Attualità

Sul numero 430 del mese di dicembre di Finestra

Da qualche giorno è disponibile il numero 430 del mese di dicembre di Nuova Finestra. Spazio all’Osservatorio Serramenti a come si muove il mercato in Europa alle normative e alla tecnologia.

Si chiude il 2016. “Tempo di consuntivi – scrive il direttore della rivista Finestra nell’editoriale dell’ultima numero dell’anno – e di previsioni. Come è andato il 2016? Tutto sommato non è andato male, anche se vi è chi continua a soffrire. E anche il 2017 non si presenta affatto male a giudicare dalle risposte degli oltre 500 partecipanti all’Osservatorio Serramenti 2016/17 che trovate nelle pagine interne. Tuttavia, se parliamo di volumi, siamo ancora molto indietro rispetto a quanto si produceva fino al 2007/8 in termini di finestre, porte, vetri, schermi e via dicendo”. 

Mal comune mezzo gaudio. “L’Italia – prosegue l’editoriale di Finestra 430 – non è unica da questo punto di vista. L’Europa è globalmente indietro del 25% rispetto ai volumi pre-crisi. Superato il peggio l’economia del settore serramenti ha ripreso a crescere. Le previsioni degli esperti parlano di una crescita ‘europea’ da qua al 2020 attorno al 2,6 %. Tuttavia al ritmo attuale ci vorranno almeno dieci anni per recuperare il perduto. Sempre che non ci capiti una nuova crisi di mezzo. Per fortuna la Germania e i paesi dell’Europa dell’Est si sono ripresi decisamente. L’edilizia tedesca (anche grazie all’afflusso dei migranti siriani che vanno alloggiati) viaggia a ritmi sostenuti e il mondo del serramento la segue a un tasso di crescita che nel 2016 è stato del 4,2%. Buone le prospettive anche per il 2017”.

Per fortuna il rinnovo, la riqualificazione energetica e la sostituzione segnano sempre un buon ritmo. Bene anche le transizioni immobiliari, specie nella prima parte dell’anno. Tuttavia è assolutamente insoddisfacente il tasso di riammodernamento dei vecchi edifici, responsabili del 40% di consumi energetici in tutta Europa. E l’Italia non fa eccezione. Si calcola – dati europei – che meno dell’1,2% degli edifici è sottoposto a importanti lavori di ristrutturazione. Di questo passo ci vorrà quasi un secolo per avere un parco immobiliare energeticamente efficiente, come sottolinea il presidente di Eurowindoor nell’intervista che trovate all’interno della rivista.

Al ritmo attuale di sostituzione dei vecchi serramenti ci vorranno più di 50 anni per sostituire la parte energeticamente inefficiente dei 420 milioni di finestre presenti in Italia. L’Unione europea ci impone giustamente di risparmiare energia e di non inquinare. Tuttavia non si è posta ancora seriamente il problema del rinnovo del parco immobiliare esistente. Su questo terreno c’è tanto da fare per le Associazioni.

Non manca la tecnologia dedicata questa volta alla ventilazione naturale in rapporto ai serramenti, al calcolo del fattore solare e alle Giornate della Finestra di ift. Spazio, infine, al design con i selezionati nell’ADI Design Index