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Highlights attualità. Preoccupazioni per il DL 39/2024

Numerose proposte di emendamento al disegno di legge di conversione del DL 39/2024 sono giunte alla Commissione Finanze del Senato. Le associazioni del comparto edilizia chiedono certezze al Governo

Il prossimo 15 maggio il MEF presenterà al Senato un piano che prevede numerose novità in ambito Superbonus e le preoccupazioni delle associazioni di settore aumentano, ma questa settimana si è parlato anche di asseverazioni rendicontate per progetti PNRR e di reati penali.

 

DL 39/2024 forte stretta del MEF

Dopo le audizioni, sono arrivate in Commissione Finanze del Senato le numerose proposte di emendamento al disegno di legge di conversione del DL 39/2024 (Decreto Agevolazioni fiscali in edilizia o Tagli cessioni).

Nel piano del MEF che sarà presentato a Palazzo Madama il 15 maggio, tra le misure si prevedono per il Superbonus la riapertura della remissione in bonis per errori formali, stop alla svendita dei crediti a rischio usura, crediti d’imposta derivanti dalle ristrutturazioni edilizie recuperabili in 10 anni (restano a 5 anni solo Sismabonus e Bonus barriere) senza retroattività. Per i controlli degli enti locali per le irregolarità legate al Superbonus inserita la possibilità di trattenere il 50% del recupero di gettito. In discussione il perimetro di esoneri per Rsa, onlus e altri sismi.

La retroattività preoccupa le imprese del settore delle costruzioni. Il direttore generale dell’ANCE Massimiliano Musmeci e il vice direttore generale vicario dell’ABI, Gianfranco Torriero, con una nota congiunta hanno chiesto espressamente al governo di “dare certezze e rafforzare la fiducia. Interventi retroattivi sul Superbonus minerebbero la fiducia di famiglie, imprese e investitori”.

 

Superbonus: pubblicazione delle asseverazioni sul sito del MASE

Entro fine maggio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dovrà pubblicare l’elenco delle asseverazioni rendicontate relative agli interventi Superbonus finanziati con le risorse PNRR.

La conferma arriva con la pubblicazione della Legge del 29 aprile 2024, n. 56, di conversione del DL 19/2024 (Decreto PNRR 2024).

 

Sanzioni penali UE per reati ambientali

Per assicurare la tutela dei valori ambientali, l’UE ha ampliato l’elenco delle condotte penalmente rilevanti.

Con la Direttiva 2024/1203 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE, del 30 aprile, l’Unione europea si è ulteriormente spostata verso la criminalizzazione di alcune condotte indipendentemente dalle questioni amministrative, utilizzando il diritto penale come strumento per tutelare l’ambiente. Il provvedimento, da recepire entro il 21 maggio 2026, inasprisce le sanzioni rispetto alla Direttiva 2008/99 (recepita in Italia con il DLgs 121/2011 e poi con la Legge 68/2015).

La direttiva UE prevede nuove condotte che costituiscono reato, che passano da 9 a 20, e includono sia le azioni sia le omissioni perché “l’inosservanza di un obbligo di agire può avere gli stessi effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana di una condotta attiva”.

Tra i nuovi reati figurano il commercio illegale di legname, l’esaurimento delle risorse idriche e le gravi violazioni della legislazione UE in materia di sostanze chimiche.

Introdotta la nozione di reato qualificato che si realizza nei casi in cui una delle condotte vietate è commessa intenzionalmente e causa un danno all’ambiente irreversibile o di lunga durata. Si tratta di forme di ecocidio come l’inquinamento diffuso di aria, acqua e suolo. La Commissione dovrà valutare periodicamente se introdurre nuove fattispecie di reato.

Per quanto riguarda il quadro sanzionatorio, per le imprese sono previste sanzioni che potranno essere paria al 3 o 5% del fatturato annuo o, in alternativa 24 o 40 milioni di euro a seconda della gravità del reato.