DL 39, novità su Superbonus e detrazioni fiscali. Riduzione delle aliquote e spalmacrediti: cosa cambia per le ristrutturazioni edilizie
Giorno cruciale per il DL Superbonus: nella mattina del 15 maggio la Commissione Finanze del Senato ha dato il via libera al documento che sarà presentato e, presumibilmente, approvato (il Governo ha posto la questione di fiducia) entro domani a Palazzo Madama, così da consentirne il successivo passaggio in seconda lettura alla Camera dei Deputati, per rispettare il limite di legge fissato al prossimo 28 maggio.
Dopo gli emendamenti, che hanno creato forti tensioni all’interno della maggioranza, in particolar modo tra gli esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia, il DL 39 verrà dunque convertito in Legge con importanti conseguenze per tutto il settore delle costruzioni.
DL 39: nuovi tempi per le detrazioni
Il DL Superbonus porta con sé un netto cambiamento rispetto alla ripartizione delle detrazioni relative alle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione.
Non più 4 o 5, ma 10 anni: questo sarà il nuovo periodo per la ripartizione delle detrazioni legate al Superbonus, Bonus Barriere Architettoniche e SismaBonus; dal 1 gennaio 2024 (il decreto sarà infatti retroattivo a partire da quella data), tutte le spese sostenute potranno dunque essere “recuperate” in un lasso di tempo più ampio, per dare maggior respiro alle casse statali.
Questa novità riguarderà solo coloro che hanno scelto l’utilizzo diretto in dichiarazione, mentre non influirà sui crediti d’imposta derivanti da cessione o da sconto in fattura. Salve dunque le imprese che nei mesi scorsi hanno aderito a cessione del credito o sconto in fattura: queste ultime godranno dei benefici ottenuti nelle previste quattro rate (per il Superbonus) o cinque rate (SismaBonus e Barriere Architettoniche).
Detrazioni edilizie: cambia tutto!
Il DL 39 non stravolge solo il Superbonus, ma i nuovi emendamenti mettono mano a tutte le attuali detrazioni previste per agevolare ristrutturazioni e riqualificazioni edilizie.
Attualmente chi sostiene spese per interventi di ristrutturazione può detrarne il 50% in 10 anni; questa possibilità è in realtà figlia di una serie di maggiorazioni che incrementano l’aliquota standard attualmente prevista al 36%.
Il nuovo Decreto, con l’articolo 9 bis comma 8, prevede invece che, a partire dal 1 gennaio 2028, questa aliquota passi al 30%, riducendo quindi ulteriormente la detrazione.
Non solo: al termine dell’anno appare sempre più probabile un non intervento del Governo in Legge di Bilancio, riportando di fatto già a partire dal 2025 l’aliquota al 36% “standard”.
Ad oggi naturalmente l’impatto di questa novità è di poco conto, ma è un chiaro indice rispetto all’atteggiamento che l’attuale maggioranza intende intraprendere su questo tema.
Nuove detrazioni, quindi, ma anche nuovi tetti di spesa: gli attuali 96mila euro già a gennaio 2025 verranno ridotti della metà, passando a 48mila euro.
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