Economia

Tecnologie per la lavorazione dell’alluminio, del pvc, dell’acciaio. Nasce il primo Gruppo industriale al mondo

Cifin, holding del Gruppo Emmegi, acquisisce il Gruppo tedesco Elumatec dando vita a una realtà industriale da 225 milioni di euro, 1200 dipendenti, 6 unità produttive e 52 società commerciali e di servizio

Il Gruppo Elumatec, ovvero l’eccellenza tedesca nel campo della lavorazione dei profilati di alluminio e pvc, con una storia che nasce nel 1928, è entrata sotto il controllo di Cifin, holding del Gruppo Emmegi di Limidi di Soliera (Modena), eccellenza italiana nel settore. L’accordo è stato sottoscritto il 28 dicembre. Il closing finale avverrà fra un mese e mezzo circa. Nasce così una realtà industriale da 225 milioni di euro, 1200 dipendenti, 6 unità produttive e 52 società commerciali e di servizi.

Di fatto nasce il primo Gruppo industriale al mondo nel settore delle tecnologie per la lavorazione dell’alluminio, dell’acciaio e del pvc. Cifin ora controlla quattro brand: Emmegi, Tekna, Keraglass e Elumatec. L’operazione, che ha richiesto quasi di due anni di tempo e ha coinvolto una trentina di esperti in takeover, merging e finance è stata presentata ieri nel corso di una affollata conferenza stampa svoltasi nello showroom di casa Emmegi a Limidi di Soliera.

Valter Caiumi, presidente di Citifin nonché di Confindustria Modena, affiancato dal direttore marketing Marco Bellucci, così si è espresso: “L’acquisizione ci permette di dar vita al più importante gruppo nel nostro settore di riferimento, unendo creatività, know-how, tecnologia e competenze di carattere internazionale. Si tratta di una straordinaria combinazione che fornirà un valore aggiunto particolarmente elevato ai nostri clienti. Avremo la possibilità di andare oltre il nostro mercato di riferimento, principalmente connesso al settore dell’edilizia, proponendo tecnologie sempre più innovative al vasto mondo dell’industria”.

Il retroscena dell’acquisizione è stata la crisi del Gruppo tedesco dovuta a operazioni incontrollate avvenute in Turchia che l'hanno portata al default del 2013. Da cui una ristrutturazione con la costituzione di una badco, la elumatec GmbH, che ha rilevato tutte le posizioni debitorie e di una newco, la elumatec AG, che ha sussunto tutti gli asset produttivi e commerciali, ovvero il valore dell’azienda. Sotto la guida del CEO Britta Hübner e del presidente del Consiglio di Sorveglianza Tobias Hoefer, nonché curatore fallimentare della vecchia elumatec, la newco con 700 dipendenti ha presentato un fatturato consolidato 2014 pari a 120 milioni con un buon Ebitda, sostanzialmente il margine operativo lordo. Analogo il fatturato previsto per il 2015 con un Ebitda crescente. Il peso delle difficoltà passate hanno vivamente consigliato gli azionisti, ovvero i creditori della vecchia elumatec, a ricercare un partner che offrisse garanzie di continuità e di sviluppo. L’opportunità è stata colta dalla proprietà del Gruppo Emmegi che già nel 2014 aveva portato a segno due altre acquisizioni: Tekna (macchine e impianti per lavorazione di alluminio, acciaio e pvc) e Keraglass (macchine per tempra, serigrafia e laminazione del vetro).

Nel corso della conferenza stampa Marco Bellucci ha illustrato le caratteristiche delle due società Emmegi e Elumatec, i loro identikit, le prerogative, le aree di penetrazione commerciale dove “ora rimarranno cugine ma sempre in concorrenza”.

E’ sempre Caiumi a offrire lo sguardo di scenario quando afferma: “L’operazione l’abbiamo fatta sì certo per crescere ma soprattutto per servire meglio i clienti perché noi cresciamo se i nostri clienti crescono. Oggi l’acquisizione ci dà la giusta dimensione per effettuare investimenti ancora più consistenti in ricerca e sviluppo. Stiamo vivendo una fase di grande evoluzione all’interno dei sistemi industriali. Il mondo della produzione deve fare al più presto i conti con l’integrazione profonda delle tecnologie digitali nei processi manifatturieri. L’Industria 4.0 sta diventando una realtà concreta. La nuova fabbrica sarà smart e flessibile. Questo significa che anche le nostre capacità di progettazione e produzione dei macchinari dovranno essere proiettate sempre di più verso la fabbrica intelligente”.

Il che significa porre subito l'accento su connettività, protocolli di comunicazione e digitalizzazione spinta. Con un pensiero finale alle generazioni future e a quell'alternanza tra scuola e lavoro che è stata da poco introdotta nel nostro ordinamento scolastico. E lì Caiumi ha citato il bell'esempio tedesco dove l'alternanza esiste da lungo tempo e dove, nonostante le difficoltà, elumatec ha voluto e saputo conservare come prezioso capitale per il futuro il posto a 30 giovani. Un'esperienza che, ha promesso, tornerà utile anche a Soliera

(eb)