Economia

Povertà energetica per 2,3 milioni di famiglie

Redditi bassi, inefficienza energetica delle abitazioni e alti costi dell’energia sono causa del fenomeno, denuncia Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento ENEA per l’Efficienza energetica

Oltre alla povertà economica c’è anche la povertà energetica, definita come l’incapacità/impossibilità da parte di famiglie o individui di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, con conseguenze sul loro benessere. Ed è un fenomeno purtroppo in crescita, denuncia Enea. Oggi 2,3 milioni di famiglie soffrono di povertà energetica, pari all’8,8% delle famiglie italiane. Le cifre emergono dalle elaborazioni effettuate da ENEA su dati Istat per il Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica 2020 e per il Rapporto annuale dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE).

Chi tocca la povertà energetica

In generale, l’identikit della povertà energetica evidenzia che ad essere colpite sono soprattutto le regioni del Sud, le famiglie con oltre cinque componenti, quelle dove il capofamiglia ha meno di 35 anni e quelle guidate da donne ultracinquantenni.

A maggior rischio sono prevalentemente i residenti nelle regioni del Sud d’Italia, con particolare riferimento a Campania, Calabria e Sicilia dove, al 2018, risultava in povertà energetica tra il 13% e il 22% della popolazione, un dato ben più elevato rispetto all’8,8% nazionale. Conta anche l’ampiezza del nucleo familiare. La quota di famiglie numerose in povertà energetica è più del doppio rispetto a quella relativa ai nuclei con un solo componente, e circa quattro punti superiore rispetto a quelli con due componenti. Emerge una condizione di svantaggio per le famiglie guidate da donne di età compresa tra i 51 e i 70 anni.

Come contrastare la povertà energetica

“Siamo di fronte a un ‘trilemma’ che nasce dalla compresenza di redditi bassi, abitazioni inefficienti dal punto vista energetico e alti costi dell’energia”, sottolinea Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento ENEA per l’Efficienza energetica che aggiunge: “Possono contribuire a contrastare questo fenomeno gli strumenti di incentivazione che promuovono l’efficienza energetica nel settore residenziale e, in particolare, le detrazioni fiscali per la riqualificazione degli immobili (Ecobonus e Superbonus 110%) e il Conto Termico. Un ulteriore impulso è atteso dal Recovery Plan, nel quale al momento sono previsti circa 30 miliardi di euro in progetti di efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”.

a cura di EB