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I vetri viziati del Palazzo di Regione Piemonte. Bufera su Torino

Coinvolti quasi la metà (1270) dei 2873 vetri delle facciate. La causa del problema sarebbe nella delaminazione dei vetri stratificati. Affidata all’ITC-CNR la perizia che costerà oltre 300 mila euro

Vetri viziati e fognature non in ordine sono gli elementi che stanno scatenando l’ennesima bufera sulla Sede Unica di Regione Piemonte, il grattacielo alto 205 metri e firmato da Massimiliano Fuksas. La torre, che è destinata a ospitare tutte le attività della Regione Piemonte, ora distribuite in oltre venti edifici sparsi per la città, è rivestita esternamente da un sistema di facciata a doppia pelle dalle elevate prestazioni e costituito da cellule vetrate indipendenti progettate da Schüco Italia e realizzate da Coopsette/Teleya (vedi news). Ogni cellula è alta 4270 mm, larga 1500 mm e profonda 330 mm.

La grande opera torinese, che avrebbe dovuto concludersi nel 2015 e forse lo sarà nel 2019, è continua fonte di guai giudiziari (accuse di corruzione, abuso d’ufficio, fallimenti, ecc) e di scandali che hanno portato alle dimissioni e alla sostituzione di numerosi funzionari regionali incaricati a diverso titolo di vegliare sulla buona esecuzione delle opere.

L’ultimo (ma sarà l’ultimo?) guaio riguarda le parti vetrate che caratterizzano il grattacielo e ne costituiscono la cifra stilistica. Una parte molto consistente delle vetrate esterne (il 44%) sarebbe intaccato da un grave fenomeno di delaminazione. Il fatto è emerso pubblicamente con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale regionale del 5 aprile scorso della Delibera con cui la regione ha deciso di approvare una “perizia suppletiva” e la “variante n. 6” (sic!). Ne è nata una bufera politica-mediatica di cui ben danno conto i siti locali de La Repubblica di Torino, Mole24.it e Quotidiano piemontese che un po’ caoticamente e impropriamente mettono assieme finestre e vetri viziati. Le finestre, dai documenti in nostro possesso, non sarebbero fino a oggi coinvolte ma è pur vero che i componenti finestrati sono costituiti al 90% da vetrazioni e si fa presto a far a scambiar la parte per il tutto.

Per la perizia per le prove sulle parti vetrate della Torre affidata all’ITC-CNR ora sono stati stanziati €298.481,69 oltre a € 14.837,28 per oneri per la sicurezza. Oltre 300 mila euro.

Per comprendere l’entità dei guai alle pareti vetrate e alle finestre basta riprendere qualche passo dalla delibera, qui allegata:
“Dato atto che in ordine ai vizi emersi sulle facciate del Palazzo Uffici del leasing in costruendo regionale:
– nel corso degli accertamenti tecnici finalizzati, in seguito alla messa in LCA (liquidazione coatta amministrativa, ndr) della Coopsette soc. coop. mandataria dell’A.T.I. aggiudicataria dell’appalto, alla redazione di uno stato di consistenza, posti in essere in contraddittorio con le imprese dell’A.T.I. appaltatrice, sono emersi, come notificati ai soggetti realizzatori e finanziatori del leasing in costruendo di cui trattasi con nota prot. n. 4230/XST002 del 24.2.2016, i difetti alle lavorazioni delle pareti vetrate (caratterizzanti la peculiarità del grattacielo), riconducibili alla categoria OS18, facente capo interamente alla Società Coopsette in LCA, che hanno coinvolto progressivamente un numero sempre maggiore di vetrate, come da sotto specificate rilevazioni effettuate dalla Direzione Lavori ed agli atti della Stazione Appaltante:
-1° censimento alla data del 15.3.2016: n. 368 vetri affetti da vizi;
– 2° censimento periodo aprile – maggio 2016: n. 573 vetri affetti da vizi;
– 3° censimento periodo luglio 2016: n. 822 vetri affetti da vizi;
– 4° censimento periodo ottobre 2016 – febbraio 2017: n. 892 vetri affetti da vizi;
– 5° censimento periodo 1 – 20 settembre 2017: n. 1270 vetri affetti da vizi
su un totale di n. 2873 vetri complessivamente posati da Coopsette soc. coop. al 30.10.2015, data
della messa in LCA della stessa;…”

Insomma, il fenomeno non era proprio nuovo nuovo visto che quasi due anni fa era spuntato in una precedente delibera (qui allegata) in cui veniva nominato un perito tecnico nella persona dell’ing. Marco Bagetto a “supporto e consulenza tecnico amministrativa al Responsabile Unico del Procedimento con riferimento ai vizi esterni affliggenti le facciate del Palazzo Uffici della Regione Piemonte”.

