Attualità

Prevenzione all’effrazione per chiusure industriali, portoni e cancelli

ACMI (Associazione Produttori E Meccanismi Di Chiusura Italia) e nostro Guest Editor del mese di settembre, in questo terzo intervento presenta lo studio sulla prestazione di prevenzione all'effrazione per chiusure industriali, commerciali, da garage e cancelli fatto in collaborazione con gli istituti CSI e Istituto Giordano

ACMI è l’Associazione Italiana che riunisce i produttori di porte e serrande per applicazioni residenziali e industriali, nonché di sistemi di azionamento, componenti meccanici e accessori ad essi integrati. In questo terzo articolo, a cura dell’architetto Mario Sanvito, concentra l’attenzione sulla prestazione di prevenzione all’effrazione

L’esigenza di prevenzione della effrazione

Se la effrazione è frequente nei crimini contro la proprietà, i casi più numerosi sono nel settore residenziale, i danni maggiori avvengono a seguito di effrazione negli edifici industriali, commerciali, nel terziario ed infrastrutture.

I danni sono correlati al valore dei beni contenuti in questi edifici, ove i beni sono prodotti contenuti, dotazioni strumentali ed impiantistiche ed abbastanza frequentemente le conoscenze e tecnologie che sono integrati nei beni strumentali predetti e nei casi di strumentazioni informatiche il valore dei dati contenuti nelle stesse o il danneggiamento di reti di dati che a volte regolano servizi pubblici più o estesi.

Il mercato e le risposte dei fornitori di prodotti e sistemi

Il mercato esprime in modo evidente o latente la necessita di avere prodotti qualificati che permettono di prevenire l’effrazione a un livello adeguato rispetto al valore dei beni da tutelare (valore economico spesso abbinato a valori sociali).

La qualificazione dei prodotti e sistemi passa attraverso la normativa di orientamento sui fabbisogni e obiettivi sociali (di livello internazionale) che trovano applicazione nelle regole dei vari codici.

Per quanto attiene il mercato dei prodotti considerati si tratta di dare chiarezza e certezza per le attività di offerta e/o richiesta, tenuto conto delle conoscenze scientifiche e della partica per la valutazione dei prodotti offerti.

Si deve considerare che il mercato è di estensione europea (ed oltre) e la richiesta è di prodotti con prestazioni comprovate da prove “affidabili” e relativa documentazione.

I concetti relativi alla qualificazione sono quelli validi per tutti i prodotti del settore delle costruzioni, essi sono basati sul:

  • sul codice civile ed il codice del consumo, ai quali va aggiunta la regolamentazione specifica per i prodotti da costruzione (Regolamento europeo 305/2011, anche se non applicabile per la resistenza alla effrazione di questi prodotti), la direttiva macchine 42/2006 e la normativa tecnica di supporto a queste leggi.
  • sulle prove di laboratorio, eseguite in condizioni prestabilite che permettono la ripetibilità e riproducibilità delle prove ed il confronto tra i risultati.

La correlazione tra risultati delle prove di laboratorio e comportamento nella pratica è da sempre frutto di esperienza sviluppata in campo. Pertanto, nel tempo si sono utilizzati coefficienti correttivi dei risultati delle prove pe renderli coerenti con la realtà.

(Questa pratica è seguita da decenni ed utilizzata anche nel settore della resistenza delle strutture portanti e nella disciplina della resistenza al fuoco nel settore prevenzione incendi).

La normativa utilizzabile per prevenire la effrazione

La progettazione

Si può partire da quella che fornisce i criteri guida per la prevenzione del crimine nel settore delle costruzioni, inteso come singolo edifico od opera ed insieme di edifici e che guida la valutazione dei rischi dovuti a crimini e fornisce indicazioni sulle modalità di prevenzione degli effetti di questi rischi (prevenzione del danno).

