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Sistema FPC nella produzione di finestre e porte pedonali

IRCCOS, Istituto di Ricerca e Certificazione per le Costruzioni Sostenibili è il nostro guest editor del mese di novembre e nel suo secondo intervento ci racconta del sistema FPC nella produzione di finestre e porte pedonali

IRCCOS nasce nel 2006 come semplice laboratorio prove utile alla certificazione di serramenti e facciate continue, con notifica ministeriale (NB1994) alla Commissione Europea. Nel tempo ha maturato sempre più esperienza nel campo dell’involucro edilizio, ampliando le sue aree di competenza dapprima estendendo la propria autorizzazione come Organismo di Ispezione e Certificazione e successivamente dotandosi di apparecchiature per prove di collaudo in opera. Oggi è in grado di svolgere prove per la certificazione di prodotto direttamente presso il produttore, di svolgere test in riferimento a normative ASTM/AAMA, di fornire supporto nell’ambito della progettazione di banchi di prova, di organizzare giornate di formazione e di affiancare i suoi clienti nella ricerca applicata. Inoltre dispone di due sedi operative grazie alle quali IRCCOS riesce a soddisfare le esigenze di tutti: dal nord al sud Italia. Obiettivo di IRCCOS per il futuro è quello di allargare ancora di più le proprie aree di competenza, cercando di soddisfare sempre più le esigenze dei propri Clienti. Guest editor del mese di novembre, nel suo secondo intervento ci racconta del sistema FPC nella produzione di finestre e porte pedonali.

 

Il sistema FPC

L’acronimo FPC, abbreviazione dei termini Factory Production Control (controllo di produzione in fabbrica), è ormai divenuto di uso comune tra i produttori di serramenti. La definizione di FPC è presente all’interno del Regolamento per i prodotti da costruzione (CPR 305/2011) all’articolo 2, che descrive l’FPC come “il controllo interno permanente e documentato della produzione in una fabbrica, conformemente alle pertinenti specifiche tecniche armonizzate”.

Lo stesso CPR definisce l’attuazione di un adeguato FPC da parte del fabbricante, come condizione indispensabile per poter effettuare una corretta marcatura CE del prodotto. Infatti, tra gli obblighi del fabbricante, specificati anch’essi nel CPR, ricade quello di porre in atto procedure per garantire che la produzione conservi la prestazione dichiarata tenendo in conto le specifiche tecniche armonizzate applicabili al prodotto (art. 11). Per comprendere meglio il perimetro del sistema di controllo della produzione per le aziende produttrici di finestre e porte pedonali, occorre quindi far riferimento alla relativa norma di prodotto: la UNI EN 14351-1:2016.

La norma dedica al controllo di produzione in fabbrica il paragrafo 7.3, descrivendo in modo dettagliato gli ambiti di applicazione dello stesso. Di fatto quello previsto dalla normativa è un vero e proprio “sistema” di gestione aziendale che grazie alla definizione di procedure e istruzioni operative garantisca il controllo delle attività di produzione e quindi la conformità dei prodotti immessi sul mercato rispetto alle prestazioni dichiarate.

Altro punto focale è che il sistema FPC implementato debba essere “idoneo al tipo e al metodo di produzione”. Più in generale il sistema FPC dovrebbe essere un “abito su misura”, delineato sulla singola realtà aziendale, che tenga conto delle peculiarità delle aziende, del loro modello organizzativo, della presenza di altri sistemi di gestione (es. ISO 9001), di eventuali applicativi di software gestionali (ERP, software di gestione lavorazioni, ecc.). Spesso purtroppo il sistema FPC si limita un semplice e ridotto manuale e a pochi moduli di registrazione, che seppure sostanzialmente in linea con la normativa non apporta all’azienda, e al prodotto, alcun valore aggiunto.

La lettura della norma EN 14351-1, fa risaltare in maniera immediata come l’FPC riguardi numerosi ambiti aziendali. Analizziamo brevemente in seguito i principali. Innanzitutto, la norma pone l’accento sul personale a partire dalla nomina del responsabile del sistema FPC fino alla definizione di autorità, relazioni e mansioni delle principali funzioni che nelle loro attività hanno influenza sulla conformità del prodotto. Occorre quindi che l’azienda definisca un organigramma e un mansionario per le principali funzioni di gestione e controllo, e che sia assicurato un adeguato livello di conoscenza e aggiornamento delle competenze.

Per gli strumenti di misurazione e prova l’azienda deve prevedere un apposito programma di taratura e un programma di ispezione per cui siano documentati i criteri e le frequenze. In modo analogo il fabbricante deve garantire l’esecuzione di un piano di manutenzione delle attrezzature dei produzione che tenga conto della tipologia di macchine utilizzate, dei volumi lavorati e della loro criticità nel garantire la costanza delle prestazioni del prodotto.