Torre Regione Piemonte, Torino
Sede Unica Regione Piemonte

Del problema si accorse presto la Direzione lavori che “in data 26/02/2016, con Ordine di Servizio n° 64, a seguito di ulteriori verifiche…contestava formalmente agli Appaltatori i vizi riscontrati relativamente ai vetri delle facciate della Torre ed impartiva disposizioni finalizzate all’individuazione delle cause, dando contestualmente atto che “l’inottemperanza agli ordini sopra impartiti costituisce grave inadempienza, ai sensi e per gli effetti dell’art. 136 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., richiamate anche le disposizioni del contratto d’appalto di cui all’art. 45, comma 2 lettera h) e comma 3.”.

Si faceva vivo anche il Commissario Liquidatore della Coopsette in LCA, informando la Stazione Appaltante in data 30.03.2016 di aver “richiesto alla società produttrice dei vetri Tvitec Sistem SL con sede in Madrid, Paseo De La Castellana n. 143-1d, le certificazioni cui fate riferimento (per vostra conoscenza alleghiamo copia dell’ultimo sollecito) e che questa allo stato non ha ancora dato riscontro” . Non sappiamo allo stato degli atti se la vetreria spagnola si sia fatta viva successivamente.

Ora toccherà a ITC-CNR stabilire le cause del fenomeno come afferma la delibera del 5 aprile: “le prove in situ e di laboratorio sui vetri di facciata sono tese a determinare la natura e la specificità dei vetri già posizionati dall’allora Appaltatore rif. ATI Coopsette, stante la problematica a posteriori riscontrata della delaminazione – un processo di rottura proprio dei laminati in materiali compositi, costituito dalla separazione delle lamine e che si riscontra nelle prossimità dei bordi liberi dei pezzi, dove sono presenti elevati picchi di tensione – peraltro anche oggetto di Accertamento Tecnico Preventivo in corso di realizzazione per conto di Terzi”.

Questa storia di patologie vetrarie si è intrecciata profondamente con le vicende societarie e giudiziarie di Coopsette/Teleya, uno dei maggiori player nazionali nel settore delle facciate continue, che era l’impresa mandataria della Ati, l’associazione temporanea di imprese, che aveva vinto la gara d’appalto per la costruzione della Sede unica. Alla fine di ottobre 2015, spiega Regione Piemonte, i lavori di costruzione della sede unica si sono interrotti, quando la percentuale di realizzazione dell’opera aveva superato il 90%, a causa della messa in liquidazione coatta di Coopsette.

Sempre Regione Piemonte: “Questo ha comportato un lungo stop dei lavori. L’amministrazione regionale ha operato per giungere alla ripresa della costruzione attraverso un contratto di subentro nei lavori che coinvolgesse le imprese presenti nella Ati originaria e restasse all’interno dei parametri fissati dal contratto allora in vigore. L’alternativa sarebbe stata quella di avviare un’altra gara pubblica, con tempi notevolmente più lunghi e costi dell’opera che sarebbero lievitati presumibilmente di alcune decine di milioni”.

L’intesa di subentro è stata siglata il 20 marzo 2017 tra il presidente della Regione Sergio Chiamparino, il presidente di CMB Carlo Zini, mandataria della Ati costruttrice e il rappresentante dell’Ati finanziaria e di Mps Leasing Factoring Paolo Iachettini. L’accordo fissa il principio di solidarietà e continuità sulle lavorazioni precedentemente svolte, senza oneri ulteriori per la amministrazione regionale, con l’eccezione delle pareti finestrate, realizzate da Coopsette, che in parte hanno evidenziato vizi ora all’attenzione di studi specifici per chiarire le eventuali conseguenze strutturali e quantificare il costo di ripristino. Su questo punto la Regione Piemonte ha escusso la fideiussione per procedere successivamente agli interventi di ripristino delle facciate che saranno necessari.

In allegato le due delibere chiave di Regione Piemonte che potranno permettere ai lettori volenterosi di ricostruire i tanti dettagli di una storia intricata che certamente è destinata a continuare ancora per un bel po’.
(eb)

Documenti Allegati

Regione-Piemonte-Perizia-e-Variante-n6-ddxst00000125_1040.pdf

Regione-Piemonte-Delibera-Incarico-professionale-17062016-ddxst00000079_710.pdf