Economia

Obbligo SOA. Ampio fronte contro

Abolire subito l’obbligo per le imprese di possedere l’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi. Lo chiedono i presidenti di CNA, Confartigianato, Casartigiani. La proposta caldeggiata da Confedilizia

Obbligo SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi? No, grazie gridano in coro CNA, Confartigianato, Casartigiani. E i loro presidenti lo scrivono a chiare lettere in una lettera aperta inviata a deputati e senatori delle Commissioni Bilancio, Finanze, Lavori pubblici, Attività Produttive di Camera e Senato e ai capigruppo dei due rami parlamentari.

Obbligo SOA con il DL Taglia Prezzi

L’obbligo SOA è arrivato con il cosiddetto DL Taglia Prezzi. Esso impone, anche per le imprese che operano in subappalto, il possesso delle attestazioni SOA per i lavori che danno diritto alle detrazioni edilizie di importo superiore ai 516mila euro.

Il DL Taglia Prezzi è la LEGGE 20 maggio 2022, n. 51 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21, recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. Essa prevede l’obbligo SOA  all’ Art. 10-bis (Qualificazione delle  imprese  per  l’accesso  ai benefici di cui agli articoli 119 e 121 del decreto-legge  19  maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni,  dalla  legge  17  luglio 2020, n. 77).

SOA non garantisce sicurezza e qualità

La disposizione, pur ispirata al condivisibile principio di garantire sicurezza, trasparenza e qualità dei lavori, di fatto si è rivelata una barriera anticoncorrenziale. Secondo CNA, Confartigianato, e Casartigiani, infatti, negli ultimi 20 anni, il mero possesso delle attestazioni SOA non ha garantito, negli appalti pubblici, la qualità e la sicurezza dei lavori. Inoltre, l’accesso ai bonus edilizi è già subordinato ad una serie di controlli molto stringenti e, per contrastare efficacemente il fenomeno delle imprese ‘fantasma’, servono piuttosto serie verifiche dei requisiti di accesso al mercato, come l’auspicata legge di regolamentazione del settore edile, e strumenti già operativi come il DURC, la congruità e l’intensificazione dei controlli.

Anche Confedilizia contro

L’abolizione dell’obbligo di SOA è una proposta condivisa anche da Confedilizia. Per l’associazione dei proprietari di immobili  il provvedimento “costituisce l’ennesimo orpello burocratico e un ulteriore ostacolo alla riqualificazione e alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio privato”.    Per Confedilizia, imporre un tipo di certificazione del genere – finora richiesta solo per gli appalti pubblici – avrà l’effetto di ridurre ancor di più il numero delle imprese alle quali affidare i lavori. La conseguenza è che molti proprietari non avranno più la possibilità di intervenire sui loro immobili.

Liberare i crediti piuttosto

L’obbligo SOA arriva in un momento delicatissimo per il mondo edilizio già sotto pressione per la stretta sulla cessione dei crediti operata da molte banche e istituzioni finanziarie. E questo anche a causa di una legislazione che continua cambiare quasi di mese in mese. CNA, Confartigianato, e Casartigiani denunciano che le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti. Così non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi. Così il settore è sull’orlo del precipizio, e si moltiplicano i casi di fallimento che potrebbe coinvolgere oltre 33.000 imprese e 150.000 lavoratori.

a cura di Ennio Braicovich