 In ambito europeo il CEN ha definito norme di guida alla progettazione ed applicazione pratica ed operativa dei principi della prevenzione del crimine. Questa normativa è la EN 14383 Prevenzione del crimine – Pianificazione urbana e progettazione degli edifici

Costituita dalle seguenti parti:

  • Part 1: Definition of specific terms
  • Part 2: Principles and process
  • Part 3: Dwellings
  • Part 4: Shops and offices
  • Part 5: Petrol stations
  • Part 6: Schools (publication scheduled for 2022-08-08)
  • Part 7: Design and management of public transport facilities
  • Part 8: Protection of buildings and sites against criminal attacks with vehicles

 Una guida per l’applicazione di queste strategie è riportata nella appendice C della parte 1. Detta appendice include la lista di controllo degli aspetti da considerare.

La norma mette inevidenza la diversità di sensibilità che deriva dalle basi culturali della società in cui si opera (tipo e frequenza dei vari crimini) e dal contesto territoriale (urbano, agricolo, distanze tra centri abitati, ecc.)

La parte 8 mette inevidenza che la resistenza alla effrazione a seguito di attacchi con veicoli, è una prestazione addizionale da ottenere con soluzioni apposite e pertanto non necessariamente da attribuire alle chiusure.

La recinzione di un capannone è il caso più diffuso, unitamente a limitatori di accesso a certe aree con veicoli (comprese vie e piazze pubbliche), come ormai utilizzato in aree soggette a potenziali attacchi terroristici o per generici motivi di sicurezza delle zone pedonali.

I prodotti coperti dalla EN 1627

UNI EN 1627:2021 “Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Requisiti e classificazione”

L’uso del termine inferriate / grate può condurre alla sovrapposizione con alcuni tipi di chiusure commerciali ed industriali.

È applicabile ai sistemi di apertura residenziali con i seguenti tipi di apertura: a rotazione, basculante, a libro, a rototraslazione, incernierate in alto o in basso, scorrevoli (orizzontalmente o verticalmente), imperniate (orizzontalmente e verticalmente), sporgenti e avvolgibili, così come a elementi fissi.

Non si applica a porte, cancelli e barriere destinati all’installazione presso aree accessibili alle persone e i cui principali usi previsti sono quelli di dare accesso sicuro alle merci e ai veicoli accompagnati o guidati da persone in aree industriali, commerciali o residenziali, come trattato nella UNI EN 13241.

È importante che i prodotti da costruzione che possono essere raggiunti o attraversati da veicoli siano protetti mediante sistemi appropriati, vedere sopra il riferimento alla parte 8.

Non rientrano nella norma EN 1627 i requisiti dei sistemi di sicurezza elettronici (per esempio un sistema di controllo degli accessi) mentre il controllo di serrature e dispositivi elettromeccanici viene trattato nella UNI EN 14846.

Viene pertanto evidenziato che i sistemi attivi sono oggetto di altra norma e pertanto chiusure tecniche dotate di questi dispositivi devono essere valutate anche con riferimento alle prestazioni di questi sistemi attivi.

Occorre, inoltre, tenere in considerazione la trasmissione del segnale tra la serratura e il sistema di controllo degli accessi per esempio il cablaggio (il segnale è trasmesso non sia accessibile durante il tentativo di effrazione manuale).
Le prossime revisioni della norma potrebbero includere questo argomento.

All’interno della UNI EN 1627 sono riportati i seguenti riferimenti normativi delle caratteristiche di vari componenti delle porte che sono una condizione complementare a quella della porta nel suo insieme.

La guida per le chiusure industriali

La opportunità di avere una guida che supporti gli operatori coinvolti nasce dalla constatazione che la prestazione di resistenza all’effrazione di prodotti quali porte e chiusure industriali ecc. non è normata in Italia.

Sono note le normative del settore sopra riportate.

La guida che si prevede di sviluppare considera

  • Il mercato: lo stato dell’arte normativo e delle prove e le esigenze espresse dal mercato
  • le conoscenze specifiche nel settore della effrazione in Italia ed all’estero
  • le azioni da sviluppare e regole per i produttori, i laboratori e gli altri operatori del mercato

 I principali prodotti coperti da questa guida

Sono quelli coperti dalla UNI EN 13241.  Nel seguito sono riportati alcuni esempi grafici.