Le attività operative che ricadono sotto l’applicazione del sistema FPC sono tutte quelle comprese tra l’approvvigionamento delle materie prime e la spedizione del prodotto finito. Pertanto, come presupposto alle attività di produzione, è essenziale la definizione delle specifiche di acquisto per materie prime e componenti, così come di un piano di campionamento e ispezione in ingresso delle merci per assicurarne la conformità.

Il processo realizzativo, organizzato secondo la specificità delle singole realtà produttive, deve essere supportato da un piano di controlli che individui tipologia e metodo di controllo per le diverse fasi di produzione, oltre che le figure aziendali responsabili della loro esecuzione e registrazione.

Inoltre, il fabbricante, mediante prove o ispezione sui prodotti finiti, deve assicurare il mantenimento dei valori prestazionali dichiarati. Il fabbricante, in accordo al proprio modello organizzativo, deve garantire il massimo livello di tracciabilità e identificazione del prodotto finito rispetto ai materiali e ai componenti di origine, prevedendo laddove possibile l’apposizione di etichette o codici di tracciabilità. In ultimo, il sistema FPC deve prevedere le modalità di gestione e trattamento di controlli e verifiche che portino ad un esito negativo, definendo sia le tipologie di intervento (es. rilavorazione o scarto) per la risoluzione delle non conformità e gli eventuali interventi da attuare per eliminarne in maniera sistematica le cause.

Il sistema FPC una volta impostato e verificato nella sua fase di avvio, deve essere oggetto di verifica e sorveglianza continua da parte del fabbricante, per assicurare un corretto livello di aggiornamento e l’adeguata efficacia. Pertanto, alla stesura del sistema FPC va accompagnata una pianificazione delle valutazioni periodiche, assicurando almeno un’attività di ispezione annuale sull’intero campo di applicazione. Nel caso di prodotti con prestazioni che ricadono sotto il sistema 1 di valutazione della costanza della prestazione (AVCP1), come nel caso della capacità di sblocco delle porte esterne utilizzate come uscita di sicurezza lungo le vie di fuga, l’attività di ispezione iniziale della fabbrica e FPC e la verifica periodica annuale del sistema FPC deve essere effettuata a cura di un Organismo di Ispezione e Certificazione Notificato, che in presenza di esito positivo rilascia all’azienda il Certificato di Costanza della Prestazione.

Seppure delineato e definito in maniera dettagliata nei suoi requisiti, la stesura e l’implementazione di un sistema FPC di fatto dovrebbe essere un’attività “personalizzata” per l’azienda, questo al fine di rappresentare, come accennato, uno strumento di gestione e controllo dell’attività produttiva. Al requisito normativo ogni azienda dovrebbe rispondere con strumenti in grado di valorizzare la propria peculiarità organizzativa. Un sistema FPC ben strutturato, aggiornato e completo di controlli e registrazioni permette all’azienda di monitorare i propri processi, evidenziando i punti di maggiore criticità. Le registrazioni previste dal sistema FPC possono costituire una preziosa banca dati per l’azienda, il che va oltre la semplice applicazione della normativa e permette all’azienda di avere una base dati oggettiva su cui elaborare statistiche e indicatori in grado di delineare le proprie attività e monitorare le strategie, ad esempio nei confronti dei fornitori o nella definizione di cicli produttivi.

L’integrazione del sistema FPC con altri sistemi di gestione, come ad esempio un sistema di gestione per la qualità secondo la ISO 9001, permette inoltre di monitorare in maniera puntuale le performance dei processi produttivi. L’implementazione del sistema FPC può diventare occasione di crescita e specializzazione per il serramentista, a patto di investire in termini di tempo e risorse umane per impostare uno strumento la cui utilità possa andare ben oltre il “tenere le carte apposto”: il rispetto di un requisito normativo diventa quindi momento di evoluzione per l’intera organizzazione. Il sistema FPC con la sua stesura, il suo continuo monitoraggio e il suo aggiornamento, contribuiscono a migliorare la competenza e la consapevolezza dell’intera organizzazione.

In ultimo è utile ricordare che il sistema FPC, essendo elemento essenziale per la Marcatura CE del prodotto, va conservato obbligatoriamente per un periodo di almeno dieci anni. I documenti del sistema FPC (procedure, istruzioni, registrazioni, ecc.) ricadono tra quelli che l’azienda deve tenere a disposizione dell’autorità giudiziaria (art. 11 comma 8 del CPR 305/2011) qualora ci fosse esigenza di verifica della conformità dei prodotti forniti e delle prestazioni dichiarate al mercato.

 

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