Normativa

Prodotti da costruzione: importante passo avanti verso l’armonizzazione della certificazione volontaria 

Ieri a Roma il CSLLPP e l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR hanno presentato ufficialmente il Protocollo d’Intesa sulla certificazione volontaria dei prodotti da costruzione

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nella persona del suo presidente, l’ing. Massimo Sessa, e l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nella persona del suo direttore, il prof. Ing. Antonio Occhiuzzi, hanno ufficialmente presentato il Protocollo d’Intesa per l’armonizzazione dei processi di certificazione volontaria dei prodotti da costruzione italiani. Il documento era già stato reso pubblico lo scorso giugno e siglato dai rispettivi enti (vedi news). La presentazione ufficiale è avvenuta nella Sala del Parlamentino del CSLLPP a Roma.

Obiettivo dell’accordo è la semplificazione del processo di certificazione dei materiali e prodotti da costruzione ancora non coperti da norme europee armonizzate, seguendo l’orientamento ed anticipando la concretizzazione di quanto disposto dalla Legge n.170 del 12 Agosto 2016 “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2015”. La norma prevede infatti la costituzione di un unico Organismo Nazionale – o ITAB – competente a rilasciare la documentazione di Valutazione Tecnica Europea (ETA, European Technical Assessment) per la certificazione dei prodotti da costruzione che vada a sostituirsi a quelli preesistenti.

In effetti, a partire dall’emanazione della Direttiva europea 89/106/CEE sui prodotti da costruzione, in Italia gli Organismi Tecnici Designati – meglio conosciuti come TAB (Technical Assessment Bodies) – sono stati tre: il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, la Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e l'Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Tuttavia, il paradosso di una moltiplicazione della rappresentanza in sede europea all’interno dell’EOTA (o European Organisation for Technical Assessment, l’Associazione europea che riunisce gli Organismi di Valutazione Tecnica dei singoli Stati membri) e una non completamente efficiente prestazione dei servizi da parte dei tre organismi designati, che si è riflessa anche in un consistente “vuoto normativo” per intere categorie di prodotto, hanno portato il Legislatore e gli organismi medesimi, su stimolo delle Istituzioni europee, ad un ripensamento dello status quo.

Esiste un vulnus enorme che nasce dal fatto che non tutte le aree di prodotto sono coperte dalle norme armonizzate – dichiara il prof. Occhiuzzi – e questa è una mancanza che va risolta in tempi brevissimi, onde evitare che il sistema produttivo italiano debba rivolgersi all’estero per ottenere le necessarie certificazioni”.

In quest’ottica, e anche alla luce dei recentissimi e tragici eventi sismici che hanno colpito la penisola e che richiedono un ripensamento ed una maggiore enfasi sulla necessità di una completa affidabilità dei prodotti da costruzione, è nata l’idea del Protocollo d’Intesa presentato il 3 novembre.

Nelle parole dell’ing. Massimo Sessa: “In un momento così difficile per il settore si era persa la necessaria armonia. Questo accordo ci dà invece più forza in Europa per dettare una linea chiara ed univoca”.

Gli ultimi eventi, quelli del terremoto – continua Sessa – costituiscono una scommessa anche tecnologica per la prevenzione sugli edifici, non solo nuovi ma anche esistenti. Il patrimonio italiano è un patrimonio fragile che non possiamo permetterci il lusso di perdere. Bisogna snellire il procedimento della Pubblica Amministrazione ma bisogna farlo con intelligenza”.

Sulla stessa linea il prof. ing. Antonio Occhiuzzi che afferma: “Il sistema di ottenimento delle certificazioni di qualificazione dei prodotti da costruzione non coperti da norma armonizzata è sicuramente perfettibile ma è necessario mettere insieme forze differenti per incontrare le esigenze di tempistiche dell’impresa”.

Generale soddisfazione e compiacimento per l’iniziativa sono stati espressi dagli altri relatori (tra questi il prof. Edoardo Cosenza,  professore di tecnica delle costruzioni, Dipartimento di Strutture per l'Ingegneria e l'Architettura, l’ing. Emanuele Renzi – dirigente della Divisione Tecnica I e Coordinatore del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, l’ing. Gianluca Ievolella – direttore della II Divisione del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici). Analoghi sentimenti sono stati espressi dalla platea di rappresentanti del mondo delle imprese, della ricerca e delle istituzioni presenti in sala che hanno tuttavia rilevato la necessità di far fronte ad alcune criticità e priorità.

Tra queste quelle relative al coinvolgimento della Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Dipartimento dei Vigili del Fuoco (non incluso nel Protocollo ma fondamentale per la certificazione, in particolare, dei prodotti antincendio), quella di una maggiore trasparenza sulle modalità di stesura ed approvazione dei Documenti per la Valutazione Europea (EAD) adottati dall’EOTA come riferimento per i successivi ETA, di un rinnovato rilievo rispetto ai tavoli europei e di una maggior attenzione alle esigenze delle imprese relativamente alle tempistiche e ai costi per l’ottenimento delle certificazioni. 

(eeb)