Le informazioni che devono essere scambiate tra il produttore ed il laboratorio di prova

Un produttore, intenzionato a testare e classificare il proprio prodotto secondo la futura norma/procedura di prova/specifica tecnica/etc. in merito alla resistenza all’effrazione, deve contattare il laboratorio (tramite email o telefonicamente) e sottoporre tale richiesta al diretto responsabile.

Le informazioni iniziali minime necessarie al laboratorio (per esaminare la richiesta ed emettere il preventivo)  sono:

  • Descrizione e tipologia di prodotto:

le tipologie verranno chiaramente definite successivamente anche se, dal mio punto di vista, la distinzione dovrebbe riguardare solo la modalità di apertura: a battente, scorrevole, avvolgibile, sezionale, a libro, basculante, etc.;

  • Classe di resistenza obiettivo (stimata ) ;
  • Dimensione del campione

Facendo riferimento all’attuale appendice C della norma UNI EN 1627 (campo di applicazione) è importante stabilire a priori le dimensioni del campione da sottoporre a test, in modo da poter estendere i risultati ad altre dimensioni, secondo i criteri stabiliti nella suddetta norma o secondo criteri da stabilire successivamente per questa determinata tipologia di prodotti.

Tramite tali informazioni il laboratorio sarà in grado di emettere un preventivo relativo alla richiesta.

Nel caso di accettazione del preventivo, prima dell’esecuzione dei test il cliente dovrà fornire i seguenti documenti:

  • Descrizione del campione, tipo capitolato;
  • Disegni quotati del prodotto, comprendenti almeno una sezione orizzontale e verticale;
  • Dichiarazione/certificazione della ferramenta utilizzata (serratura/cilindro/defender) e dell’eventuale parte vetrata (EN 356);
  • Eventuale conformità del sistema motorizzato alla Direttiva macchine;
  • Caratteristiche di tutti i materiali costituenti il campione;
  • Istruzioni di installazione e montaggio.

Tale documentazione in ingresso, specialmente in merito alla ferramenta, deve essere meglio approfondita.

In alternativa, si potrebbe considerare la possibilità di non avere un requisito di classificazione della ferramenta, ma di eseguire delle prove di attacco sulla stessa con gli strumenti della relativa classe di resistenza.

La documentazione che deve emettere il laboratorio di prova

Nel caso di esito positivo di tutti i test eseguiti, il laboratorio emetterà un rapporto di prova dove saranno contenute tutte le informazioni relative al campione testato e i risultati ottenuti, con relativa classificazione.

Indicazioni di guida alla scelta dei prodotti “antieffrazione” per i clienti

Questo punto svilupperà indicazioni per spiegare ai produttori come devono presentare le prestazioni dei loro prodotti.

Riferimento ai criteri di prova, al laboratorio che ha eseguito le prove, ai risultati ottenuti, avvertenze sulla altre condizioni che devono accompagnare le prestazioni della chiusura (vedere le indicazioni riportate sopra per i dispositivi elettronici, gli attacchi con veicoli, la progettazione di assieme della prevenzione del crimine ecc.).

 

APPENDICE A – METODI PROVA DI RESISTENZA ALLA EFFRAZIONE PER PORTE INDUSTRIALI, COMMERCIALI, ECC.

Al momento si sta considerando come adottare i criteri definiti nella DIN 18194:2020 Antieffrazione dei portoni industriali, ecc. Norma che riprende la impostazione della EN 1627 con gli opportuni adeguamenti basati sulle esperienze dei laboratori di prova.

In generale

“Ciascuna chiusura industriale deve essere classificata in base al grado di effrazione ottenuto a seguito della prova sul prodotto.

Un prodotto che offre la resistenza all’effrazione in più di una condizione di chiusura deve essere provato, valutato e classificato in ciascuna condizione di chiusura.

L’attacco viene eseguito sul lato indicato dal Cliente.

Il criterio di fallimento dei test è che si crei un’apertura passante di una delle seguenti dimensioni:

Sezione rettangolare ≥ 400×250 mm;

Sezione ellittica ≥ 400×300 mm;

Sezione circolare con diametro ≥ 350 mm.

Il guasto dell’alimentazione elettrica e/o la manomissione del cablaggio non possono provocare il rilascio della porta dal lato dell’attacco”

 

 

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