’autorizzazione ministeriale si passasse all’accreditamento per lo svolgimento delle loro funzioni.

È seguito dibattito con domande e considerazioni espresse dai partecipanti.

Nel ringraziare per la partecipazione, il prof. Antonio Occhiuzzi, direttore dell’ITC/CNR ha invitato tutti i presenti alla successiva visita al Centro Ricerche dell’ITC/CNR a San Giuliano Milanese per l’inaugurazione della macchina, da loro ideata, per la prova sismica degli elementi non strutturali.