Economia

Emendamento contro emendamento e il DL Antifrodi sarà abrogato

Viste le tante difficoltà incontrate e le molte opposizioni il Governo ha receduto dall’idea di portare avanti l’iter parlamentare, probabilmente assai difficoltoso, della conversione in legge del DL Antifrodi. E lo ha trasfuso dentro il ddl Bilancio 2022. Questa è una parte della storia. L’altra parte della narrazione è che il decreto legge Antifrodi rischiava fortemente di accuse di illegittimità costituzionale. Molto fondate, a cominciare dal titolo. Alla fine il Governo stesso abroga il DL Antifrodi ma i suoi effetti rimangono in vita a meno che...

Perché un emendamento che ha per risultato finale l’abrogazione dello sciagurato DL Antifrodi? (e non è uno scherzo). Questa è una domanda che molti si sono posti e nessuno finora ha risposto. Noi tentiamo.  La nostra storia comincia così.

Esenzione per lavori fino a 15 mila euro

Finco, la Federazione Industrie per le Costruzioni, ha lanciato qualche giorno fa la proposta di esentare i lavori fino a 15mila euro dagli obblighi del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese, introdotti con il Decreto Antifrode. La notizia è importante ed è stata ampiamente e giustamente ripresa da tanti siti di informazione e di associazione. E naturalmente anche noi la appoggiamo pienamente.

La cifra di 15 mila euro comprende la grandissima parte dei lavori di serramenti, schermature solari e chiusure oscuranti che godono dell’ecobonus 50% e 65% e del bonus ristrutturazioni 50%.  Si tratta di lavori dove il cliente paga una parte cospicua dei costi della fornitura e quindi funge da controllo vigile dei prezzi. Inoltre, i costi di visto di conformità e di asseverazione inciderebbero molto sulla spesa dei consumatori finali, con il rischio di favorire l’economia sommersa.

Emendamento ad un emendamento

La proposta di Finco avviene anche attraverso il suggerimento ad alcuni parlamentari di un emendamento all’emendamento 9.2000 del Governo (qui dal sito del Senato). Il quale emendamento 9.2000 non è nient’altro che il DL Antifrodi appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale e destinato a un iter parlamentare che ne prevedeva la conversione in legge entro 60 giorni. Ma che percorso sarebbe stato? Un percorso da Afghanistan in cui sarebbe stato stracciato, rivisto, corretto, stravolto facendo cadere quasi sicuramente il Governo in minoranza. Insomma, una figuraccia che Draghi non merita. E il premier non è contento di quello che è successo. Anzitutto perché il DL Antifrodi sta bloccando l’edilizia, il che si ripercuoterà negativamente sul PIL dell’Italia che stava viaggiando verso il 6.4-6.5%. Parole di Christine Lagarde, presidente della BCE. In secondo luogo, (vedi news) gli ha sollevato contro tutte le associazioni dell’edilizia e delle costruzioni, cosa di cui non c’era bisogno preso come è dalle scadenze del PNRR e del Bilancio 2022.

Accuse di illegittimità costituzionale

Il fatto più grave è che il decreto legge rischia fortemente l’accusa di illegittimità costituzionale. Insomma, va contro la Costituzione. Qualcosa che assolutamente non va per chi si sta avvicinando alla carica suprema dello Stato. Ma perché il DL Frodi sarebbe incostituzionale? Ce lo spiega in parole semplici un giurista: “Pensate al titolo del DL “Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche”. Ora è difficile giustificare un decreto legge che è un provvedimento di estrema urgenza con la lotta alle frodi. Questo è un compito permanente di Governo, Ministeri, Agenzia delle Entrate, Forze dell’Ordine.  Se hai bisogno di un DL apposito vuol dire che qualche istituzione importante è stata disattenta.  L’accusa di illegittimità costituzionale parrebbe pienamente giustificata. Il rischio di figuraccia ma anche di altre conseguenze è evidente. Da qui l’idea di trasfondere il provvedimento nel ddl Bilancio 2022 in discussione attualmente al Senato”.

Il risultato finale è…

Così appena approvato e pubblicato, dopo pochi giorni viene “disciolto” dentro il ddl Bilancio, all’interno dell’articolo 9 dedicato alle detrazioni in edilizia.

Prima conseguenza

In questo modo le disposizioni dell’infausto provvedimento rimangono vive all’interno di un ddl che sarà molto probabilmente blindato dopo gli accordi tra Governo e partiti della maggioranza.  Quindi: visto di conformità, asseverazione per i bonus edilizi per iquali vengono richiesti cessione del credito e sconto in fattura

Seconda conseguenza

Altro risultato finale è un articolo 9, quello delle detrazioni fiscali per l’edilizia, assolutamente incomprensibile ai normali umani se l’emendamento 9.2000 verrà approvato tale quale. Un vero pastiche giuridico all’interno del quale si perderanno tutti. Anche i funzionari dell’Agenzia delle Entrate.

Terza conseguenza

Terzo risultato: il blocco del mercato dell’edilizia e della serramentistica continuerà fino all’emissione del DM del MITE-Ministero della Transizione ecologica che potrebbe avvenire entro i primi di febbraio, come si diceva. Prima di allora non potremo conoscere i prezzi massimi di molti prodotti dell’edilizia (e non sappiamo ancora quali sono). Peggio di così… (Qui sotto in allegato l’emendamento 9.2000 bollinato)

..e il DL Antifrode è abrogato con un emendamento

Da qui l’emendamento 9.2000 che termina con il comma:

5-ter. Il decreto-legge 11 novembre 2021, n. 157, è abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi ed i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge 11 novembre 2021, n. 157».

Se, poi, attendete il decreto del MITE sui prezzi massimi di alcuni prodotti in edilizia, l’emendamento del Governo impone che esso venga emesso entro il 9 febbraio 2022. Sempre che il Parlamento approvi.

Fatevi coraggio: il DL Antifrodi sarà abrogato ma i nefasti effetti di questo improvvido provvedimento rischiano di perpetuarsi nel tempo se il Parlamento non ci mette una buona e pesante mano.

a cura di Ennio Braicovich

Documenti Allegati

L'Emendamento 9.2000 bollinato